Un nuovo prodotto audiovisivo destinato che farà parlare e discutere; accolta con grande consenso “Django“, la nuova serie tv di Francesca Comencini presentata in anteprima Mondiale alla Festa del Cinema di Roma con protagonisti attori illustri come Matthias Schoenaerts e la svedese Noomi Rapace che verrà distribuita su Sky e Now Tv nel 2023. Un trionfo significativo per l’Italia, sempre più al centro nel florido universo della serialità televisiva.

Un western con un occhio femminile che parla della crisi del maschio

La serie tratta in rilettura contemporanea il grande western di Sergio Corbucci datato 1966 e omaggiato nel 2012 dal grande Quentin Tarantino. Ci troviamo in Texas intorno alla fine dell’800: Django (Schoenaerts) è un cowboy alla ricerca di sua figlia Sarah, purtroppo persa tanti anni prima. Le sue esplorazioni per cercarla lo porteranno fino a New Babylon: proprio in questo luogo il protagonista troverà Sarah (Lisa Vicari), ventenne pronta a sposare il fondatore della città John Ellis (Pinnock). A Django servirà poco per accorgersi di una certa riluttanza della figlia nei suoi confronti, per lei colpevole della morte della loro famiglia completamente trucidata in precedenza. Da questo plot si dipana tutta la bravura degli attori coinvolti, tra cui spicca la già citata Noomi Rapace, applauditissima nel ruolo di Elizabeth Thurman, l’acerrima nemica di Ellis.

Django Francesca Comencini Festa Cinema Roma Life&People MagazineSi tratta dunque di una produzione di ampissimo respiro e soprattutto dal grande stampo internazionale: a firmare gli episodi infatti spiccano, oltre chiaramente a Francesca Comencini (già nota per il lavoro su Gomorra-La Serie), anche David Evans (Downton Abbey) e Enrico Maria Artale (Romulus). Non capita dunque tutti i giorni di vedere una donna alla guida registica di un western, come affermato dalla stessa Comencini in fase di presentazione:

«Certo una regista donna che dirige un western può essere considerato un fatto politico – ha detto la cineasta – In fondo film come Giù la testa e Mucchio selvaggio sono film politici che raccontano la sensibilità dell’epoca. E questo più di quelli naturalmente dedicati alla scopo. Certo, anche noi abbiamo cercato in qualche mondo di raccontare un’epoca. Appassiona poi, in quanto donne, di aver fatto un western in cui si parla di crisi maschile, un modo per dire che non ci sono generi destinati a un solo sesso».

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Rapace straordinaria nel ruolo della cattiva

Destinato a rimanere iconico dunque l’eccezionale interpretazione di Noomi Rapace, impegnata in un ruolo per cui ha dovuto studiare a fondo il background del suo personaggio, focalizzandosi soprattutto sul  punto di rottura che l’ha resa la donna rabbiosa, vendicativa e soprattutto dark sfoggiata nella serie. Nelle intenzioni la svedese ha voluto proprio cercare la chiave per riuscire a far decifrare al pubblico i motivi del  cambiamento di Elizabeth, individuando nello specifico le ragioni del suo carattere estremo. Rapace ha inoltre potuto togliersi una soddisfazione importante ricevendo, sempre nel contesto della Festa del Cinema, il Premio alla carriera, merito di una filmografia costellata da successi e caratterizzata soprattutto dalla famosissima trilogia Millennium.

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L’accoglienza della critica: Francesca Comencini convince alla Festa del Cinema

Decisamente positive le recensioni della critica una volta visti i primi due episodi della serie; in linea generale l’elemento che ha messo in prima battuta tutti d’accordi riguarda il rapporto tra i vari personaggi, ben studiati e credibili. Un particolare plauso è poi stato rivolto per la scelta di recuperare e rileggere in chiave contemporanea un genere che è stato uno dei capisaldi del cinema italiano degli anni d’oro e che ha sfornata film e registi semplicemente eccezionali. Ci stiamo avvicinando al recupero totale del western italiano? Lo scopriremo solo vivendo…

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