Non solo un viaggio personale ma una vera e propria disciplina che usa i film e le emozioni per aiutare gli altri: cos’è la cineterapia, scelta da psicologi e terapeuti a supporto delle loro attività?
Ognuno di noi ne ha almeno uno del cuore, quello che rivedrebbe cento, mille volte provando sempre le stesse intense emozioni. I film sono libri che ci parlano, che ci fanno sognare ed emozionare, trasportandoci, a volte, in un universo parallelo. Quando accade questo ci stacchiamo per un attimo, o forse anche di più, dalla realtà. Ci sentiamo bene con noi stessi e con il mondo, guardandolo con occhi differenti. Un modo per metterci in discussione in un percorso esistenziale di trasformazione e crescita personale.
Cineterapia: un viaggio interiore che parte dalle emozioni
Oltre l’effetto ludico, il cinema ed il fascino immortale delle immagini in movimento, consentono di conquistare un maggior grado di benessere personale e consapevolezza. E’ in questo che è racchiuso il senso della cineterapia, marchio registrato dell’Istituto Solaris, scuola di formazione che si rifà al metodo elaborato dal professor Antonio Mercurio che negli anni Sessanta aveva capito che il cinema è uno strumento che permette di lavorare sulle tematiche esistenziali. Un’attività che guida le persone a diventare “artisti della propria vita”. Da questa consapevolezza nascono diversi percorsi che attraverso la visione di una pellicola cercano di migliorare la qualità della vita delle persone.
Lungi dall’avere una funzione curativa nel trattamento di patologie psicologiche, la cinematerapia, al pari delle altre arte-terapie basate sulla pittura, sulla scrittura, sul teatro o sulla danza, utilizza le proiezioni cinematografiche per elaborare le emozioni grezze suscitate dalla visione filmica, favorendo un percorso di autoconosenza, di sviluppo delle proprie potenzialità, di crescita e cambiamento interiore, in grado di scardinare vecchi schemi mentali e meccanismi di difesa psicologica. Perdersi nelle vicissitudini dei personaggi e coinvolgersi in una una storia, immedesimandosi in una vita diversa dalla propria, attraverso la cinematerapia, induce infatti all’elaborazione del proprio vissuto e ad un’evoluzione interiore, tesa al raggiungimento del benessere e di una miglior qualità della vita.
Una specifica metodologia messa a punto
a partire dalla fine degli anni ’70, si basa sull’esperienza maturata all’interno dei Laboratori di Cosmo-Art della Sophia University of Rome. L’Istituto organizza periodicamente seminari di cinematerapia (otto in un anno) basati sulla sperimentazione diretta dei partecipanti agli argomenti trattati dal film, mediante esercizi di trasformazione interiore, alla ricerca di emozioni positive ed autentiche. Il prossimo seminario si svolgerà il prossimo aprile e prevede, dopo la visione di spezzoni del film “Interstellar” del 2011 per la regia di Christopher Nolan, lo scambio di emozioni sul film e sulla chiave di lettura della narrazione, insieme a lavori di approfondimento in piccoli gruppi, attraverso esperienze di arteterapia, meditazione, group counseling e momenti espressivi corporei. Secondo Giampiero Ciappina, psicologo, psicoterapeuta e direttore dell’Istituto Solaris, la cinematerapia favorisce il miglioramento della consapevolezza e dell’autoconoscenza, dando maggiore percezione ai pensieri positivi che consentono di diminuire le fantasie spiacevoli e pessimistiche.
Film in ospedale, alleviano la percezione del dolore
Le pellicole cinematografiche possono essere usate anche come strumenti nella terapia e nei percorsi riabilitativi, come avviene nelle due grandi sale cinema all’interno degli ospedali Niguarda di Milano e del Policlinico Gemelli di Roma, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei degenti. Ai pazienti ricoverati vengono somministrate schede da compilare prima e dopo la proiezione, in cui poter manifestare il proprio stato psicofisico. L’attività di cineterapia, hanno potuto ridurre del 35% l’ansia e lo stress dovuti al ricovero, soprattutto nei bambini. Si sono registrati inoltre sia un miglioramento psicofisico che una riduzione della percezione del dolore; dati che fanno considerare la cineterapia un valido strumento riabilitativo e di medicina complementare.
Il cinema a sostegno delle terapie del sollievo
In affiancamento alle terapie convenzionali, la proiezioni dei film viene usata anche a sostengo delle terapie del sollievo per quei pazienti che manifestano decadimento cognitivo e demenze, un metodo sperimentato in diversi ospedali italiani dal 2016. Il cinema fa bene alla salute e rigenera il cervello iperstimolato e sempre connesso, tra social e chat. Uno studio scientifico del 2021 mostra come guardare film davanti ad un grande schermo apporti un miglioramento psicofisico. L’immedesimazione nella finzione cinematografica, inoltre, allena la capacità di mantenere alte concentrazione ed attenzione, abilità necessarie per essere produttivi e favorire il problem solving.
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