Un esclusivo fashion show per presentare i nuovi abiti, che esaltano la femminilità delle spose e contemporaneamente ne raccontano il lato più dolce e romantico. Dovita Bridal ha aperto le porte del suo atelier milanese, per mostrare al mondo la collezione Time che vestirà la sposa 2024. Una serie di abiti che, a dispetto del nome scelto, hanno l’ambizione di poter viaggiare fuori dal tempo, al di là delle epoche e abbracciare tutte le donne che hanno voglia di vivere un sogno – in bianco – ad occhi aperti. Pizzi, merletti, trasparenze e sensualità, seducenti silhouette femminili ed estrema eleganza. Sono queste le cifre stilistiche che traspaiono dalle creazioni Dovita dove gli abiti esprimono ricercatezza ed un fascino che va al di là del tempo e delle stagioni.
Nel mondo di Dovita sono i dettagli a fare la differenza: i particolari luminosi incastonati nei tessuti, le linee attente e sinuose dei corpetti, i guanti sottili e le gonne ampie dal sapore fiabesco riescono a celebrare la sensualità con estrema delicatezza, senza mai cadere negli eccessi diventando un marchio di fabbrica per questo brand internazionale che ha fatto dell’unicità il suo punto di forza. A raccontarci tendenze e ultime novità legate al mondo wedding, è Gerardo Cocozzello, bridal stylist del brand.
Come descriverebbe l’ultima collezione sposa Dovita?
La collezione Time è dedicata a una donna senza tempo, che ama la sensualità ma anche il ritorno all’antico. È il simbolo di un romanticismo dal sapore leggermente retrò che sa strizzare però l’occhio alla modernità.
Una collezione in cui romanticismo e nostalgia camminano di pari passo con la sensualità dove la tradizione si mescola alla contemporaneità. È questo connubio, secondo lei, il tratto distintivo della sposa del futuro?
Assolutamente si ed è leggibile in tutti i nostri abiti. Il pensiero al passato resta grazie ad alcuni dettagli: i corpetti ben strutturati, i ricami importanti e il ritorno dell’aletta sul braccio. Ma c’è anche il tocco della donna moderna che esalta le sue forme grazie ad abiti a sirena e alle scollature leggermente profonde a V. Il ricamo di un tempo, ad esempio, trova perfetta armonia con la lucentezza dei tessuti, più attuale.
A proposito di lucentezza, gli abiti della collezione Time lasciano molto spazio ai dettagli preziosi…
Questo è un tratto distintivo di Dovita bridal. In azienda abbiamo dodici ricamatrici che si occupano solo di questi particolari. Loro realizzano a mano il ricamo prezioso che solitamente prevede perline, Swarovski o altre pietre. Una ricamatrice era presente anche all’evento di lancio della collezione e ha potuto mostrare live agli ospiti quanta maestria e magia c’è dietro al suo lavoro.
L’evento di presentazione è stato magico per tante ragioni, anche l’allestimento della location era pensato per accogliere al meglio le spose ma anche gli ospiti, puntando su quello che è il colore dell’anno: il viva magenta…
È il colore di tendenza del momento e abbiamo intenzione di riportarlo anche nel mondo della cerimonia. Volevamo che anche i fiori, componente fondamentale di un matrimonio avessero un loro spazio durante la nostra grande serata e per questo dobbiamo ringraziare “Idee da sogno” e Giacomo Dal Zotto, artista brillante ed esperto florovivaista.
Com’è nata la passione per il mestiere di bridal stylist e in che modo si è preparato a diventarlo?
Lavoro in questo settore da undici anni, ho iniziato come fashion designer per sposa, collaborando con diversi brand, e poi sono diventato bridal stylist – l’unico uomo a ricoprire questo ruolo su Milano – e anche il volto di Dovita Italia. Il mio mestiere richiede impegno e sacrificio, ma soprattutto tanta passione e amore perché questo è un lavoro fatto soprattutto di emozioni e mi piace poter raccontare ogni sposa che incontro.
Non si tratta di vendita ma di costruire su misura un abito, e soprattutto un sogno, per lei ed è necessario trovare con ciascuna la giusta sintonia. La mia passione per il settore sposa, comunque, è nata quando ero piccolo: devo tutto all’abito da sposa di mia mamma di cui mi sono innamorato guardando le foto. Dopo il suo, poi, ne ho studiati e amati tanti altri iconici.
Quali?
Su tutti quello di Lady Diana, che trovo ancora oggi moderno ma teatrale, e quello di Grace Kelly, davvero un abito senza tempo. Quando mi chiedono qual è, secondo me, l’abito da sposa per eccellenza penso alla Principessa di Monaco. Tra le mie ispirazioni però ci sono anche gli abiti indossati da Filippa d’Inghilterra, la prima ad aver scelto il vestito bianco, dalla Regina Vittoria fino ad arrivare a Lady Kitty Spencer (nipote di Diana) che ha indossato un Dolce e Gabbana creato per lei.
Dovita dopo 15 anni è diventato punto di riferimento internazionale per il settore degli abiti da sposa. Qual è il vostro segreto?
Penso che il segreto stia nella diversità. Chi viene in Dovita abbraccia una filosofia che non può trovare negli altri atelier che non reputiamo competitor, perché ognuno ha il suo DNA. Nel nostro DNA c’è certamente l’unicità, la particolarità, il glamour che incontra la tradizione.
E cosa dobbiamo aspettarci per il futuro?
A giugno partirà il laboratorio qui a Milano, quindi le creazioni saranno tutte made in Italy e molte saranno seguite personalmente da me, che tornerò anche nel settore del fashion design. Nel corso dell’anno, ci saranno nuove aperture. Distribuiamo i nostri abiti in tutto il mondo e abbiamo quattro punti vendita aziendali (oltre a Milano anche a Bagdad, Toronto, Istanbul – ndr), ma ne arriveranno altri: uno a Roma e uno nel Sud Italia.