Il 27 marzo 1998 resterà per sempre una delle date più importanti della storia della medicina; è proprio in questo giorno che la FDA (Food and drug administration) statunitense approvava la pillola blu, meglio conosciuta come Viagra, diventata il rimedio numero uno contro la disfunzione rettile oltre che un vero e proprio fenomeno di costume, in grado di trovare spazio non solo nel cinema, ma anche nella politica. Ma quali sono le origini del farmaco a venticinque anni dalla sua invenzione?
Una scoperta lasciata al caso?
Come la maggior parte delle scoperte sensazionali, anche quella del viagra (la cui etimologia non è chiara) arrivò quasi per puro caso. Gli scienziati della Pfizer, nota casa farmaceutica, stavano infatti lavorando su un medicinale in grado di regolare i disturbi cardiovascolari come l‘angina pectoris. Il loro obiettivo era quello di dilatare i vasi sanguigni del torace tramite il principio attivo Sildenafil. L’esperimento funzionava sugli animali ma non sull’uomo, dove la dilatazione avveniva soltanto nelle parti intime. Proprio da questo effetto indesiderato e collaterale fu scoperto dunque il viagra, pillola che ricevette un’accoglienza incredibile da parte degli acquirenti, aiutando anche i malati di ipertensione polmonare, in quanto la sua assunzione rilassa effettivamente i vasi dei polmoni, favorendo il flusso del sangue. Non a caso nel 2005 la FDA e l’agenzia europea del farmaco ne acconsentirono l’uso anche per questo scopo.
Leggenda narra che ad accorgersi dell’effetto indesiderato fu un’infermiera che, visitando i pazienti, notò la loro tendenza di farsi trovare rigorosamente a pancia in giù, posizione utile per cercare di togliersi dall’imbarazzo. Quella del viagra è considerata una scoperta molto strana, in quanto ancora oggi non è ancora chiaro il motivo per cui la molecola reagisca sul corpo causando l’erezione: tuttavia non è un caso isolato. In passato è infatti capitato che un farmaco ideato per curare l’artrite sia riutilizzato per una patologia cardiaca. Un medicinale creato poi per il gonfiore della prostata sarebbe stato in grado di far crescere anche i capelli: misteri e stranezze di una scienza sempre affascinante.
Il viagra nella cultura pop: le origini
La potenza “salvifica” del farmaco è stata talmente impattante da entrare a gamba tesa anche nella cultura pop e nel cinema. Ricordiamo a tal proposito una divertente dichiarazione del genio Woody Allen pronunciata anni fa in occasione della conferenza stampa del suo lungometraggio: “Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni”. In quel contesto infatti lo statunitense parlò della pillola blu, dicendo di avere curiosità di provarla per capirne meglio l’effetto, ma che non lo fece mai in quanto decisamente ipocondriaco.
Un coraggio che non è certamente mancato invece all’attore Micheal Douglas,
il quale parlando della vita di coppia con l’amata Catherine Zeta Jones ammise di far buon uso del cosiddetto aiutino:
«Negli ultimi anni sono diventati disponibili meravigliosi sostegni che ci fanno sentire tutti più giovani».
Chiaramente il farmaco è presente in numerose canzoni, tra cui spiccano quelle di J-AX, in particolare “Tua mamma”, in cui viene declinato sotto forma di gioco e di scherno.
In passato invece è utilizzato anche in senso metaforico: è il caso di Piero Pelù che, nel 2002, lo citò in un discorso a Sergio Cofferati come “arma” per combattere la destra. E a proposito di destra impossibile non ricordare l’uscita di Silvio Berlusconi che, nel 2008, scelse anche lui di usare il Viagra come strumento concettuale durante un discorso, intimando i propri candidati alle elezioni politiche di palare con preti, medici e farmacisti, aggiungendo: […]
“Io ho ottimi rapporti con i farmacisti e non certo perché compro da loro il viagra, a noi non serve”.
Un miracolo oltre le burle
Ma oltre le burle, oltre la normale reazione che ogni individuo può avere ogni volta che si interfaccia con qualcosa di così tanto legato alla sfera intima è opportuno rimarcare quanto il viagra sia stato una scoperta sensazionale e storica. A dimostrarlo sono semplicemente i numeri. Dall’anno della sua entrata nel mercato la pillola blu è assunta da oltre 70 milioni di persone, cifre astronomiche a cui si aggiungono alcuni interventi letteralmente salvifici.
In molti ricorderanno il caso disperato del Piccolo Lewis, bambino nato al Newcastle’s Royal Victoria Infirmary, in Inghilterra, a sole 24 settimane aveva gravi problemi respiratori. In quell’occasione i medici decisero di far assumere al neonato la pillola blu, fattore che contribuì ad allargare i suoi vasi sanguigni in modo da contenere l’ossigeno e distribuirlo regolarmente in tutti gli altri organi. Fatto che attesta una doppia funzione di un farmaco e prima terapia medica orale per il trattamento della disfunzione erettile che si rivela decisamente più importante rispetto a quello che sembra.
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