Prosegue senza soluzione di continuità l’attenzione del mondo del fashion verso l’ambiente. Arriva dagli Stati Uniti l’iniziativa della producer Jessica Minh Anh, la quale ha organizzato una sfilata incentrata sul tema della sostenibilità allestendola sul Fiume Hudosn di New York, mettendo in risalto l’impegno dello Hudosn River Park Trust, associazione che si occupa di tutelare le acque che attraversano lo Stato omonimo. Il Pier 24 è così diventata una vera e propria passerella naturale, dotata di una vista incantevole sullo skyline metropolitano.
Una indagine continua tra moda e sostenibilità
Si tratta del ventisettesimo fashion show in undici anni di attività per Minh Ahn, ormai impegnata dal 2011 a portare in scena delle sfilate proprio per promuovere la sostenibilità nella moda con grandi eventi organizzati nei luoghi più affascinanti del mondo. Non a caso in passato spettacoli meravigliosi hanno incantato in location come la centrale a energia solare Gemasolar di Fuentes de Andalucìa (Spagna) e la diga in Hoover in Colorado, senza dimenticarci ovviamente del suggestivo spettacolo sulla nave da crociera Costa Toscana, mezzo eco-friendly alimentato con gas naturale.
Per la runway newyorkese, la producer ha chiamato otto brand, tutti di nazionalità diverse: presenti in tal senso i locali BCBGMAXAZRIA e Sauvage, il brand indiano KH House of Khaddar, l’irlandese Claire Garvey, il polacco Teresa Rosati, il libanese Viviane Debbas, il brasiliano Cristina Sabatini e, dulcis in fundo, Oksana Mikha, marchio da sposa proveniente da Leopoli che ha chiuso lo show sbandierando orgogliosamente la bandiera dell’Ucraina. L’iniziativa è accolta con particolare entusiasmo da Robert Atterbury, una delle massime autorità dell’associazione Hudson River Park Trust che intende andare avanti con dei progetti fondamentali per la comunità, come la costrizione di un litorale capace di arginare le perdite e l’acqua piovana e la salvaguardia continua della specie marine anche grazie a un percorso nelle scuole per sensibilizzare e limitare i giovani all’uso della plastica.
Il superamento del concetto di sfilata
Insomma, quanto fatto dalla imprenditrice dimostra per l’ennesima volta il superamento del concetto di sfilata intesa come mera presentazione sterile della nuova collezione ad opera della maison di turno. Oggi infatti lo show è utilizzato anche per mandare determinati tipi di messaggi sociali e politici da lanciare alla comunità. Una mission continua dunque per Minh Ahn, tornata ancora una volta nella Grande Mela (una delle sue principali fonti d’ispirazione) addirittura per la quinta volta con il suo progetto. Il primo risale al 2014, anno in cui ha allestito una sfilata all’ultimo piano del nuovo World Trace Center sei mesi prima che venisse a tutti gli effetti aperto al pubblico.
Ma cosa lega Ahn a New York?
La componente principale che rende la città statunitense unica del suo genere riguarda le persone, così variegate, così multiculturali, da rendere tutto il movimento cittadino e progredito e stimolante, peculiarità che giocoforza si riversa in modo consistente anche nel mondo dell”arte e in quello della moda in particolare.
La sfilata sulla sostenibilità a New York: i prossimi impegni di Minh Ahn
Minh Ahn è al lavoro su due altri show: nel mese di gennaio, in una location ancora top secret e nel periodo estivo negli Stati Uniti. Una cosa è certa: si attendono sorprese, in quanto il suo occhio raffinato riesce a captare e pianificare sfilate spettacolari in luoghi insoliti, inediti e inaspettati.
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