È morto oggi, 31 Dicembre, alle 9:34, Papa Benedetto XVI, deceduto nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano all’età di 95 anni. Nato in Marktl am Inn, nel territorio della Diocesi di Passau (Germania) il 16 aprile 1927 è il duecentosessantacinquesimo Pontefice della Chiesa cattolica per un pontificato durato però soltanto otto anni, dal 19 aprile 2005 al 28 febbraio 2013; il nostro sentito ricordo del Papa teologo Benedetto XVI.
Le cause della morte
Joseph Ratzinger era da tempo malato. Soltanto pochi gironi fa Papa Francesco aveva invitato i fedeli a pregare per lui. Già nel 2020, un quotidiano tedesco riportava le condizioni di salute molto gravi della massima autorità della Chiesa, dovute a un herpes oftalmico, ovvero una infezione al viso. Problema aggiunto a una situazione già molto precaria, attribuibile a una paralisi per la quale il Papa Emerito è costretto a ricorrere alla sedia a rotelle.
I Funerali, unici nel loro genere, si svolgeranno il prossimo 5 gennaio in Vaticano, con una cerimonia semplice e raccolta che sarà celebrata dal Santo Padre Papa Francesco.
Una vita dedicata alla teologia
Benedetto XVI
, nasce il 16 aprile 1927 a Marktl, piccola cittadina bavarese, entrando praticamente in seminario da giovanissimo, nel 1939 in Traunstein, località ristretta molto vicina all’Austria. Qui riceve la sua formazione cristiana, umana e culturale. La sua giovinezza fu tormentata, soprattutto per il contesto storico, con il regime nazista in perenne contrasto con la Chiesa cattolica, fattore che mostrò a Joseph l’orrore e la follia della dittatura anche nei confronti dei parroci.
Dopo un percorso durato dodici anni, nel 1951 diventa ufficialmente sacerdote, compiendo parallelamente una fortunatissima, apprezzata e soprattutto lunga carriera negli Studi della Chiesa, diventando un acclamato teologo di fama Mondiale, tanto da insegnare Dogmatica e Storia del dogma alle Università di Bonn, Munster e Ratisbona ricoprendo inoltre ruoli di prestigio per la Conferenza Episcopale tedesca e nella Commissione Teologica internazionale. Tra gli argomenti maggiormente trattati negli studi del Papa spicca la ricerca letterale di un punto d’incontro tra la fede e la ragione, coinvolgendo il messaggio biblico e il pensiero greco.
L’elezione a Papa nel 2005
Sarà proprio in virtù della fama conquistata come teologo che, a seguito della morte di Papa Giovanni XXIII, Benedetto venne eletto Papa con un conclave-lampo, durato meno di ventiquattro ore, la sua dichiarazione al momento della proclamazione:
«Sono un umile lavoratore nella vigna del Signore»,
disse Ratzinger appena eletto davanti a una festosa Piazza San Pietro. Il suo pontificato è oggi ricordato soprattutto per una caratterizzazione ampiamente conservatrice, per certi versi molto distante rispetto a quella di Francesco. Ratzinger ha trattato i controversi casi di pedofilia nella Chiesa proprio in un periodo storico in cui stavano emergendo sempre più testimonianze sparse per tutta Europa. In tal senso fu anche il primo Papa a incontrare alcune vittime di abusi durante i suoi viaggi.
Il ricordo di Papa Benedetto XVI: le dimissioni
Tuttavia, Benedetto XVI è ricordato soprattutto per essere stato uno dei pochi Papi dimissionari della storia. Dopo appena otto anni di papato infatti, precisamente l’11 febbraio del 2013, durante una riunione del Concistoro Ratzinger annuncia le sue dimissioni, un fatto che non accadeva da praticamente seicento anni. La formula; letta in latino, disorientò i giornalisti presenti – che (fatta eccezione per una cronista dell’ANSA), non sapendo la lingua -, non captarono nell’immediato l’importanza della notizia. Ad oggi i reali motivi della dimissioni non sono ancora noti, se non con in forma vagamente criptica. Il giorno stesso della rinuncia infatti Ratzinger affermò:
«per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato».
Nel suo testamento l’invito a rimanere «saldi nella fede»
«Rimanete saldi nella fede! Non lasciatevi confondere! Gesù Cristo è veramente la via, la verità e la vita – e la Chiesa, con tutte le sue insufficienze, è veramente il Suo corpo». Questo è uno dei lasciti spirituali che il Papa emerito Benedetto XVI affida ai fedeli nel suo testamento, pubblicato nel libro «Nient’altro che la verità» scritto dall’Arcivescovo Georg Gänswein, suo segretario particolare, con Saverio Gaeta, in uscita agli inizi del prossimo gennaio.
Per molti il motivo dell’addio è collegato alla pubblicazione dello scandalo “Vatileaks”, ovvero un dossier con all’interno dei documenti contenti le gestioni economico-finanziarie del Vaticano. Ma due anni fa, nella sua biografia scritta con Peter Seewland, il Papa ha rispedito le accuse al mittente. Una volta ritiratosi Papa Francesco, ha proclamato Benedetto XVI Papa Emerito, e da allora conduce una vita riservata e chiusa nel silenzio presso il monastero Mater Ecclesiae, fino al momento della sua morte, arrivata proprio colpo di coda del 2022.
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