La nuova stagione espositiva del Chiostro del Bramante di Roma apre con una mostra attesissima: Infinity – L’arte contemporanea senza limiti, la personale del maestro Michelangelo Pistoletto. Un’esposizione
che celebra i 90 anni dell’artista biellese e i suoi 60 anni di carriera artistica internazionale. Dal 18 marzo al 15 giugno nella splendida cornice del chiostro cinquecentesco romano, saranno esposte più di 50 opere, tra le più rappresentative creazioni dell’artista.
L’iconica Venere degli stracci
Infinity
racconta infatti il percorso artistico di un’intera vita. Il costante sforzo di Pistoletto di interpretare il mondo e di comprendere quale ruolo l’arte è chiamata a ricoprire in esso. Del resto, come non inserire Michelangelo Pistoletto, celebre maestro dell’Arte povera, tra i grandi riformatori del panorama artistico italiano? La sua arte, in evoluzione costante, è contrassegnata da lavori capisaldi. La rivoluzione parte negli Anni Sessanta con I quadri specchianti, raggiunge punte altissime con Metrocubo di Infinito, Venere degli Stracci, Orchestra di stracci e Labirinto ora in mostra a Roma, che hanno segnato un’epoca.
Anche gli anni Settanta lo vedono grande riformatore artistico con creazioni come L’Etrusco e Autoritratto di Stelle. Quindi, negli anni Novanta, l’artista occupa ancora la scena internazionale con i Libri e nel 2000 con Neon. Nel 2003 l’artista dà corpo alla sua grande riflessione sociale con l’installazione Love Difference-Mar Mediterraneo, concepita come un tavolo specchiante che ha la forma del bacino del Mediterraneo, circondato da sedie provenienti da tutti i paesi che si affacciano sul Mare Nostrum.
E poi, c’è Terzo Paradiso: uno dei progetti più sentiti da Pistoletto
Come ha spiegato l’artista:
“Il Terzo Paradiso è la terza fase dell’umanità, che si realizza nella connessione equilibrata tra l’artificio e la natura. Terzo Paradiso significa il passaggio a uno stadio inedito della civiltà planetaria, indispensabile per assicurare al genere umano la propria sopravvivenza. A tale fine occorre innanzi tutto ri-formare i principi e i comportamenti etici che guidano la vita comune”.
Il concetto di Terzo Paradiso per Pistoletto è rappresentato da un simbolo che ricorda quello dell’infinito, costituito da un cerchio affiancato, a destra e a sinistra, da due cerchi più piccoli. Il concetto, filosofico e artistico, rappresenta lo sguardo dell’artista sul destino dell’uomo, visto come responsabilità collettiva e fine ultimo di ogni singola esistenza.
Michelangelo Pistoletto è un artista complesso, senza confini
Lo sa bene, Danilo Eccher, curatore di Infinity, che ha fortemente voluto accogliere l’intera opera dell’artista nelle sale del Chiostro del Bramante.
”Michelangelo Pistoletto ha la forza di sostenere da solo il peso di un monumento storico, un gioiello rinascimentale come il Chiostro del Bramante, è un artista che dimostra che l’ arte non ha limiti. E’ un viaggio emozionante dentro la poetica e il mondo, i tanti mondi, di uno dei maestri dell’arte contemporanea”
Del resto, per Pistoletto il confronto con l’arte rinascimentale è la costante di una vita e ha origini familiari. Figlio di un restauratore, l’artista eredita dal padre Ettore la passione per l’arte e a 14 anni inizia la sua storia artistica proprio a Biella, nella bottega paterna.
“Ho iniziato a lavorare con lui quando avevo quattordici anni. L’esperienza pratica di storia dell’arte che ho acquisito lavorando momento per momento con dipinti antichi, credo, è stata la migliore scuola che si potesse ottenere […]. Dalla nostra bottega sono passati centinaia di dipinti importanti di tutte le epoche, alcuni con problemi enormi che dovevano essere studiati a fondo prima di trovare il modo migliore per restaurarli”.
Dunque, la mostra romana al Chiostro del Bramante intende ripercorrere il complesso racconto dell’arte di Pistoletto in tutta la sua ricchezza di suggestioni e nella sua ossessione principale: il confronto dell’uomo con la natura, la dimensione temporale e il destino.