È passato alla storia per la sua impresa epica, colui che ha realizzato il sogno umano e ha aperto le vie del cosmo all’uomo. Lui che si è spinto dove nessuno prima era riuscito ad arrivare e come tale ha lanciato un filo diretto con tutti coloro che oggi si occupano di spazio e viaggi intorno alla terra, come la nostra Samantha Cristoforetti. Parliamo di Jurij Alekseevič Gagarin, il primo uomo in assoluto ad aver effettuato un volo intorno alla terra portando a termine con successo la sua missione. Il cosmonauta russo ha varcato le colonne d’Ercole dell’atmosfera lasciando la sua firma nella storia. Oggi, a 62 anni di distanza, lo ricordiamo per la sua impresa, ed in suo onore si celebra la giornata internazionale dei viaggi dell’uomo nello spazio.

Giornata dei viaggi dell’uomo nello spazio: perché si celebra

Era il 12 aprile 1961 quando a bordo della missione Vostok 1, con la sua tuta rossa e a soli 27 anni, Jurij Alekseevič Gagarin, cosmonauta sovietico dell’Agenzia Spaziale Russa riuscì a compiere un’orbita intorno alla Terra. Un’impresa titanica che risuonò come tale in tutto il mondo. Una pietra miliare per la storia e per gli studi sullo spazio. Per la prima volta, l’uomo attraverso gli occhi di Gagarin, poteva ammirare il pianeta azzurro dall’alto e vedere le sue curve sotto l’oblò della navicella sulla quale viaggiava. “Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini” le prime parole dello studioso e pilota russo alla vista dall’alto che ancora oggi risuonano a simboleggiare una delle più grandi conquiste della storia contemporanea.

giornata internazionale viaggi uomo spazio | Life&People MagazineIl cosmonauta rimase in orbita per poco più di un’ora, 108 minuti per la precisione, senza mai fermarsi e né mettere mano ai comandi della capsula che arrivò nello spazio grazie al pilota automatico comandato direttamente dalla Terra. Fu l’inizio dell’avventura umana nel cosmo e proprio in onore di questo giorno, oggi si celebra la giornata internazionale dedicata ai viaggi dell’uomo nello spazio, istituita nel 2011 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Da allora, ogni 12 aprile, si ricorda l’impresa compiuta da Gagarin e l’inizio dell’era spaziale. Una data che ci rammenta che grazie al grande contributo dato dalla scienza e dalla tecnologia il cosmo non è più un luogo oscuro ed inaccessibile ma una zona pacifica nella quale non sono ammesse lotte di potere.

La corsa allo spazio e la sfida nell’atmosfera

Dopo l’impresa spaziale compiuta dalla Russia, i viaggi nello spazio si moltiplicarono anche se la corsa in quel luogo ancora ignoto ma così “attraente” era iniziata ben quattro anni prima con il lancio nel 1957 del primo satellite, lo Sputnik, sempre sotto la bandiera sovietica. Sembrava che i russi non avessero rivali in fatto di esplorazioni nello spazio avendo campo libero oltre le teste di tutti. Imprese che lasciavano indietro gli americani e che alimentarono la guerra fredda in atto tra le due superpotenze. Una sfida a colpi di missili, satelliti, nella conquista della Luna e del sistema solare, a colpi di tecnologia e voglia esplorativa.

giornata internazionale viaggi uomo spazio | Life&People MagazineGli Stati Uniti non si arresero ed il 20 luglio 1969 ebbero la rivincita: Neil Armstrong fu il primo uomo a mettere piede sulla superficie della Luna piantando sul suo suolo  la bandiera a stelle e strisce. Entrambi i Paesi potevano così affermare di aver raggiunto un primato. La sfida nell’atmosfera via via si attenuò, altre nazioni si avvicinavano allo sviluppo di programmi spaziali e la competizione tra Usa e Russia si affievolì fino a quando le due superpotenze compresero che una collaborazione era più opportuna, conveniente e anche ragionevole. Da questa consapevolezza nacque la Stazione spaziale internazionale.

Lo spazio come provincia pacifica

Da quel famoso 12 aprile 1961 i viaggi nello spazio non si sono mai fermati con uomini e donne che orbitano intorno alla terra e si occupano di studiare cosa succede intorno al nostro pianeta. Dal 2000, anno in cui ha iniziato ad operare concretamente la Stazione spaziale internazionale, è sempre rimasto qualcuno a monitorare e ad osservare da lassù il pianeta azzurro. Proprio nella data del 12 aprile le Nazioni Unite ricordano l’importanza degli studi dedicati allo spazio ma in particolare la sua definizione di “provincia pacifica di tutta l’Umanità” a segno della multietnicità che gravita intorno alla terra e lavora all’interno della Stazione Spaziale Internazionale.

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