Dai libri di scuola abbiamo imparato che l’uomo, per sua indole, è un animale sociale, nella vita di tutti i giorni ci accorgiamo però che non è così. Oggi, in una società che va sempre di corsa, si punta a riconoscere le individualità e a privilegiare il singolo piuttosto che il gruppo. Eppure, per secoli, l’uomo ha vissuto in tribù e ha fatto squadra per raggiungere l’obiettivo comune. Ai giorni nostri tutto è cambiato: le persone sono sempre più sole, riservate, legate alla propria individualità. Una condizione che per certi versi risulta normale ma che a lungo andare non mostra affatto degli effetti piacevoli. È la solitudine che oggi negli Stati Uniti è stata definita come una vera e propria epidemia.

L’epidemia di solitudine negli States: l’allarme

Dopo il Covid, da Oltreoceano arriva un nuovo allarme. Un’epidemia che non dipende da un virus, da un batterio o da altre cause prettamente mediche, ma da una condizione sociale e psichica che affligge gli americani e forse anche il resto della popolazione mondiale. È la solitudine definita come un sentimento che accomuna moltissime persone che lottano, spesso da sole e nell’ombra, contro un demone che ogni anno mette in pericolo la salute della gente al pari del fumo.

combattere la solitudine | Life&People MagazineA lanciare l’allarme è la massima autorità sanitaria degli Stati Uniti, Vivek Murty. L’esperto parla di un problema troppo grosso e trascurato che sta esplodendo in maniera indiscriminata, accentuato dalla pandemia da Covid e dal lockdown. “È una sensazione che il corpo ci invia quando manca qualcosa di cui abbiamo bisogno per sopravvivere” ha detto Murthy in un’intervista all’Associated Press. L’esperto si dice preoccupato e pronto a intervenire in maniera incisiva per far capire a tutti che la solitudine è una minaccia per la salute pubblica.

Che cos’è la solitudine

La solitudine è una condizione mentale che in inglese prevede due accezioni: una positiva, la solitude che rappresenta un momento di intimità nel quale si rimane da soli con sé stessi in raccoglimento; l’altra, invece, la loneliness, intesa come accezione negativa, rappresentante di una condizione di puro isolamento. In quest’ultimo caso è lo stato depressivo che prevale: la menta si offusca di pensieri negativi, l’empatia comincia a diradarsi, la costruzione delle relazioni diventa sempre più difficile percependo una condizione di sofferenza, angoscia e sfiducia in sé stessi e negli altri credendo che non ci sia nessuno su cui fare affidamento.

combattere la solitudine | Life&People MagazineCosì la condizione positiva del rimanere da soli, intesa come momento costruttivo, viene schiacciata. A prevalere è il lato depressivo che sovrasta ogni cosa. In questo caso si crea un meccanismo di solitudine subita, la più pericolosa: quello che gli altri pensano e fanno non conta portando la persona a credere di essere sola anche quando è circondata dagli altri.

Una condizione che accomuna sempre più persone,

secondo i dati americani sono soprattutto i giovani i più colpiti, tra i 15 e 24 anni, con interazioni sociali che diventano poco frequenti. Il tempo trascorso da soli, negli ultimi anni, è aumentato di ben 24 ore al mese con la conseguente diminuzione del tempo speso per stare insieme agli amici. Una fotografia che preoccupa e che evidenzia anche i rischi per la salute. La solitudine, infatti, si legge nel rapporto a stelle e strisce, aumenta il rischio di morte prematura e quello di malattie cardiache avendo un filo diretto con depressione, ansia e demenza.

Cause e sintomi dell’isolamento

Ma perché al giorno d’oggi l’uomo ci si sente soli come non mai? Le cause possono essere diverse anche se tutte sono legate ad una condizione personale che pone, o fa sentire, la persona in svantaggio. Non avere una famiglia ed una rete di amici, essere pensionato ed uscire poco, sentirsi “diverso” per via di orientamenti e scelte personali, avere una bassa autostima credendo di non essere all’altezza degli altri, aver affrontato eventi significativi della vita, rappresentano solo alcune delle circostanze che conducono molte persone verso un progressivo isolamento.

combattere la solitudine | Life&People MagazineI motivi che spingono a cadere nel vortice della solitudine sono tanti e per questo è importante saperne riconoscere i sintomi. Sentirsi insicuri e inadeguati con gli altri, temere il giudizio, avere difficoltà a dormire, come anche avvertire ipertensione, aritmie ed una percezione di vuoto interiore, sono stati che possono rappresentare i primi campanelli d’allarme per una situazione di difficoltà che può ricondurre all’isolamento.

Come combattere la solitudine?  

La solitudine è una condizione che non fa rumore e per questo molte volte viene lasciata nell’ombra, non affrontata, diventando la forza di un problema generale che sta dilagando. Proprio per questo Vivek Murty ha detto chiaramente di voler “destigmatizzare la solitudine e cambiare la nostra risposta culturale e politica nei suoi confronti”. Come? Capire a livello sociale quali sono le cause che provocano l’isolamento e dare maggiori strumenti sanitari pubblici per intervenire. Ogni persona che si sente isolata dovrebbe chiedere aiuto lasciandosi condurre verso un percorso impegnativo ma necessario verso la ricerca di una nuova consapevolezza ed un nuovo stile di vita. In questi casi è bene affidarsi ad uno specialista che saprà guidare la persona fuori dal tunnel dell’isolamento.

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