Si è fatto conoscere al grande pubblico nel 2004 con la partecipazione al talent show di “Amici” di Maria De Filippi, alzando la coppa del vincitore e ricevendo il “Premio della critica giornalistica”, nella scorsa stagione di “Tale e Quale show” condotto da Carlo Conti ha stravinto conquistando pubblico in studio e a casa, e ora ritorna in grande stile con nuova musica. Parliamo di Antonino Spadaccino, il cantante di origini pugliesi che si è messo in gioco partecipando anche a X-Factor Uk ricevendo i complimenti di Robbie Williams. L’artista, conosciuto in Italia semplicemente come Antonino, ha appena pubblicato il suo secondo singolo di quella che lui definisce la rinascita musicale.
Si intitola “Roma d’estate” ed è un brano di forte impatto: da un lato una chitarra gitana e dall’altro un mix di indie e suoni mediterranei che accompagnano la voce potente dal timbro inconfondibile dell’artista. Antonino ci ha svelato il senso profondo di questo brano e del suo percorso musicale che riserva ancora tante sorprese.
Ancora in gioco con “Roma d’estate”, il secondo capitolo che segna la tua rinascita musicale, quanto lo senti tuo questo brano?
Hai detto bene, il secondo capitolo di questo mio lavoro. Il primo è stato “Comunque sia”, la mia dedica all’amore, mentre il secondo si focalizza sull’importanza di affermare le proprie idee a prescindere da quello che pensano gli altri e quindi di imparare a dire di no. Siamo abituati a dire sempre sì e invece, alle volte, alcuni sani no andrebbero detti. “Roma d’estate” nasce nel periodo della pandemia e rappresenta un brano del cuore, è autobiografico anche se l’ho terminato insieme a Luca D’Aversa e Marta Venturini, tra le personalità indie più forti nel campo del cantautorato romano. È anche per questo che probabilmente si sente un modo diverso di esprimersi, più simile ad un dialogare che ad un cantare forte a tutti i costi.
Antonino hai imparato a dire no, oppure fai ancora fatica?
A 40 anni ho imparato a dire di no alle cose che non mi piacciono o comunque ad esprimere la mia idea, a prescindere dal risultato. L’importante è far capire il proprio pensiero perché l’idea personale arriva prima di ogni altra cosa, è fondamentale.
Quanto è importante pensare prima a sé e poi agli altri, ed in amore, al noi?
“Roma d’estate” parla proprio di questo. Quando in una storia ci sono talmente tante cose che non vanno bene, allora arriva il momento di iniziare a dire no, di esprimere chiaramente la propria idea, non per imporla sull’altro ma per dire a chiare lettere quello che si pensa e quindi, come dico nel brano, per me “Due passi e guardo avanti”, un sinonimo del più classico “ciaone”, la soluzione a tutti i problemi, dicendo agli altri “Vi voglio bene lo stesso ma faccio altro”.
Ti sei messo a nudo, dal profondo dell’animo e fisicamente per il tuo compleanno. Un modo per dire che ti senti bene con te stesso?
Io sono sempre stato sincero con chi mi segue dall’inizio della carriera e non nego che questo mi ha ripagato in termini di affetto da parte del pubblico. Il post, anche un po’ provocatorio, che ho fatto per il mio compleanno è in primis un regalo a me stesso per i miei 40 anni, per ricordarmi com’ero figo (almeno per me, ad ognuno la propria bellezza!) dopo anni e anni in cui mi sono sentito dire di non andare bene. In generale, non solo nel lavoro, c’è sempre qualcosa che non va, siamo diventati tutti un po’ troppo polemici, perennemente critici e aggressivi. Quel post era anche un segno di rispetto e di trasparenza al pubblico che mi ha sempre seguito, lo trovo uno scatto estremamente delicato.
Qual è il messaggio che vuoi mandare, soprattutto ai giovani? Serve coraggio anche se a volte non ripaga?
Questa è una delle variabili della vita, puoi dare il massimo ma non è detto che sempre vieni ripagato per quel che fai; se non offri nulla di sicuro non vieni ripagato. La tenacia ed il coraggio ci vogliono sempre, sono le basi, poi i risultati se devono arrivare arrivano, ma se non li cerchi di sicuro non sono loro che ti vengono a cercare.
Con “Tale e quale show” direi che i risultati li hai cercati e sono arrivati. Come è stata l’esperienza vissuta?
È stata un’esperienza che è arrivata dopo dieci anni di corteggiamento da parte di Carlo Conti che mi cercò già nel 2012. Per fare uno show del venerdì sera, con quegli ascolti così importanti ed in cui non sono chiamato a fare solo il cantante ma in cui c’è da sfiorare l’imitazione, l’interpretazione, il lavoro attoriale, c’è bisogno di grande consapevolezza. È stata una grande sfida, ma è stato entusiasmante, io quel palco me lo sono mangiato e lo rifarei. Lo consiglio come programma: ne sono uscito arricchito, ringiovanito, mi ha fatto proprio bene!
La tua “Roma d’estate” è quella del lockdown, immaginata e sognata, e la Roma di oggi con che occhi la guardi?
Se voglio usare “Roma d’estate” come una colonna sonora che racconta quello che è stato, guardando al futuro, sicuramente la posso definire romantica: è un pezzo di cuore, parla di tante cose vere che mi riportano ad oggi. Io sono sereno, sono ispirato, innamorato della vita, è uno dei periodi più belli della mia esistenza, e dunque questa canzone arriva come una coroncina.
E allora per l’estate cosa ti aspetti? Ci puoi anticipare qualcosa?
Ci sarà anche il terzo capitolo: ho promesso tre brani entro l’estate e così sarà. È un’estate in musica, un ritorno positivo, sono pieno di energie, ho scritto tanto e diversi autori mi hanno cercato.
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