La “Sfinge di Delft”, così era chiamato il famoso pittore fiammingo Vermeer, ed i segreti dei suoi dipinti ora rivivono ad Amsterdam, in una mostra a lui riservata. L’esposizione al Rijksmuseum, dal titolo “Veermer” è tanto rara quanto gli stessi capolavori del pittore olandese, perchè è tra le più complete e per la prima volta sono esposte ventotto delle sue opere.
Una mostra che fa molto parlare di se
ancor prima della sua apertura. Per poterla organizzare e pianificare nei minimi dettagli ci sono voluti quasi sette anni di lavoro e di estenuanti trattative. Oggetto di numerose critiche, la mostra al Rijksmuseum, ha ottenuto e continua ad avere un successo di pubblico e di consensi. Ancor prima della sua inaugurazione, infatti, sono venduti ben oltre duecentomila biglietti; un risultato da “guinness” per quella che è la storia del museo e delle sue mostre. Tra i capolavori del celebre Vermeer, in esposizione, è possibile ammirare il quadro “Fanciulla con flauto” dipinto tra il 1665 e il 1670; un dipinto che ha alle spalle una bizzarra controversia.
Vermeer tra gli artisti più copiati del novecento
Arte e contraffazione, nel corso dei secoli, sono andati e continuano ad andare di pari passo e, Johannes Van Der Meer, è tra gli artisti più copiati e falsati del secolo scorso. Tra i suoi più famosi copisti come non ricordare Han van Meegeren, considerato il re di tutti i falsari del novecento. Quest’ultimo, dopo avere studiato per anni, tra Francia e Italia le tecniche del pittore olandese, riuscì nell’intento di ricreare nuove splendide “opere d’arte”.
Le opere di Vermeer in mostra
Tra le splendide opere del Vermeer, esposte in questi giorni ad Amsterdam, si alternano quelle che sono attribuibili alla prima produzione artistica del pittore come “Diana e le ninfe” del 1653 circa, ad altre più famose come: Giovane donna seduta al verginale (1672), Il geografo (1668-69), Fantesca che porge una lettera alla signora (1667) , La donna che legge una lettera davanti alla finestra del 1657, Stradina di Delft (1657-58) e la Lattaia, tra le più famose, realizzate tra il 1658 e il 1660. Tra i dipinti più celebri e più “chiacchierati” esposti nelle sale del museo, non passa inosservato quello che forse è il più emblematico e misterioso di tutti, ovvero “Ragazza col turbante”, meglio conosciuto con il nome di “Ragazza con l’orecchino di perla” del 1665. (nella foto).
Un pittore di cui poco si conosce della sua vita
Del celebre Vermeer che oggi conosciamo attraverso i suoi dipinti, la storia ci restituisce molto poco di ciò che è stata la sua vita ed il suo quotidiano. Nato nei Paesi Bassi nel 1632 e precisamente a Delft, tra Rotterdam e L’Aia, da una famiglia appartenente alla media borghesia, del pittore si hanno notizie scarne. Nel 1653, sposò Catherina Bolnes, una giovane fanciulla proveniente da una ricca famiglia e dalla quale ebbe una famiglia numerosa con undici figli. Dopo un periodo riconducibile al suo apprendistato, Vermeer, entrò a far parte della “Gilda di San Luca”, un’importante corporazione di artisti e pittori dei Paesi Bassi.
Nonostante in vita abbia avuto un successo non indifferente,
dopo la sua morte, avvenuta nel 1675, e per i successivi due secoli, Vermeer ed il suo lavoro artistico caddero nel dimenticatoio: solo sul finire dell’Ottocento, il pittore verrà riscoperto. Un’abilità unica ed irripetibile attraverso la quale è possibile ammirarne le opere fino al 4 giugno prossimo in una più ampia e completa retrospettiva mai dedicata al maestro fiammingo, ospitata nel museo principale e più visitato dei Paesi Bassi. Un progetto espositivo d’indagine e scoperta su uno dei pittori più apprezzati e meno conosciuti.