In epoca moderna come quella che stiamo vivendo accade ormai quasi quotidianamente di entrare in contatto con persone estremamente maleducate, pronte a trattarci in modo sgarbato o con parole cattive senza alcun apparente motivo. Un comportamento francamente insopportabile, spesso demotivante, che può portarci ad assumere però atteggiamenti sbagliati. Trattare i cafoni ripagandoli con la stessa moneta, dunque adoperando un linguaggio aggressivo, dei modi bruschi e magari un tono di voce esageratamente elevato non risolve il problema, anzi… lo amplifica. Come comportarsi e rispondere alle provocazioni? Semplice: con l’arma più spiazzante tra tutte, la gentilezza.
Come si risponde alle persone maleducate: mostrare sempre superiorità, l’arma del silenzio
Ebbene sì. Esiste solo un modo per lasciare di sasso il maleducato di turno, e quel modo non può che essere sfoggiare una serenità olimpica con una risposta pacata ed elegante, utile per far accorgere al nostro interlocutore di quanto la nostra morale (nonché il nostro spessore) sia nettamente superiore, magari insegnandogli una lezione di vita in vista delle prossime (eventuali) conversazioni.
Tra le armi più efficaci spicca senza particolari dubbi il silenzio
Non rispondere alle provocazioni e non cadere dunque nel tranello dell’interlocutore può essere oltremodo salvifico. Non è semplice, sia chiaro. Ma la non-risposta può rilevarsi l’espediente più oculato per far capire a chi ci sta parlando che non siamo assolutamente interessati al suo pensiero e che, soprattutto, la sua cattiveria non ci tange in alcun modo. Ma attenzione, perché spesso le personalità più cocciute invece di recepire il messaggio reagiscono al silenzio aggiungendo il carico da novanta, scagliandosi con provocazioni o frasi pesanti ancor più forti. Capire il carattere di chi ci sta davanti è quindi un elemento essenziale per poter affrontare conversazioni di questo tipo.
Una risata li seppellirà
L’autoironia è il salvagente più grande a cui ci possiamo appigliare. Essere consapevoli delle proprie fragilità, esorcizzarle e trasformarle in punti di forza è un processo molto lungo, ma una volta assimilato può renderci a tutti gli effetti davvero invincibili. Per questo niente di meglio di una battuta seppellisce il provocatore. In questo caso si può andare in due direzioni diverse: si può ridere della cattiveria rendendola dunque inefficace e sterile oppure esagerarla talmente tanto da disinnescarla con un effetto grottesco.
Uno dei temi più scottanti in cui le cattiverie solitamente trovano terreno fertile è quello inerente la forma fisica in cui spesso si cade nel più bieco body shaming. Quante volte nella vostra vita vi siete sentiti/e battute acide come: “Ti vedo in grande forma, sei forse un po’ ingrassata?“. A queste parole fastidiose, proferite proprio con il mirato intento di ferirvi, rispondere con sagacia è vincente: “Eh sì, mi hanno assunta come modella curvy, sto diventando ricca!”. Una battuta così secca lascerà letteralmente di sasso chi interloquisce con voi.
Rispondere in punta di fioretto
Ma siamo sinceri, la “modalità zen” può resistere entro certi termini. In determinate circostanze, infatti, quando il silenzio o il sarcasmo non basta, una sana risposta secca e in punta di fioretto può fare tutto anziché male. Sempre mantenendo un tono pacato ed estremamente serafico infatti si può tranquillamente mettere a tacere il provocatore, cassando ogni suo tentativo di prevaricazione. In questi casi – essenzialmente – basta dire quello che si pensa senza scaldarsi e senza far trasparire alcun tipo di fastidio. Almeno una volta nella vita infatti qualcuno vi avrà rivolto delle espressioni fastidiose tipo: “Il tuo parere non conta” oppure altre pronunciate con il chiaro obiettivo di sminuirvi. Se dovesse ricapitarvi, rispondete a vostra volta con una domanda: “Ma credi veramente che a me interessi quello che tu pensi?”. Cadrà il gelo; ed avrete vinto voi.
Discutete solo con chi reputate alla vostra altezza
In ultimo è sempre opportuno intavolare discussioni soltanto con chi credete possa rispettarvi. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Circondatevi allora – se potete – soltanto di persone con cui ci si può confrontare, ci si può chiarire anche dopo una battuta o un’espressione completamente fuori luogo. Capire come rispondere con gentilezza ed educazione alle provocazioni ci aiuterà a rimettere la persona maleducata al proprio posto oltre a risolvere una situazione fastidiosa con eleganza. Il rispetto, così come il confronto, è essenziale in tutti i rapporti umani; sta a noi saperci comportare, cercando di limitare i danni con la nostra intelligenza e sensibilità evitando nei limiti del possibile le persone negative. Ne usciremo vincenti e migliori.
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