Indipendente, libera e consapevole di sé, questa la donna che ha calcato la passerella della sfilata Autunno-Inverno 2023-2024 Hermès. Nei capi si ritrova l’accuratezza con cui Nadège Vanhe-Cybulski, – stilista belga approdata alla direzione artistica della casa di moda di Faubourg Saint-Honoré dopo un periodo da Martin Margela, Céline e The Row -, ha osservato il carattere della donna Hermès che affronta la vita a testa alta senza dubbi o tentennamenti.
La giovane designer racchiude la sua donna in una corazza protettiva che ricorda la corteccia degli alberi non solo per la texture ma anche per la palette dei colori. Sfumature di rosso, ocra e giallo, che si ritrovano nell’intero spazio trasformandolo in isole geometriche che portano gli ospiti a perdersi tra le cangianti dune boscose. Nadège Vanhe-Cybulski ci tiene a sottolineare che:
“Così come sotto la superficie degli alberi vi è una seconda pelle, una corteccia che li avvolge come un tessuto, i materiali, i colori, i dettagli intessono un dialogo costante tra loro”.
Come il vento autunnale spazza le foglie morte per far posto alle nuove gemme che verranno, così Nadège si allontana dal minimalismo di Christophe Lemaire, portando una ventata di novità che esaltano gli elementi tipici della griffe come i capi e gli stivali da equitazione.
Focus su giacche e cappotti
Da un sottofondo dal gusto rock ecco spuntare cappotti-coperta e maglieria a coste in lana e seta, trench in d’alpaca dalla texture complessa dove la vita è sottolineata da una cintura. Le giacche e i cappotti matelassé hanno il cappuccio di vitello piuttosto che in flanella misto lana-cachemire mentre i lunghi montgomery double face scelgono il preziosissimo cachemire. Il tocco che rende i capospalla unici sono le inusuali zip in pelle.
Alternanze materiche e contrasti di colore
In un crescendo rossiniano i toni del sottobosco autunnale, vanno dal beige al biscotto fino al terra di Siena, lasciando spazio al nero delle notti d’inverno. Ecco dunque i primi abiti total-black che vengono declinati in una serie di contrasti visivi e materici. La lana check alterna, come su una scacchiera, quadri bianchi e neri che richiamano il tartan e si accosta alla più tradizionale nappa monocrome.
In sfilata anche le giacche modello spencer, con i baveri a punta e corte in vita in perfetto stile Anni Ottanta, in lana e seta che, grazie alla loro morbidezza, strizzano l’occhio al cache-coeur. La stilista belga le abbina ai bermuda creando così un tailleur dal design inaspettato. Sul fronte degli accessori immancabili le iconiche borse Médor e Birkin che condividono la passerella con orecchini e sautoir Clou d’H.
Fil rouge della collezione: il plissé
Leitmotiv della stagione è il plissé, una tecnica di lavorazione che ben si presta a creazioni senza tempo. Così mentre le gonne plissettate, declinate in diversi colori e materiali, hanno fatto da colonna sonora durante tutta la sfilata; ha concluso il fashion show una serie di abiti elegantissimi chiaramente ispirati ai Delphos di Mariano Fortuny.