La moda continua a contaminarsi, esplorando soluzioni sempre più efficaci in nome della condivisione e della visione comune. Dopo tanti esperimenti vincenti affrontati in precedenza la collezione di Jean Paul Gaultier Autunno Inverno 2023 2024 presentata alla Paris Fashion Week dedicata all’Haute Couture ha avuto come Co-Direttore Creativo speciale Julien Dossena di Paco Rabanne, designer che ha apportato al fashion show proprio quel tocco di magia tipico della maison spagnola. A fare da comune denominatore la città di Parigi, rappresentata attraverso 33 look, tutti riconducibili proprio ai luoghi d’attrazione principale della Capitale.
Un sottofondo d’avanguardia per vivere la Parigi urbana
Lo show ha avuto un approccio immersivo, testimoniato anche dal sottofondo sonoro utilizzato per l’evento. Per l’occasione infatti Gaultier ha deciso di rinunciare alla musica, accogliendo invece dei rumori tipicamente metropolitani: dalle chitarre strimpellate alle sirene di polizia passando per il canto degli uccellini. Qualcosa che rimanda (alla lontana) anche agli esperimenti situazionistici della musica colta contemporanea d’avanguardia (pensiamo al rumorismo), ideale per porre l’accento sulle creazioni liberamente ispirate a luoghi e alle caratteristiche concentriche della città.
Il primo look in tal senso riprende ad esempio l’Ecole Militaire, omaggiando dunque le rigorose uniformi militari delle Forze dell’ordine. Maestosa poi l’ultima uscita, affidata alla sempre splendente Letitia Casta, incentrata sulla Galerie Vivienne, costituita a un meraviglioso abito in velluto bordeaux che trova la meraviglia nel retro, impreziosito da un bouquet di fiori. La mano di Dossena si vede soprattutto nell’utilizzo delle frange, uno dei tratti caratteristici dell’heritage di Paco Rabanne.
Dossena omaggia Gaultier
Ma Dossena, oltre che chiaramente a portare in passerella la sua impronta, ha voluto tributare anche l’amico Jean Paul Gaultier, riportando sulla runway uno dei pezzi più caratteristici di tutta la produzione della casa di moda francese, ovvero gli iconici reggiseni a punta, divenuti celebri grazie a Madonna e al suo tour dello scandalo svoltosi negli anni Novanta, “Blond Ambition”, qui riproposto in argento e affiancato all’uso di stampe.
Sempre dall’archivio poi la stilista di Paco Rabanne ha recuperato le righe, altra intuizione che ha scritto la storia della maison, oltre che la scollatura ornata da fiori, entrata nella memoria collettiva grazie all’apporto di Naomi Campbell. Non potevano poi mancare le trasparenze, una delle caratteristiche principali di Gaultier, impiegate al fine di esaltare quanto più possibile il corpo con vedo-non-vedo e trompe-l’œil. Un letimotiv molto forte è anche l’oro, presente in tutta la sfilata e cosparso nei cerchietti, nelle corone d’alloro, tiare e copricapi. Presente anche il pizzo, i cappotti tartan e il solito animalier.
Ogni capo è un tema
Per stessa ammissione dei due protagonisti, il lavoro creativo per la collezione di Gaultier Autunno Inverno 2023-2024 è partito da due collezioni particolare, ovvero “Chic Rabbis” (Autunno Inverno 1993-1994), “La concierge est dans l’escalier” (Primavera Estate 1988) e “Barbès” (Autunno Inverno 1984 1985). Il punto di partenza in fase di analisi è stata l’architettura dei famigerati wrap dress, tagliati in modo talmente particolare da conservare ancora pienamente la cooolness. Proprio per questo non si è pensato a un vero e proprio tema cardine, bensì alla bellezza e alla potenza di tutte le silhouette, talmente pregne di significato da poter avere anche una vita propria. Alta Moda dunque, in tutto e per tutto.
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