Le donne eccezionali della cultura afro celebrate nell’opera di Mickalene Thomas concepita per il set della sfilata sono le muse della collezione Dior Spring Summer 2023. Nel giorno inaugurale la Maison Dior ha voluto omaggiare le avanguardie novecentesche pescando direttamente dal fascinoso percorso di Josephine Baker, ballerina afroamericana giunta nell’arrembante Parigi negli anni venti prendendo contatti con il clima culturale tipico della città transalpina tra scrittori, poeti, artisti cantanti. L’ennesima ispirazione di una Maria Grazia Chiuri in stato di grazia che, insieme alla scenografa Mickalene Thomas ha reso omaggio a tredici donne che hanno scritto pagine importanti di storia.
Un leitmotiv femminile
Prosegue dunque l’indagine estetica di Maria Grazia Chiuri all’interno della sfera femminile, ponendo al centro della collezione un personaggio che incarna alla perfezione la modernità dei mirabolanti e frenetici anni venti, contrassegnati da multiculturalismo, cabaret, serate e folli e tanta, tantissima condivisione. Al centro di tutto c’è dunque Baker, proposta non solo come icona ma proprio come esempio, in quanto membro della resistenza francese, umanista e attivista per i diritti civili degli afroamericani. La ballerina, di fatto, rappresenta la rottura totale di ogni stereotipo, risultando modernissima ancora oggi.
Anche in questa occasione l’artista è riuscita a parlare delle donne attraverso il punto di vista delle donne, coinvolgendo non a caso Mickalane Thomas, una dei massimi rappresentanti della comunità black. Le pareti che hanno circondato la passerella sono infatti impreziosite dai ritratti di tredici donne eccezionali, tra cui spiccano oltre la già citata Baker anche Diahann Carroll (prima donna nera ad aver vinto il Tony Award come miglior attrice) e Dorothy Dandrige (prima donna afroamericana ad essere ingaggiata per un ruolo da protagonista ad Hollywood). Spazio poi a personaggi come Nina Simone, Eartha Kitt, Hazel Scott, Lena Hrone, Josephine Premice, Marpessa Down, oltre che alle grandi icon della moda interazionale come Ophelia DeVore, Hel Williams, Naomi Smis e chiaramente Donyale Luna, la prima vera super model black.
La leggerezza degli abiti punto focale della SS 2023 Dior
Un concept dunque di alto profilo, tradotto in abiti con la solita, grande, leggerezza tipica delle produzioni. Si parte (e si chiude) con un look apprezzatissimo, un body strapeless combinato con un soprabito scivolato in velluto che riecheggia proprio le vestaglie tipiche indossate durate gli spettacoli di Cabaret. Lo spirito anni venti e avanguardista avanza poi per tutto il défilé, tra top bianchi con bretelle sottili ricamate con file di perline, altri con maniche a sbuffo, frange preziose che rimandano ai flapper dress da Charleston, fino alla giacca Bar, punto di forza della maison, in questo caso abbinata a una gonna longuette.
In una palette colori incentrata sulle tonalità del nero e del grigio antracite, i look si susseguono con forza ed eleganza, trovando la meraviglia anche nella scelta della scarpe con plaeteu, aperte e destinate a diventare virali. Immancabili i pantaloni, sempre molto ampi, oltre le giacche rigorose e strutturate. Nota di merito nel finale, contrassegnato da tre pezzi velluto, abiti con tecnica drapping e con effetto stropicciato in verde oliva viola e nero. L’ennesima dimostrazione di quanto possa essere potente la leggerezza delle forme. Con Dior siamo abituati a tanta meraviglia.
Leggi anche: Mugler torna sulla passarella parigina dopo tre anni di innovazioni