Non è mai facile parlare di lutto; rispetto al passato, quando la morte era certamente meno tabù, affrontare questo argomento nella società contemporanea è diventato quasi di cattivo gusto, come se evitare di parlarne possa in qualche modo scongiurare tali disgrazie. E proprio per questo, è consigliabile osservare alcune semplici norme di buon costume e bon ton per capire com’è preferibile vestire e comportarsi durante questi momenti di profonda tristezza.
Cerimonia funebre e buone maniere
Esistono precise regole di buona educazione che è consigliabile seguire in caso di partecipazione ad un funerale, per non risultare in alcun modo fuori luogo. Dall’abbigliamento, al comportamento durante il rito funebre, è importante conoscere le principali indicazioni del galateo per potersi orientare durante queste dolorose circostanze e, dunque, dimostrare rispetto e delicatezza.
Il dress code per vestire in modo adeguato
Tradizionalmente il colore del lutto è il nero. Ci sono, tuttavia, alcune valide alternative altrettanto sobrie ed appropriate: se, per esempio, non si è direttamente imparentati con il defunto, è ugualmente indicato vestire il blu scuro e le tonalità del grigio. Neanche a dirlo, da evitare colori accesi e fantasie di alcun tipo, decisamente fuori luogo per tale circostanza. Eventuali scollature, gonne troppo corte e tacchi a spillo sono assolutamente vietati, così come è preferibile indossare sempre delle calze, anche nel caso in cui il rito funebre abbia luogo in estate.
Agli uomini, durante la stagione calda, è concesso togliersi per brevi momenti la giacca, ricordando però di indossarla nuovamente prima di entrare in chiesa. Di cattivo gusto anche capi con loghi evidenti, gioielli vistosi e make-up eccessivo. Sobrietà è, in questo caso, sinonimo di riguardo e considerazione nei confronti della persona che è venuta a mancare e dei suoi cari.
Il decoro al funerale
Sebbene ognuno abbia il diritto di affrontare il dolore come meglio ritiene, anche durante il rito funebre, il galateo richiede l’osservanza di alcune semplici regole. Mantenere sempre un certo contegno è consigliabile: il rispetto del dolore altrui è anche questo. Ricordarsi, poi, che i cellulari siano spenti o senza suoneria per non rischiare momenti imbarazzanti durante la funzione. Essere in ritardo non è contemplato, anzi, è buona norma arrivare con qualche minuto di anticipo. Appena giunti al funerale, bisognerebbe ricordare di firmare il registro delle condoglianze: un gesto particolarmente apprezzato dai parenti del defunto, i quali potranno così ringraziare chi ha preso parte alla cerimonia funebre.
Quanto alle condoglianze, è sempre preferibile dimostrare la propria vicinanza alla persona colpita dal lutto attraverso un telegramma di cordoglio; solo in seguito è possibile fare una breve telefonata o inviare un biglietto che dimostri affetto.
Il bon ton del lutto in passato
Rispetto alla società odierna, in passato la perdita di un proprio caro era scandito da regole precise di comportamento.
Il vademecum per affrontare questo momento di dolore riguardava perlopiù il modo di vestire. Le vedove, in particolare, dovevano rispettare il lutto per almeno due anni, periodo durante il quale il buon costume prevedeva che vestissero abiti neri, rigorosamente lunghi ed accollati e un velo che coprisse il viso.
Dal secondo anno, invece, veniva adottato il galateo del “mezzo lutto”: la vedova poteva portare gioielli discreti, come le perle, che durante il “lutto stretto” nel corso del primo anno di cordoglio erano assolutamente vietati. Alla donna era consentito vestire abiti di tonalità scure, quali il blu, il grigio e il viola. Impossibile, a tal proposito, dimenticare Jaqueline Bouvier Kennedy in abito nero e un lungo velo sul capo, mentre percorre le scale della Cattedrale di San Matthew a Washington in occasione del funerale del marito John F. Kennedy: un esempio di classe e compostezza anche nel momento del dolore.
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