Se Elisabetta II è salita al trono con tutta la vita davanti a sé, Carlo III festeggia il suo primo compleanno da Re a 74 anni, diventando così il monarca più anziano mai incoronato a Westminster.
La corona britannica festeggia il primo compleanno da Re di Carlo III. Colui che, per molti inglesi, è stato una sorta di principe in perenne attesa della successione al trono, celebra – è proprio il caso di dire – un compleanno degno di un re. 74 anni, compiuti oggi, 14 novembre, per raggiungere l’obiettivo di indossare la corona reale, ottenuta dopo la morte della madre verificatasi lo scorso 8 settembre. Da allora Carlo è sovrano, sebbene la cerimonia ufficiale di incoronazione sia prevista la prossima primavera.
Carlo commemora l’anniversario della sua nascita privatamente,
in famiglia, riunendo pochi intimi, ma non significa che rinunci alla festa in grande stile prevista in simili occasioni e che viene denominata in maniera altisonante Operation Golden Orb. Si tratta della cerimonia regale che scandisce gli anni del sovrano e che si svolgerà nell’abbazia di Westmister. Sebbene Carlo III rispetti le tradizioni britanniche e abbia già mostrato con alcuni suoi gesti l’intenzione di restarvi fedele, lo fa in chiave contemporanea, più snella e lineare. Meno formalità, quindi per il neo re, al punto che la cerimonia dello “spegnimento delle candeline” potrebbe abbandonare l’idea del dress code specifico per approvarne uno che riguardi semplici abiti da sera. Inoltre, la durata dell’evento si ridurrebbe ad una sola ora. Tempistiche limitate e anche lista invitati più leggera con una scrematura da ottomila a duemila persone.
Il regno moderno dell’ex principe del Galles
È possibile che questo cambiamento susciti il malcontento generale tra le fila dell’aristocrazia e della politica internazionale, visto che alcuni non potranno partecipare alla festa che, in ogni caso, riveste carattere mondiale e, quindi un’importanza mediatica notevole. Un compleanno che fa discutere e che sembra rappresentare lo stacco ufficiale rispetto alla solennità regale che ha caratterizzato il lungo regno di Elisabetta. Secondo fonti reali, – come quella di Edward FitzAlan-Howard duca di Norfolk e d’Inghilterra,- Carlo vuol mostrare al mondo una monarchia più snella, al passo con i tempi attuali, pertanto sì alle tradizioni ma con un tocco più moderno e, sicuramente più economico. Aspetto, quest’ultimo che sembra già essere apprezzato dagli inglesi e lo stesso re, consapevole della recessione mondiale in corso, ha donato seicento sterline ai suoi collaboratori con stipendio inferiore a trentamila sterline. “Mancia” che ha sborsato tramite i suoi conti privati.
Carlo tende alla modernità, ma rispetta le antiche usanze, motivo per cui è confermata la sua unzione.
Pratica che coinvolge il monarca nel giuramento in qualità di difensore della fede, titolo onorifico di cui la corona britannica si fregia da inizio Cinquecento e a cui, da allora, non ha mai rinunciato. Non solo Operation Golden Orb, ma anche Gold State Coach, ovvero la carrozza dorata reale d’epoca. Un pezzo di antiquariato considerato che deve i suoi natali al periodo settecentesco e che accompagna ancora oggi la nobiltà alle manifestazioni ufficiali.
Accanto a Re Carlo presiederà il primogenito William, suo erede al trono che, presumibilmente non dovrà aspettare tanto quanto il padre per indossare anch’egli la corona. Il regno di Carlo, infatti, non potrà uguagliare la durata di quello materno per ovvie ragioni di età. Elisabetta è diventata regina a 25 anni dopo la morte di suo padre Giorgio VI. Altra manifestazione inclusa nel compleanno reale è la gun salute, happy birthday del Changing of the Guard, un colpo di artiglieria per omaggiare il sovrano e festeggiare un momento gioioso.
Dal primo compleanno da sovrano all’incoronazione
In merito alla futura incoronazione il Re ha già compiuto un ulteriore passo avanti rispetto al manierato passato. Ha scelto di incoronare Camilla regina consorte insieme a lui. Gesto che, negli anni trascorsi, non ha potuto compiere lo zio materno dell’ex Principe del Galles, quello a cui deve il trono. Edoardo VIII, infatti, abdicò in favore del fratello minore Alberto, salito poi al trono con il nome di Giorgio VI, padre di Elisabetta II. La rinuncia consentì a Edoardo di convolare a nozze con l’americana pluri divorziata e chiacchierata Wallis Simpson e agli attuali membri della casa reale di occupare il posto che oggi spetta ad ognuno di loro.
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