È trascorso un anno da quando le pagine del Libération, noto quotidiano francese, annunciavano al mondo la morte, all’età di 91 anni, di Jean-Luc Godard. Era il 13 settembre del 2022 e il più grande esponente del movimento artistico passato alla storia con il nome di Nouvelle Vague, lasciava un’eredità cinematografica accolta con entusiasmo, nel 2023, dalla Fondazione Prada Milano. A partire da questo mese, infatti, il cinema dell’istituzione culturale fondata da Miuccia Prada nel 1993 a Milano, assume il nuovo nome di Cinema Godard celebrando il visionario regista franco-svizzero. Un omaggio reso a colui che ha ideato e realizzato per la Fondazione Prada “Le Studio d’Orphée” e “Accent-soeur”, sue uniche installazioni permanenti aperte al pubblico.

Due progetti, appositamente pensati da Godard per gli spazi di Milano,

nella cui galleria Sud il regista trasferì nel 2019 il suo atelier, nonché uno studio di registrazione e montaggio. È questo “Le Studio d’Orphée”, luogo in cui i visitatori vivono l’esperienza unica di veder proiettato l’ultimo lungometraggio di Godard, “Le Livre d’image”, nello stesso spazio in cui il film venne creato. “Accent-soeur” è, invece, il titolo della seconda installazione, che il regista concepì per l’ascensore della Torre, e che consente al pubblico di ascoltare la colonna sonora di “Histoire(s) du cinéma” un’opera video incentrata sulla storia della settima arte.

Presentata la nuova stagione del Cinema Godard

Dunque, è in questi due preziosi progetti che affonda le sue radici lo stretto legame tra la Fondazione Prada ed una delle figure più innovative della cinematografia mondiale. Un legame consolidatosi, prima, con una retrospettiva dedicata alla vasta produzione del regista franco-svizzero, in programma da febbraio a dicembre 2023, e poi recentemente, con l’intitolazione del Cinema Godard. Una sala proiezioni, quest’ultimo, che sarà teatro di una proposta cinematografica, targata Fondazione Prada, all’insegna dei maestri del grande schermo tra presente e passato. Pensata come un festival in continua evoluzione, la nuova stagione, curata da Paolo Moretti, vede in cartellone un viaggio tra le filmografie di Werner Herzog e Rebecca Zlotowski. Saranno loro ad aprire le danze, nei prossimi giorni.

Fondazione Prada Milano Cinema Godard | Life&People Magazine

La sera del 16 settembre vedrà la regista e sceneggiatrice francese Rebecca Zlotowski

protagonista di una conversazione sulla sua opera, a partire dal film d’esordio “Belle épine” (2010), selezionato alla Semaine de la Critique di Cannes, fino al recente lavoro “Les enfants des autres” (2022), presentato all’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Il giorno seguente, domenica 17 settembre, i riflettori del Cinema Godard si accenderanno sul regista e scrittore tedesco Werner Herzog che presenterà al pubblico il suo ultimo film “The Fire Within: a requiem for Katia and Maurice Krafft” (2022), con protagonisti i vulcanologi e cineasti francesi. Nella stessa occasione, Herzog affronterà il tema del mistero del cervello umano tra scoperte neuroscientifiche e tecnologiche e le loro implicazioni etiche e filosofiche attraverso l’anteprima italiana del suo “Theater of Thought (2022).  Arricchirà, inoltre, la serata la proiezione di una selezione di documentari del regista tedesco.

L’ultimo appuntamento dedicato a Wes Anderson

A chiudere il mese di settembre sarà, il 22, l’anteprima italiana di “Asteroid City”, ultima opera di Wes Anderson, ‘reduce’ del red carpet del Festival di Cannes 2023 dove è stato presentato. Una proiezione che regalerà al pubblico anche l’incontro con il regista americano nello stesso giorno in cui sarà inaugurata la mostra Wes Anderson – Asteroid City: Exhibition, visitabile fino al 7 gennaio 2024 presso Fondazione Prada di Milano. Approderà, quindi, presto in Italia l’esposizione che, realizzata in collaborazione con Universal Pictures International Italy, ha visto a Londra la sua prima tappa.

Ed ora, all’interno della galleria Nord della Fondazione Prada di Milano,

i visitatori potranno immergersi fra scenografie originali, oggetti di scena, modellini, costumi e opere d’arte presenti nel film di Anderson. Un’esperienza immersiva in grado di trasportare il pubblico nell’anno 1955, in una immaginaria città americana nel deserto nata dall’estro creativo del regista americano. E’ qui, in questo luogo utopico che, mentre un’attrice prova uno spettacolo su un palcoscenico teatrale, la comunità cittadina di Asteroid City incontrerà un extraterrestre. Tra cinema e mostre, la Fondazione Prada inaugura, così, in grande stile il Cinema Godard cavalcando quella ‘nuova onda’ di cui il grande regista italo-svizzero fu portavoce.

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