È “Poor things” (Povere creature) di Yorgos Lanthimos il film che vince il Leone d’oro alla Mostra del Cinema, rassegna giunta alla sua edizione numero ottanta. L’attesa cerimonia di premiazione ufficiale, condotta con eleganza dall’apprezzata madrina Caterina Murino, ha visto la consegna dei prestigiosi premi, in cui non sono mancate certezze e alcune sorprese.
Povere Creature “Poor Things” si aggiudica il Leone d’oro
Una vera e e definitiva consacrazione per il regista Lanthimos che, dopo aver conquistato il mainstream con l’opera precedente “La favorita” (2018), si è aggiudicato il Premio più importante di tutta la rassegna, grazie ad una pellicola che mette in luce la complessità del mondo femminile, tematica quest’anno particolarmente presente in concorso, come dimostrano anche altri due titoli, “Ferrari” e “Maestro”. Sia nella pellicola di Micheal Mann che in in quella di Bradley Cooper si è verificato un superamento della celebrazione maschile ponendo sotto i riflettori il sacrificio delle donne strozzate dal dominio degli uomini. A questo proposito è opportuno citare anche “Priscilla”, in cui Sofia Coppola con scelta molto audace ha deciso di raffigurare palesemente il patriarcato, raffigurando una Priscilla Presley completamente inerme al cospetto del noto Elvis. Una scelta artistica (e anche molto criticata) per porre ancor più l’attenzione sul problema.
Il Leone d’oro di Lanthimos incarna il tema dell’emancipazione,
attraverso una performance dai toni grotteschi che dipinge la lotta di una donna in un mondo dominato dagli uomini. Come una Barbie gotica, la protagonista Emma Stone offre una delle sue interpretazioni più straordinarie riuscendo ad incarnare sul grande schermo il ruolo di una donna con un cervello da bambina in rilettura provocatoria di Frankenstein.
Gli altri premi
Tra gli altri premi è importante citare le Coppe Volpi, assegnate rispettivamente a Cailee Spaeny (miglior attrice) per il già citato film ‘Priscilla’ di Sofia Coppola e a Peter Sarsgaard, protagonista del film ‘Memory’ di Michel Franco. La spedizione italiana, presente al Lido con sei titoli in concorso, si è affidata a Matteo Garrone, vincitore del Leone d’Argento e della miglior regia con “Io capitano”, una delle opere presentate che ha ricevuto l’accoglienza più divisiva in assoluto.
Il regista romano ha infatti scelto di raccontare il viaggio di due giovani senegalesi verso l’Italia, mostrando ogni singola parte del percorso scardinando dunque le abitudini dei film dalla tematica simile che, spesso, si concentrano soltanto sul dramma della traversata in mare. Garrone tuttavia ha utilizzato una chiave molto estetica che, nella bellezza oggettiva, non ha convinto parte della critica, la quale ha reputato l’impostazione troppo patinata per poter esprimere al meglio le sensazioni dei due protagonisti.
I premi della Mostra del Cinema di Venezia
MIGLIOR REGIA Matteo Garrone per “Io Capitano”
GRAN PREMIO DELLA GIURIA EVIL DOES NOT EXIST di Ryusuke Hamaguchi
COPPA VOLPI: Cailee Spaeny Per Priscilla – Peter Sarsgaard per Memory