Affonda le sue radici nell’antico Giappone ed è musa ispiratrice per il re della moda italiana: il suo nome è Ikebana. Nata in Oriente come declinazione del culto buddista, intorno al VI secolo d.C., è considerala l’arte dei ‘fiori viventi’, questa la traduzione letterale del termine, ovvero l’arte delle composizioni floreali, oggi tanto care a Giorgio Armani. Sfogliando il catalogo delle creazioni firmate dal noto stilista, ci si imbatte in vere e proprie sculture dominate dall’orchidea vanda, nelle sue varianti, rosa o arancione, accanto a fiori di muscari e bambù. Composizioni vive a tal punto da diventare protagoniste di un libro,“Armani Fiori”, firmato da Re Giorgio.
Presentato al pubblico il 19 settembre
alla Milano Fashion Week ora è disponibile nelle librerie, questo viaggio letterario fra armoniose opere floreali, racconta, attraverso immagini e parole, l’avventura Armani/Fiori, nata a Milano nel 2000 con l’apertura dello store Armani/Manzoni 31. Un progetto che fonde natura e design all’insegna del concetto di armonia e oggi conta boutique floreali in diverse città del mondo da Dubai, Kuwait City a Hong Kong.
Come si presenta il libro?
Lo stesso Armani è autore, insieme a Harriet Quick, Dan Rubinstein e Renato Bruni, dei testi che, all’interno del libro edito da Rizzoli, dialogano con il ricco ed elegante apparato fotografico. Ben duecento immagini a colori impreziosiscono le centonovantadue pagine del volume in cui il raffinato tocco del celebre stilista italiano è evidente a partire dalla copertina. Realizzata in seta con legatura a vista e inserti alla giapponese, presenta su un fondo nero orchidee bianche ‘incastonate’ come pietre preziose fra rametti di equisentum. Questa l’accattivante immagine che invita i lettori a sfogliare il libro, di cui i proventi derivanti dalle royalties saranno donati al progetto di forestazione urbana Forestami, e a leggere il ‘profumato’ racconto di quella che è l’arte delle composizioni floreali secondo Giorgio Armani.
Gli allestimenti floreali di Armani
Allestimenti riconoscibili in tutto il mondo, che assumono la connotazione di vere e proprie opere d’arte in cui l’ikebana fa da maestra, portano la firma inconfondibile del patron della moda italiana. Ricercatezza ed armonia sono le parole chiave del concetto di composizione floreale secondo Re Giorgio, il quale racconta, nello stesso libro, il suo rapporto con i fiori. Determinate pare sia stato il suo ‘incontro’ con un cactus dal quale lo stilista ha imparato come rigore e frivolezza possano convivere. Ad influenzare le sue creazioni di moda sono proprio i fiori, a partire dall’agave, il bambù, i tulipani, l’oxypetalum o eliconia, che trovano nuova vita in sculture, oggetti decorativi, box floreali ed allestimenti per eventi speciali. Emblematico quello realizzato da Armani per la prima al Teatro La Scala di Milano nel 2021 dando vita ad un connubio perfetto fra scenografia teatrale e natura.
Eleganza e raffinatezza tra moda e fiori
Dunque, immergendosi in questo ‘giardino letterario’ si assaporerà l’estro creativo dello stilista italiano e la sua maestria nell’intrecciare foglie e fiori in modo tanto armonioso quanto studiato. E quasi sembrerà di vederlo all’interno di una delle sue vetrine mentre dà vita ad affascinanti accostamenti: che si tratti di capi d’abbigliamento o di fiori, non fa differenza poichè l’eleganza e la raffinatezza, che contraddistinguono il tocco di Armani, sono le stesse. Frida Kahlo affermava <<dipingo i fiori così che non moriranno>> ed ora anche Re Giorgio rende eterne le sue opere floreali immortalandole fra le pagine di un libro.