Torna anche quest’anno il tradizionale e atteso appuntamento con la Prima della Scala, che, per l’edizione 2022 ha in programma uno spettacolo che sta facendo molto discutere. Il 7 dicembre, in concomitanza con la festa religiosa di Sant’Ambrogio, patrono del capoluogo lombardo, andrà in scena il “Boris Godunov”, opera firmata da Modest Petrovič Musorgskij fra il 1868 e il 1869.
La trama del Boris Godunov
La storia fu creata da Musorgskij la prima volta nel 1874. La trama, contrariamente a molti altri spettacoli simili, non si sviluppa in atti, ma bensì in tre parti distinte (il prologo, il nucleo e l’epilogo), divise in scene. Le vicende narrate sono quelle dell’omonimo personaggio storico, uno dei più noti zar di Russia in carica fino al 1598, data della sua morte.
Nel Prologo, l’opera si sofferma sui fatti del 1598, concentrandosi in modo particolare sulla proclamazione di Boris Godunov a zar, raccontando l’atteggiamento del popolo e dei boiardi rispetto al suo regno. Nella parte centrale, lo spettacolo si focalizza su ciò che accadde nel 1603, ovvero la fuga di Grigorij Otrep’ev dal monastero e il periodo di massimo potere di Boris, sovrano che in realtà già a quei tempi stava dando dimostrazione di essere in crisi. In questa sezione c’è inoltre un ampio spazio dedicato alla vita familiare dello zar, alla comparsa del falso Dmitrij in Polonia e il suo amore per Maria Mniszek. Nel tragico finale lo spettacolo si chiude con gli avvenimenti del 1604, trattando della lotta con il falso Dmitrij e la fine dello stesso Godunov.
Il significato dell’opera
Non è un caso che la scelta del teatro milanese sia ricaduta proprio su questo tipo di prodotto artistico. Nelle intenzioni degli organizzatori è emersa la necessità di portare in scena il tema del potere opposto alla coscienza e della censura contro la verità. Nel Boris Godunov, inoltre, è rappresentato anche un altro argomento molto attuale nel mondo contemporaneo, quello della colpa individuale e delle sue conseguenze sulla vita degli altri esseri umani.
Il cast della Prima della Scala
Qui tutti i protagonisti che saliranno sul palco del teatro meneghino in occasione dello spettacolo in programma il prossimo 7 dicembre.
- Boris Godunov: Ildar Abdrazakov
- Fëdor: Lilly Jørstad
- Ksenija: Anna Denisova
- La nutrice di Ksenija: Agnieszka Rehlis
- Vasilij Šujskij: Norbert Ernst
- Ščelkalov: Alexey Markov
- Pimen: Ain AngerGrigorij Otrepev Dmitry Golovnin
- Varlaam: Stanislav Trofimov
- Misail: Alexander Kravets
- L’ostessa della locanda: Maria Barakova
- Lo Jurodivyi: Yaroslav Abaimov
- Pristav, capo delle guardie: Oleg Budaratskiy
- Mitjucha, uomo del popolo: Roman Astakhov
Dirigerà l’orchestra, il maestro Riccardo Chailly.
Le polemiche
C’è chi non ha apprezzato uno spettacolo di origine sovietica, alla luce del conflitto ucraino che ancora oggi, dopo mesi, sta sconvolgendo il Vecchio Continente. Il sovrintendente del Teatro alla Scala, Dominique Meyer, ha in ogni caso tenuto a sottolineare quanto segue:
“Con ‘Boris Godunov’ non facciamo propaganda al presidente russo Vladimir Putin, c’è differenza tra la situazione politica attuale della Russia e un grande capolavoro della storia dell’arte. Non c’è niente in questa presentazione che vada contro l’Ucraina. Abbiamo preso una decisione ragionevole: bisogna leggere il libretto dell’opera, non fa apologia del regime ma piuttosto il contrario”.
Lo spettacolo in tv
Per chiunque non abbia il privilegio di partecipare al prestigioso evento, la Rai trasmetterà in diretta l’evento con uno speciale su Rai 1 e RaiPlay. Sarà un’occasione imperdibile per scoprire una storia di grande fascino e anche per cercare, se possibile, di aprire uno spiraglio di interesse verso la cultura russa così tanto bistrattata in questo difficile periodo storico.
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