Parlare di Frescobaldi è come gustare la storia secolare, affascinante, dinamica e pulsante del vino italiano stesso. Una delle più antiche e illustri casate aristocratiche fiorentine che dal Trecento produce vino in Toscana. Nell’arco dei secoli, la famiglia ha sempre avuto una voce importante anche nella storia politica, economica e sociale della città di Firenze. Di origine germanica, sembra che fossero giunti in Toscana nell’XI secolo, al seguito dell’imperatore Ottone I. Come narra la tradizione, Fresco di Baldo (cioè Fresco figlio di Baldo, da cui Frescobaldi) nasce nella Val di Pesa – la “culla” della Tenuta Castiglioni, la signoria dei Frescobaldi più storica ed antica. La produzione di vino fu iniziata da Berto Frescobaldi. Poco dopo, comincia anche la propensione dei Marchesi fiorentini per l’export notevole. L’archivio di famiglia custodisce i contratti commerciali a partire dal XIV secolo con delle Corti d’Europa, fra cui anche quella Papale. Nel XV e nel XVI secolo, la casata fiorentina continua la sua enoica espansione europea, diventando il fornitore ufficiale della Corte d’Inghilterra. I vini dei Frescobaldi erano particolarmente apprezzati da Sua Maestà Enrico VIII.
Oltre ai noti uomini politici, banchieri, vescovi,
il possente albero genealogico di ben trenta generazioni de’ Frescobaldi custodisce una pleiade di illustri esploratori, musicisti, letterati. Con un armonioso accordo tra gli interessi economici e il senso della bellezza, i Frescobaldi intrattenevano rapporti fruttuosi con le botteghe dei grandi artisti fiorentini, fra cui Donatello, Michelozzo Michelozzi, Filippo Brunelleschi. I Marchesi divennero mecenati di importanti opere pubbliche a Firenze, come la costruzione del primo ponte a Santa Trinita e la Basilica di Santo Spirito. Tale legame con l’arte, sostegno alla creatività è una “nota” forte e decisiva tra le iniziative di mecenatismo della famiglia anche al giorno d’oggi.
Nel 2013, si è aperto un nuovo capitolo del rapporto della casata con l’Arte: il Premio “Artisti per Frescobaldi”. Il premio è legato all’Arte Contemporanea e si ispira alla tradizione della famiglia che da sempre è stata attenta alla cultura. Il premio ha una cadenza biennale ed è curato da Tiziana Frescobaldi. Ogni anno viene scelto un paese e due suoi artisti, più un artista italiano, tutti giovani. Sono invitati a creare un’opera ispirata a CastelGiocondo, la tenuta di Montalcino. Ad ognuno di loro si chiede anche di realizzare un’etichetta per una serie limitata e numerata di 999 Magnum di CastelGiocondo Vendemmia dedicata.
L’innovazione nella viticoltura è sempre una sfida
Nel caso dei Marchesi de’ Frescobaldi, si tratta del gusto d’azzardo avventuriero ben calcolato, in base alla forte esperienza tecnica. Una strategia vincente. Così, nel 1855, con grande apertura verso il futuro, i Frescobaldi introdussero in Toscana dei vitigni allora sconosciuti tra cui Carbernet Sauvignon, Merlot Pinot Nero e Chardonnay. Il XX secolo è determinato dal contributo importante di Vittorio, Ferdinando e Leonardo Frescobaldi nell’elevare la Toscana a luogo di eccellenza per la viticoltura. Con questo spirito nasce un’altra iniziativa voluta dalla Famiglia Frescobaldi, di grande importanza e significato: esempio virtuoso di recupero delle persone in carcere, trasformandoli in vignaioli. Il progetto, a cura di Lamberto Frescobaldi, si svolge dal 2011 alla Gorgona, l’isola più piccola dell’Arcipelago Toscano.
È nato tutto da una lettera che l’amministrazione penitenziaria ha inviato a tutti i produttori toscani, in cui si chiedeva una mano di expertise e mezzi per poter insegnare ai detenuti a migliorare il vino che già stavano producendo e dar loro il know how, per avere un mestiere in mano una volta usciti dal carcere. Unici a rispondere sono stati i Frescobaldi. Con il solido aiuto di un team di professionisti, degli enologi aziendali e del contributo dell’azienda Landini, che ha fornito gratis i suoi trattori, adesso sono stati raggiunti circa tre ettari di produzione. Forse, per quel coinvolgimento alla trasformazione buona e fruttuosa sia del territorio sia, soprattutto, dello stato d’animo rinato nella speranza e nella fiducia delle persone coinvolte nel Progetto, Gorgona è uno dei vini personalmente preferiti dal Marchese Lamberto Frescobaldi che lo definisce come “un’emozione”.
