Tutti ne parlano, tutti non aspettano altro. Ma quando è nata? La storia recente della serata dei duetti del Festival di Sanremo, è uno dei momenti più attesi della rassegna alla città dei fiori nata dal genio di Mazzi e Bonolis e mutata nel corso del tempo nella formula che conosciamo oggi.
Una invenzione geniale di Paolo Bonolis e Gianmarco Mazzi
La cosiddetta serata dei duetti, che poi verrà alternata anche a quelle delle cover per poi essere proposte a correnti alternate anche nella stessa formula, fu una novità assoluta lanciata per la prima volta nel 2005, anno della storica prima conduzione di Paolo Bonolis, approdato da poco tempo in RAI ricevendo un successo clamoroso con il game show “Affari tuoi”. L’anchorman, insieme al Direttore Artistico dell’epoca Gianmarco Mazzi, rivoluzionò completamente il format del Festival, dividendo per la prima volta dal lontano 1978 i concorrenti in categorie (rispettivamente “Uomini”, “Donne”, “Gruppi”, “Giovani” e “Classic”) proponendo una variazione sul tema per la serata del venerdì.
Per rompere la monotonia infatti si pensò di far eseguire ai cantanti rimasti in gara (in quell’edizione era previsto uno spietato meccanismo ad eliminazione) una versione del proprio brano riadattata. Il tutto con l’ausilio di uno più ospiti, sia italiani che stranieri. Si trattò di una svolta epocale: molti infatti decisero di cavalcare l’onda e di pescare direttamente nel mondo televisivo e giovanile. Fu il caso di Gigi D’Alessio che, per l’occasione, reclutò il cast della prima edizione di “Amici di Maria De Filippi”, o di Marco Masini, il quale preferì chiamare Jessica Morlacchi dei Gazosa con “Nel mondo dei sogni”.
Una parte del cast optò invece per una scelta più altolocata. Antonella Ruggiero in tal senso performò “Echi d’infinito” con il duo di chitarristi Maurizio Colonna e Frank Gambale, la jazzista Nicky Niccolai portò invece sul palco insieme a Stefano Di Battista un ancora non troppo conosciuto Giovanni Allevi.
La formula piace
La trovata dei duetti fa subito breccia nel cuore degli ascoltatori, giornalisti e addetti ai lavori, tanto da essere replicata immediatamente nell’edizione successiva, condotta da Giorgio Panariello con Victoria Cabello e Ilary Blasi. In un’annata tutt’altro che memorabile si fa spazio Michele Zarrillo affiancato dal grande Tiziano Ferro nella performance da sogno “L’alfabeto degli amanti”. Presente, tra gli altri, anche Roberto Vecchioni, sul palco dei Nomadi per “Dove si va”.
Pregno di momenti eccezionale anche il 2007, anno in cui spiccano altri duetti importantissimi, come quello di Mango con la moglie Laura Valente in “Chissà se nevica”, quello degli Zero Assoluto con la postar internazionale Nelly Furtado in “Appena prima di partire” e quello di Amalia Grè, la quale ha condiviso il suo brano “Amami per sempre” con Mario Biondi, per la prima volta nella tv pubblica in lingua italiana. Max Gazzè, Paola Turci e Marina Rei si lanciano invece nell’edizione del 2008 in un’adorabile prova de “Il solito sesso” rimasta scolpita nella memoria.
I primi cambiamenti
La formula, così come l’abbiamo apprezzata dal 2005, verrà rinnovata, confermata o lievemente cambiata. Paolo Bonolis nel 2009 decide di estenderla anche ai giovani, affiancandoli a grande icone della musica italiana sotto forma di tutor: Arisa, vincitrice con “Sincerita” è per esempio supportata dal Maestro Lelio Luttazzi, Malika Ayane da Gino Paoli, Irene Fornaciari da una super band con il papà Zucchero.
Nel 2011 avverrà il primo micro cambiamento:
il momento dei duetti infatti viene parzialmente sostituito da una serata per celebrare i 150 anni dell’unità d’Italia. Ai quattordici artisti rimasti in gara fu affidato il compito di scegliere un famoso brano della storia del Bel Paese, con l’opzione facoltativa di portare un ospite. La sfavillante Patty Pravo scelse in tal senso “Mille lire al mese”, Roberto Vecchioni (vincitore dell’edizione) propose invece “O surdat’nnamorato”. Nel 2012 il tema si diversifica. Gianni Morandi, insieme a Gianmarco Mazzi, decide di proporre il concept “Viva l’Italia nel mondo”, imponendo ai cantanti di portare in gara dei brani italiani che hanno trovato fortuna anche all’estero, accompagnati rigorosamente da un ospite straniero. A sfruttare meglio l’occasione furono in tal senso i Marlene Kuntz, i quali eseguirono una versione splendida de “Impressioni di settembre” con il carisma poetico di Patti Smith.
La serata della cover cambia la storia dei duetti a Sanremo
Di vera e propria “serata della cover” si comincerà a parlare in maniera ufficiale soltanto nel 2015 con l’approdo di Carlo Conti alla Direzione Artistica. Il volto noto di Rai 1 però accolse in modo positivo l’esperimento condotto nel biennio precedente da Fabio Fazio che, chiamato al timone della kermesse nel 2013 e nel 2014, scelse di organizzare due serate celebrative diverse, prima pescando direttamente dal repertorio sanremese, dunque chiedendo ai cantanti di realizzare una interpretazione di un brano iscritto alla storia del Festival, poi consigliando loro di scegliere un pezzo di musica d’autore, anche pubblicato al di fuori della città dei fiori.
Da queste due intuizioni nasce la vera e propria serata delle cover inaugurata da Conti nel 2015. Il presentatore inoltre ebbe anche l’intuizione di assegnare un premio dedicato. Nel 2015 trionfa Nek con una moderna rilettura de “Se telefonando” di Mina. Il 2016 invece è degli Stadio (poi vincitori anche del Festival) con una commovente esecuzione de “La sera dei miracoli” di Lucio Dalla realizzata con l’intervento virtuale del cantautore, scomparso da poco tempo. Nel 2017 invece gli applausi sono tutti per Ermal Meta e per la viscerale prova de “Amara terra mia” di Domenico Modugno.
La storia della serata dei duetti di Sanremo: gli ultimi anni
Dopo una lunga parentesi, nel 2018 il “Dittatore artistico” Claudio Baglioni decide di tornare alle origini, portando di nuovo i duetti nella loro forma primigenia. Si troverà una specie di compromesso con Amadeus a partire dal 2020. Nel suo primo anno da Direttore Artistico infatti il conduttore opta per una serata celebrativa per festeggiare i 70 anni di Festival, invitando gli artisti a proporre un brano significativo della storia sanremese in duetto. L’anno successivo invece pesca di nuovo l’idea di Fabio Fazio, assegnando come tema la canzone d’autore (rimase nella storia in tal senso la performance dei Maneskin con Manuel Agnelli). Ancora più libero invece il 2022, dove bastava un brano, anche internazionale, degli anni cinquanta-sessanta-settanta-ottanta-novanta.
Per l’edizione 2023 il range si è allargato anche agli anni 2000, motivo che ha spinto tanti concorrenti come Articolo 31 e Paola & Chiara a portare sul palco dell’Ariston un medley con i loro successi più grandi per una notte che, siamo certi, non dimenticheremo facilmente.
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