Cambia lo spartito, ma non il tema. Il concetto di mascolinità sembra essere il trend topic della Settimana della Moda di Milano dedicata alle linea maschile. Così dopo Valentino, ritornato a sfilare nella città meneghina riscrivendo il codice stilistico dell’uomo contemporaneo, anche Prada ha seguito lo stesso filone nella sua Spring Sunmer SS 2024, con l’obiettivo di liberare e spazzare completamente via ogni tipo di stereotipo esaltando la libertà individuale insita in ciascuno di noi partendo da capi base, poi rigorosamente ampliati e messi in discussione. Uno dei punti massimi della collaborazione tra Miuccia e Raf Simons.
L’elaborazione della semplicità
La collezione, a differenza delle altre creazioni dei due designer, ha avuto una gestazione diversa. I due infatti si sono voluti concentrare in prima battuta sulla semplicità, avviando poi da capi elementari un processo di elaborazione artistica, creativa e anche filosofica. Sì perché, come dichiarato dal designer belga, il punto di partenza nello specifico è stata una banalissima camicia.
Proprio l’osservazione del capo, così leggero e strutturato, ha spinto i creativi a focalizzarsi sulla libertà del corpo, allargando così lo spettro a tutto il guardaroba, con l’obiettivo di rendere i capi legger, fluidi e comodi. La camicia è intesa dunque come la tela bianca del pittore, la chiave d’accesso verso un ragionamento profondo sulla necessità di espressione individuale e sulla singolarità. Non a caso, prima dello show, Miuccia Prada è stata chiara:
«Spesso parliamo di semplificazione – qui, invece abbiamo puntato all’espansione di qualcosa di semplice. Se la vita e la sua comprensione sono molto complesse, la semplicità può essere a volte troppo semplice. Ci interessava invece elaborarla ed estenderla, riconsiderando le cose semplici attraverso la sofisticazione dei pensieri».
Una fluidità avvolgente
Il concept della fluidità è talmente importante nella SS 2024 di Prada da essere parte integrante del fashion show. Negli spazi della Fondazione, spazio museale contemporaneo che ha ospitato il défilé, sono state applicate delle pareti sospese realizzate con delle colate di slime, sostanza gelatinosa di gomma simbolo del dinamismo dell’essere umano, da sempre e per sempre oggetto a trasformazioni costanti.
In questo mood pregno di significato gli abiti, un po’ come quelli di Valentino – altro punto di contatto – alternano sartorialità e rivoluzione, visibili soprattutto nei gilet, presentissimi in un tutta la collezione con una versione cargo inedita e tempestati da tasche e taschini a ricoprire quasi totalmente i tessuti, diventando dunque più che elemento funzionale un arricchimento decorativo. Spicca poi un utilizzo importante di stampe, nello specifico di motivi floreali e provenienti dal mondo del fantastico. Pensiamo ad esempio ai dragoni, creature lontane già saldamente ancorati all’heritage del brand, oppure ai fiori, da sempre al centro della poetica di Simons. Tra gli altri pezzi menzione speciale per le camicie con frange dal grande movimento dinamico.
L’importanza degli accessori
Ma il pensiero filosofico del tandem Prada-Simons non si è limitato soltanto agli abiti, si è bensì propagato anche in accessori e calzature. Nel primo caso a colpire è l’utilizzo del cerchietto, destinato a diventare un must-have (come già successo anni fa con quello in maxi Re-nylon sfoggiato nella Primavera-Estate 2019) e in questo contesto necessario proprio per porre l’accento sulla liberazione di ogni binarismo, elargendosi a simbolo del genderless.
Le scarpe invece trovano la sintesi nel mocassino, proposto con punta quadrata e con un calzino alto fono al polpaccio. In questa occasione si presenta variabile da un punto di vista cromatico, complici le nuance verde lime, rosso fuoco e rosa confetto, accostamenti che si alternano poi con le sfumature più canoniche come nero, bianco e marrone. Un vero passe-partout per tutte le stagioni.
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