Sarà un’annata decisamente speciale per uno dei brand d’abbigliamento più famosi al mondo. Correva infatti il 1873, precisamente il 20 maggio, quando Levis Strauss e Jacob Davis riuscirono a ottenere il brevetto per aggiungere rivetti in rame alle tute da lavoro denim, incoscienti che da lì a poco tempo avrebbero completamente cambiato i connotati allo stile e al vestiario a livello globale. Ebbene sì. Quest’anno si festeggiano i 150 dell’iconico jeans 501, e per celebrare al meglio il must dell’abbigliamento da tutti i giorni la Levi’s ha pensato a una speciale collezione per la SS 2023, destinata a diventare virale.
Un omaggio di stampo storico
Si tratta di un vero e proprio omaggio al colpo di genio che ha concesso la creazione dei leggendari 501, realizzato prendendo spunto dall’archivio della casa di moda e dalle foto d’epoca, riproducendo alcuni pezzi nel modo più fedele possibile. Ma com’è nato il pantalone oggi considerato un vero e proprio must? La prima intuizione la ebbe Jacob Davis, sarto che inventò di suo pugno dei rivetti in rame da applicare sui pantaloni facenti parte delle divise da lavoro. Un tipo di trovata straordinaria che spinse il nostro a presentarla al cospetto di Levi Strauss, all’epoca fornitore di tessuti.
Da lì in poi nascerà una collaborazione lunga e proficua che proietterà i jeans nell’Olimpo
Ma dopo un buon riscontro iniziale in termini di vendite, intorno agli anni venti del Novecento l’azienda subisce un brusco rallentamento, fattore che spinge i fratelli Stern (nel frattempo subentrati a capo del brand dopo la morte di Strauss) a migliorare le prestazioni del 501, ascoltando semplicemente le esigenze dei propri clienti. Vengono quindi apportate alcune modifiche sostanziali, come l’addizione dei passanti per cintura, un particolare funzionale per rispondere alle esigenze del mercato e dei consumatori.
Da quel momento in poi il successo sarà clamoroso
I jeans 501 conquisteranno letteralmente tutto il mondo, prima facendo breccia tra i cowboy e nel tipico abbigliamento Western (Non per nulla John Wayne indosserà i pantaloni nel film “Ombre rosse”), poi tra artisti, musicisti, motociclisti prima di approdare come elemento distintivo nelle controculture degli anni Sessanta (pensiamo ad esempio al pubblico di Woodstock) e Settanta. A partire dagli anni Ottanta comincerà poi inoltre un vero e proprio exploit anche in Paesi lontani, come l’Unione Sovietica e il Giappone, terra che conoscerà il 501 grazie all’exploit della cosiddetta moda vintage. Come tutti i pezzi d’abbigliamento più importanti quindi, i jeans hanno resistito nel tempo attraversando più epoche e diventando un capo imprescindibile per generazioni anche differenti.
La collezione per i 150 anni del 501
In un vero e proprio tripudio di citazioni non deve dunque stupire la presenza del modello Waist Overall 1870, confezionato in tela d’anatra la cui ispirazione è da attribuire proprio ai primi jeans prodotti dopo il brevetto. La sua vestibilità è morbida, fedelmente riprodotta seguendo il modello originale del 1870. All’interno della collection spiccano poi altri pezzi, come la Closed Front Jumper, camicia in tela d’anatra, oltre che il Levi’s 1880’s Chino, anche questo una fedele riproduzione di un tipo di pantalone dell’Ottocento composto da will di cotone bianco, cinturino e bottoni. Completano poi il quadro la Levi’s Sunset Chambray shirt, camicia tinta con indaco naturale proveniente direttamente dal Giappone, oltre che i Levada Waist Overall, per certi versi simili al modello tuta 501 però con una tasca aggiuntiva sulla gamba.
Levi’s SS 2023: una festa all’insegna della sostenibilità
Tuttavia, oltre il mero fascino della collezione, la vera sorpresa sta nella grande passo avanti verso la sostenibilità. Il nuovo 501 è infatti al 97% composto da base vegetale, dimostrazione di quanto l’azienda sia in questo momento impegnata anche su questo capo, proponendo prodotti di qualità (pensiamo allo slogan “compra meglio, indossa più a lungo”) con un occhio attentissimo all’ambiente. La prossima sfida di Levi’s sarà dunque anche quella di proporre dei modelli sempre più eco-friendly, una svolta necessaria di questi tempi. Con la speranza che tanti altri prendano lo stesso esempio.
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