La collezione Autunno-Inverno 2023-2024 Balenciaga è, come la Maison ci ha abituato da qualche tempo a questa parte, un concentrato di sorprese. A cominciare dal manifesto che annuncia il fashion show dove compare il cartamodello di una giacca da uomo, un disegno tecnico che esprime la complessità della sartoria così lontana dalla produzione in serie del prêt-à-porter. Un fil rouge che si dipana fino al messaggio con cui il direttore creativo Demna Gvasalia racconta la sua storia personale, da quando a sei anni capì che il mondo della moda sarebbe stato il suo futuro.
“Per me la moda non può essere più vista come intrattenimento ma piuttosto come l’arte di creare vestiti”
Ed è proprio il savoir-faire tipico dell’haute couture francese a caratterizzare l’intera collezione per il prossimo Autunno-Inverno di Balenciaga.
Una collezione all’insegna della maestria sartoriale
La location è quella del Carousel du Louvre, il centro commerciale situato tra il Musée du Louvre e i Jardins de la Tuilleries, mentre la collezione è un insieme di look che mettono al centro l’abilità del Maestro del “fatto su misura”. Completi sartoriali rinnovati nella forma con giacche strutturate e pantaloni larghi, lasciano intravvedere le gambe inguainate in calze nere pesanti quando il passo apre i finti spacchi.
Nel segno della genderless, lo stilista fa indossare a donne e uomini scarpe con tacco a spillo e tute aderentissime declinate nei toni del blu e nero. Le sfumature di colore di questa stagione vanno dal nero all’antracite passando per il beige, il fango, il ghiaccio fino al verde pastello e al rosso.
Per sottolineare l’importanza di abiti “tailoring” Gvasalia propone creazioni che mixano l’haute couture e il prêt-à-porter. Il legame è sottolineato da una serie di giacche su misura, abiti plissettati da abbinare alla maxi bag “Hourglass”, con tracolla a catena. Inoltre, i bomber dalle spalle strutturate creano, insieme ai pantaloni cargo e agli occhiali “sporty”, un look casual-chic dove le calze a rete si trasformano in “socks boots”.
Omaggio a Monsieur Cristóbal: maestro di stile
Considerato da Christian Dior il più talentuoso sarto di sempre, definito da Coco Chanel “l’unico vero couturier in grado di disegnare, tagliare e cucire un abito interamente da sé”, Monsieur Cristóbal ha vestito donne illustri della società, del mondo della finanza e dell’industria, dell’aristocrazia, dell’arte, dei circoli intellettuali e diplomatici. L’elenco delle “Balenciagas”, nome dato dai giornalisti alle clienti più fedeli, annovera fra le altre la contessa von Bismarck, Grace Kelly, Greta Garbo e la regina Fabiola dal Belgio.
La sua estrema attenzione ai dettagli ha fatto scuola a generazioni di designer come Oscar della Renta o Hubert de Givenchy che da lui hanno imparato non solo l’accuratezza delle costruzioni ma, soprattutto, la dedizione al lavoro. Tra gli abiti simbolo dell’estetica di Balenciaga si trovano il vestito Baby-doll, misto di romanticismo e frivolezza, il cappotto Cocoon e la gonna a palloncino. Pietre miliari della storia dello stile mondiale che Demna Gvasalia re-immagina e attualizza rendendole fruibili alle donne e agli uomini della nostra era.
IL MESSAGGIO DI DEMNA
“AVEVO 6 ANNI QUANDO I MIEI GENITORI MI PERMISERO DI FARMI FARE UN PAIO DI PANTALONI DA UN SARTO VICINO A CASA. LI DISEGNAI, SCELSI LA STOFFA IN UN NEGOZIO DI TESSUTI E ANDAI DAL SARTO DUE VOLTE PER LE PROVE. QUESTO È STATO L’INIZIO DELLA MIA STORIA D’AMORE CON I VESTITI: CIÒ CHE HA DEFINITO IL MIO RAPPORTO CON ESSI E MI HA FATTO DESIDERARE DI DIVENTARE UNO STILISTA.
LA MODA È DIVENTATA INTRATTENIMENTO, MA SPESSO QUESTO ASPETTO METTE IN OMBRA LA SUA VERA ESSENZA, CHE RISIEDE NELLE FORME E NEI VOLUMI, NELLE SILHOUETTE, NEL MODO IN CUI CREIAMO RELAZIONI TRA CORPO E TESSUTO, E NELLE LINEE DI SPALLA E GIROMANICA. GLI ABITI HANNO LA CAPACITÀ DI CAMBIARCI E QUESTO È CIÒ CHE MI HA SPINTO A INNAMORARMI DELLA MODA.
NEGLI ULTIMI DUE MESI HO CERCATO RIFUGIO NELLA CREAZIONE DI ABITI, TROVANDO NUOVAMENTE IL POTERE CHE LA MODA HA DI FARMI SENTIRE FELICE E DI ESPRIMERE LA MIA VERA ESSENZA. PER ME, LA MODA NON PUÒ PIÙ ESSERE VISTA COME INTRATTENIMENTO, MA PIUTTOSTO COME L’ARTE DI CREARE VESTITI”.
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