Un pezzo di fondamentale importanza per la carriera di Annalisa; è uscito oggi, “Mon amour“, il nuovo singolo della cantante ligure arrivato dopo il successo clamoroso di “Bellissima”, la super hit che vanta al momento oltre trentun milioni di stream solo su Spotify e la certificazione di doppio disco di platino. Un messaggio chiarissimo quello lanciato dall’artista che, sfruttando l’onda, vuole continuare a far ballare l’Italia proseguendo con il mood del tormentone precedente, presentandosi inoltre con un look nuovo di zecca destinato a diventare tendenza
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Squadra che vince non si cambia
Esattamente come successo in “Bellissima”, Annalisa si è avvalsa della collaborazione dell’hitmaker Paolo Antonacci e del producer Davide Simonetta, a questo giro affiancato dal collega Zef. Anche lo stile testuale si avvicina molto al banger dello scorso autunno: la canzone parla infatti di quel momento della vita in cui ci si sente provati dal passato ma pronti a scattare, a ripartire, a vivere in totale libertà, il tutto condito da buona dose di leggerezza e autoironia.
Un significato dunque molto chiaro, confermato dalla cantante stessa in fase di presentazione:
«[…] Perché per ripartire ci vuole tempo, devi essere pronta –racconta Annalisa – e allora nell’attesa sospendi te stessa in una sorta di limbo, finché non ti ritrovi. Questa è la canzone di quel limbo, di quell’incoscienza, e perché no, di quella pazza idea di vendetta che ti fa sentire di nuovo potente, anche solo per un istante».
“Mon Amour” bisserà il successo di “Bellissima”?
Difficile pronosticare a caldo se il nuovo singolo della cantante riuscirà a replicare i numeri – oggettivamente incredibili – del precedente. La sensazione però al primo ascolto è che il brano abbia tutte le carte in regole per ricevere un riscontro molto importante da parte del pubblico. Se l’approccio rimane simile a “Bellissima”, la struttura musicale invece subisce una mutazione importante. Non sentiamo più infatti un tappeto elettronico fortemente influenzato dagli anni Ottanta, bensì un ritmo ancora più frenetico, a cassa dritta, utile per offrire all’inciso una componente giocosa, melodica e fortemente ipnotica.
All’interno della canzone dunque risiedono tutti gli elementi che hanno fortemente caratterizzato l’ultima fase della carriera di Annalisa, elevati però in una direzione ancora più spinta e perfettamente riuscita. E non era facile. Spesso infatti dopo i successi mastodontici gli artisti subiscono una fisiologica battuta d’arresto, proponendo dei brani non all’altezza delle aspettative. La sensazione è invece che il team della cantante abbia deciso, ambiziosamente, di alzare ancora di più la posta in gioco, puntando all in verso il secondo banger consecutivo.
Un nuovo look per presentare il brano
Un lancio così tanto importante non poteva che essere preceduto da una scelta estetica d’impatto e chiacchierata. Per la prima volta nel corso della sua carriera ha infatti abbandonato la sua iconica chioma rossa, sposando un’acconciatura dal mood “aggressivo”, ovvero un caschetto dalle tonalità castano scuro con tanto di bridge piercing, molto in voga nella cultura punk dei primi anni 2000, e un make up ben definito se non esagerato.
Una svolta estetica – in realtà solo strettamente editoriale, dato che si tratta di una parrucca – che proietta quindi la nativa di Savona in una nuova dimensione. Dopo tanti anni in cui è stata tacciata di essere eccessivamente algida e impersonale, Annalisa sposando un sound sempre più elettronico a matrice elettropop ha finalmente trovato la quadratura del cerchio, diventando una delle poche artiste in Italia – forse l’unica insieme ad Elodie – ad offrire una visione dal sapore contemporaneo e strettamente identitario. E c’è chi è sicuro che “Mon amour” avrà un impatto talmente grande sul mercato da diventare già adesso il primo vero tormentone estivo 2023. La data da tenere sotto stretta osservazione è quella del 4 novembre, giorno in cui l’artista salirà per la prima volta sul palco del Mediolanum Forum, vediamo con quanti successi in più nel suo repertorio.
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