Un binomio stellare al servizio di una delle maison più importanti al mondo. Steven Meisel ha infatti ritratto Kaia Gerber per la nuova campagna di Valentino “Black Tie”. Sempre sfavillante la grande bellezza in bianco e nero, cifra stilistica del celeberrimo fotografo statunitense che, anche questa volta, è riuscito a trasformare in pura arte una fashion campaign destinata a rimanere nella memoria. In stato di grazie anche la super top model la quale ha indossato gli abiti della collezione Autunno Inverno 2023/2024 nel suggestivo scenario dell’Oheka castle di New York.
Il fascino di Gerber per Valentino
Non poteva esserci scelta migliore per Pierpaolo Piccioli, Direttore creativo del brand che da tempo sostiene quanto la bellezza provenga, in prima battuta, dalla forza dell’armonia; secondo lo stilista non proviene dunque da alcun tipo di impostazione estetica, né da particolari canoni prestabiliti. Sono solo le vibrazioni armoniche quelle caratteristiche che riescono a consegnare un reale ritratto intimo, pregno di libertà e di audacia rappresentato a pieno da Kaia Gerber che, nello shooting, sfoggia dei look non scontati sfuggendo così alla tradizione.
Ecco allora che tutti i principali elementi della maison vengono mixati con grande uso della dinamica, trovando la quadra grazie alla nuova luce che illumina gli elementi più rappresentativi della griffe come ad esempio le borchie e le rose, proposte ton sur ton e spalmate sul sempre intenso rosso Valentino. Ma grande protagonista della campagna è chiaramente la cravatta da donna nera ValenTie, accessorio che adesso diventa una vera e propria estensione della propria personalità e che consente anche di intraprendere una strada diversa, capace di celebrare la diversità scardinando completamente lo status symbol per cui è diventata famosa.
Da dove nasce l’intuizione del black tie?
Come sempre le grandi intuizioni nella moda arrivano anche da semplici gesti quotidiani. Piccioli infatti ha recentemente dichiarato ai media di essere partito da una intuizione di sua figlia Stella che, un giorno, si è recata nell’armadio del padre per prendergli non la classica felpa, indumento da lui molto usato, ma un abito con camicia e cravatta: qualcosa che sembrava completamente nuovo ai suoi occhi. Da questo evento casuale si è quindi dipanata tutta la linfa del black tie che, con l’innesto di Kaia Gerber, si rivolge principalmente al pubblico più giovane.
Lo stile diventa quindi in questo modo molto più inclusivo abbattendo ogni qual tipo di barriera, come dimostrano gli usi innovativi di cappotti, abiti, corpetti, maglioni, gonne e camicie: tutti caratterizzati dalla presenza della cravatta nera, massima espressione di potenza e di orgoglio individuale.
L’esempio Kasia Smutniak
Dopotutto, solo pochi giorni prima della relase della campagna Black Tie firmata Steven Masiel, Valentino aveva ammaliato l’ottantesima Mostra del Cinema di Venezia proprio grazie a un capo di rara raffinatezza impreziosito dalla bellezza della cravatta, sfoggiata in due circostanze dalla meravigliosa Kasia Smutniak.
La splendente attrice polacca ha fatto impazzire i fotografi presenti al Lido presentandosi con una rivisitazione in chiave femminile del classico completo da uomo estratto dalla collezione Spring 2024: un vero e proprio trionfo di classe, sciorinato in camicia di popeline bianca e giacca dal taglio sartoriale combinata con gonna a fascia lunga fino ai piedi. A rendere tutto ancor più carismatico e al contempo lussuoso è stata anche in quel caso il ricorso alla cravattta; un elemento che, finalmente, grazie anche al contributo di Valentino sta perdendo il suo utilizzo primigenio per esplorare nuovi mondi, nuove atmosfere, nuove prospettive. E se fosse proprio questa una delle tendenze che vedremo i prossimi mesi?
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