Una settimana ricca di eventi per la città meneghina. Domani, martedì 18 aprile, partirà infatti il Salone Internazionale del Mobile, l’evento fieristico più importante a livello mondiale per ciò che concerne gli operatori del settore casa-arredamento. Una maxi rassegna che, nel corso del tempo, si è allargata sempre di più, accogliendo al suo interno anche dei settori vicini come l’arte e la moda, altri pilastri su cui si fonda il tessuto economico del Capoluogo lombardo. In tal senso si prospettano soprese e novità alla Milano Design Week, con un fuori salone costellato da appuntamenti da non perdere. Scopriamo quelli più rilevanti.
I colossi del made in Italy presentano le loro Home Collection
All’interno del Milano Moda Design, iniziativa promossa dalla Camera Nazionale della Moda che affianca la Milano Design Week, i rappresentanti più importanti del made in Italy presenteranno le loro home collection con degli allestimenti studiati ad hoc. Armani nello specifico, aprirà per la prima volta Palazzo Orsini, sua sede storica dagli anni Novanta, meravigliando i visitatori mostrando inoltre la collection outdoor nel giardino segreto.
Il divano logato Discovery, noto per trasformarsi in chaise-longue, sarà invece il punto focale della nuova linea disegnata da Donatella per Versace. Ancora più ampio l’approccio di Dolce & Gabbana che, con il contributo del Fondo per l’Ambiente Italiano, realizzerà degli allestimenti speciali negli store presenti in città, presentando inoltre anche due collezioni home, intitolate “DG Logo” e “Oro 18K”. Tra gli altri brand spicca inoltre Bottega Veneta, la quale esporrà in via Montenapoleone due itbag a tiratura limitata (“My Dear Mountain e “My Dear Prairie”) oltre che un’installazione realizzata con l’artista Gaetano Pesce, chiamata “Vieni a vedere”. Fari puntati inoltre su Etro, pronto a sfoggiare le prime creazioni ideate dal Direttore Creativo Marco De Vincenzo.
L’eccellenza francese sbarca a Milano
Come ogni anno sbarcheranno inoltre all’ombra della Madonnina anche le migliori griffe internazionali, con una massiccia presenza di quelle francesi. Tra tutte spicca in modo netto Dior, intenta a presentarsi in Lombardia con uno dei suoi pezzi forti, la sedia di super design Monseieur Dior disegnata da Philippe Starck, uno degli architetti più influenti del mondo che si è occupato di realizzare tutta la nuova linea, non a caso presentata in una location d’alto profilo, ovvero Palazzo Citterio, costruzione del XVII secolo collocata nel rinomatissimo quartiere Brera.
Palazzo Serbelloni sarà invece per una settimana sarà invece il Quartier generale di Louis Vuitton. All’interno dell’edificio sito in Corso Venezia si potranno ammirare i nuovi Objets Nomades (collezione di arredi) oltre che una nuova versione del baule diventato famoso per il logo monogram: il Cabinet of Curiosities by Mare Newson. Un’estetica naturalista sarà invece il tratto distintivo della proposta di Hermés, presente alla Pelota di via Palermo.
Torna il talk di Prada
Immancabile poi uno degli appuntamenti più interessanti dell’intera rassegna. Stiamo parlando dei Prada Frames, ciclo di talk e appuntamenti pianificati dalla maison italiana dal 17 al 19 aprile presso il Teatro dei Filodrammatici in stretta collaborazione con Formafantasma. Il tema degli incontri, intitolati “Materials in flux”, verterà anche questa volta sull’ambiente, in particolare sulla questione, delicatissima, della gestione dei materiali e del contenimento degli sprechi.
Si trasformerà infine in un vero e proprio mini museo la vetrina della boutique di Jimmy Choo di Via Sant’Andrea, dove sarà esposta una collezione di vasi realizzati handmade in collaborazione con Venini (azienda maestra del settore del vetro) tramite delle antiche tecniche si soffiatura del vetro con superfici sfaccettate e una forma che ricorda quello del prisma, due elementi che rimandano al Diamond Chain già presente nelle ultime creazioni del brand di Londra, pronto a sfruttare iniziative caleidoscopiche come la Milano Design Week, una rassegna che sta diventando sempre di più senza barriere e confini. Come l’arte insegna.
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