Durante la novantacinquesima edizione degli Academy Awards ha vibrato, fortissimo, anche la memoria di una delle più grandi attrici che il nostro Paese abbia mai avuto, scomparsa purtroppo lo scorso 16 gennaio. Ebbene sì, anche nella notte degli Oscar un tributo a Gina Lollobrigida, ricordata insieme ad altri giganti del cinema mondiale attraverso la performance “In Memoriam” eseguito dallo statunitense Lenny Kravitz, il quale seduto al pianoforte ha eseguito “Call all my angels”, ricordando attori, registi, truccatori, tecnici audio e video che hanno lasciato questa terra nell’ultimo anno.
Un momento toccante
Si è trattato senza alcun dubbio di uno dei passaggi più toccanti dell’intera kermesse. Un momento di enorme forza e dirompenza emotiva, complice anche l’introduzione di John Travolta che, visibilmente provato, ha dedicato il suo discorso ad Olivia Newton-John (scomparsa l’8 agosto 2022), per poi lasciare lo spazio scenico a Lenny Kravitz, accompagnato durante la sua esecuzione da un maxi schermo posto alla sue spalle, in cui sono stati proiettati i volti delle celebrity compiante.
Tra le personalità ricordate sono apparse, oltre Lollobrigida, anche Irene Papas, Kirstie Allen, Ray Liotta, Irene Cara, Jean Luc Godard, Burt Bacharach, Angela Lansbury, Vangelis, James Caan, Raquel Welch. Importante menzionare anche il grandissimo truccatore italiano Maurizio Silvi (purtrppo morto il 24 maggio 2022), noto per il suo lavoro con Baz Luhrmann per “Mouline Rouge!” e “Il grande Gatsby”.
Gina e Hollywood
Il rapporto tra la Bersagliera e Hollywood è stato sempre molto particolare. Gina approdò in terra statunitense dopo il 1952 grazie alla spiccata visibilità ottenuta con una piccola parte in “Bella di notte”, capolavoro René Claire che ha proiettato di fatto la nostra nel panorama internazionale. Il talent scout delle dive Howard Hughes infatti, innamorandosi pazzamente di lei, dopo aver visto il film del francese propose alla nativa di Subiaco di trasferirsi in America per elevare ancora di più la sua carriera.
Detto, fatto. Fin dal 1953 Lollobrigida diventa uno delle celebrità più richieste dello star system, prendendo parte a film poi rimasti per sempre impressi nella memoria collettiva: basti pensare a “Il tesoro dell’Africa” (1953) di John Huston, “Il gobbo di Notre Dame” (1956) di Jean Delannoy dove interpreta una sensualissima Esmeralda accanto ad Anthony Quinn fino ad arrivare nel 1961, l”anno di “Torna a settembre” di Robert Mulligan, pellicola con con cui Gina si aggiudica un Golden Globe come miglior attrice. La sua fama era con pochi eguali. La leggenda narra, per fare capire la reale caratura, che Marilyn Monroe si presentò proprio al cospetto dell’italiana etichettandosi come la “Gina Lollobrigida americana”.
Il 1961 tra l’altro sarà pure la data della sua unica apparizione alla Notte degli Oscar, dove fu chiamata per consegnare il premio come “Miglior regista” al genio Billy Wilder. Ma dopo diverso tempo, andando completamente in controtendenza rispetto al pensiero comune, la Diva capì che la frenetica macchina cinematografica hollywoodiana stava, in realtà, limitando la sua creatività. Per questo motivo rifiutò clamorosamente un contratto in esclusiva di sette anni e decise di fare marcia indietro, tornando nel suo Paese.
La stella nella Walk Of Fame
Nel 2018 Hollywood ha dedicato a Gina Lollobrigida anche una stella nell’iconica Walk Of Fame, inserendola insieme ad altri miti del cinema nostrano come Ennio Morricone, Bernardo Bertolucci, Sophia Loren, Anna Magnani e tantissimi altri. A cinque anni di distanza quindi il cerchio si è chiuso, con lo splendido e magnetico volto della Bersagliera che ha incantato per l’ultima volta il parterre del Dolby Theathre di Los Angeles che, commosso, ha riservato alla nostra Gina un applauso sentito e convinto, consapevole di avere davanti un’artista che rimarrà nel ventre dell’industria delle meraviglie per sempre.
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