Il vino è un respiro della terra, della sua storia abbracciata dall’amore e dalla fatica quotidiana.
Il vino è anche un “carattere”, espresso nel volto affascinante delle spettacolari tenute Frescobaldi in Toscana: Castiglioni, Perano, Nipozzano, Pomino, CastelGiocondo, Ammiraglia, Remole. Una forte presenza sul territorio toscano, “scolpita” addirittura nello stemma de’ Frescobaldi con una torre – simbolo medievale del dominio territoriale. Ogni terroir ci svela le sfumature del bouquet dei ricordi e della tradizione di famiglia. Ad esempio, è davvero raffinato ed elegante il Metodo Classico “Leonia” che porta il nome di Leonia degli Albizi, sposata con Angiolo Frescobaldi nel XIX secolo. Grazie a tale matrimonio, è arrivato ai Frescobaldi il Castello Nipozzano, e le bottiglie della sua cantina hanno lo stemma delle due famiglie. Infatti, il frutto di tale unione, il vino più conosciuto e più apprezzato, che riporta direttamente e sempre al nome dei Frescobaldi, è Nipozzano.
Se parliamo della tradizione di famiglia, un vero gioiello del patrimonio enoico dei Frescobaldi è Nipozzano Vecchie Viti – scelto, per la sua grande fattura e longevità, come vino “memorabile”. Selezionato con cura in quantità limitate, imbottigliato nell’anno di nascita di ogni nuovo membro di famiglia e custodito nella bottiglieria sotterranea del Castello. Queste preziose bottiglie possono essere consumate a partire dai 18 anni di età, solo e soltanto dal proprietario delle stesse. La fama non è sempre seguita dalle formalità. Così, i primi vini non erano etichettati. La prima etichetta Nipozzano, di cui c’è una testimonianza, è quella del 1864. Nel 2014, la Marchesi de’ Frescobaldi ha celebrato i 150 anni da quella storica vendemmia, con una bottiglia speciale di Nipozzano 2014 completamente dorata.
Oggi, nel XXI secolo, Frescobaldi è una delle più prestigiose griffe del vino italiano.
Se andiamo a vedere l’ultima classifica delle grandi cantine nazionali, scopriamo che de’ Marchesi Frescobaldi sono tra le aziende enoiche più remunerative (con un fatturato di 110,7 milioni di Euro e un indice del 36%), in nobile compagnia dei Marchesi Incisa della Rocchetta e dei, altrettanto intramontabili, Marchesi Antinori. Basata sull’unione familiare, la forza dei Frescobaldi è determinata dalla sua storicità, con lo sguardo al futuro innovativo.
Con questo “credo” è alla guida della Marchesi de’ Frescobaldi il suo attuale presidente, il Signor Marchese Lamberto Frescobaldi che ama definirsi “un imprenditore agricolo”, sottolineando la vocazione vitivinicola ed agricola che da sempre caratterizza l’azienda familiare. Dal 2022, Lamberto Frescobaldi è anche a capo dell’Unione Italiana Vini (Uiv). Il valore del vino nella versatilità della sua importanza è definito già nelle prime parole di Lamberto Frescobaldi al Gambero Rosso, appena dopo l’elezione alla presidenza.
“Il vino non è solo un prodotto, ma uno status culturale. Ed è su questa idea che lavoreremo nei prossimi anni”.
Le sfide da affrontare non mancheranno
Nelle condizioni attuali le difficoltà di natura globale non mancano. Dai cambiamenti climatici alla la crisi energetica, fino alla guerra in Ucraina, con tutte le sue conseguenze, e soprattutto con dei rincari che stanno già dimostrando i loro effetti sui listini dei vini, arrivando anche al consumatore finale. Così, il 16 febbraio di quest’anno in Senato al Convegno “Bere mediterraneo. Gli effetti sulla salute di un consumo moderato del vino”, il presidente dell’Uiv, Lamberto Frescobaldi è stato ben determinato nel suo intervento, dichiarando il vino italiano come un settore protagonista dell’economia nazionale, identitario del nostro Paese e stimolo per la ricerca scientifica. In tale contesto, l’Unione Italiana Vini ha accolto con entusiasmo la nascita dell’Istituto per la ricerca su Vino, Alimentazione, Salute (IRVAS) affermando “quanto mai necessario il ruolo del vino nella società, nell’economia, nell’ambiente e nella cultura di oggi”. Lamberto Frescobaldi apre un nuovo capitolo nella storia dell’impegno della sua famiglia nella vitivinicoltura di eccellenza, da secoli inseparabile dalla cultura italiana.