Si è celebrata in tutto il mondo pochi giorni fa, – il 10 ottobre – la giornata mondiale della salute mentale, un’occasione importante per ricevere consigli e riflettere su un tema estremamente delicato e attuale più che mai. Alla luce di tutto quello che abbiamo vissuto nel biennio più duro e stimolati dalle lotte dei giovani attivisti che si sono di recente impegnati per sensibilizzare sul tema, abbiamo maturato una consapevolezza sempre maggiore su un argomento fino ad oggi considerato un tabù.

La salute mentale: un diritto di tutti

Siamo abituati a concentrarci soprattutto sul nostro benessere fisico, dimenticandoci troppo spesso quanto sia fondamentale prendersi cura anche del nostro cervello e delle infinite diramazioni della nostra psiche. I latini dicevano “mens sana in corpore sano”, ma oggi ci si è resi conto che vale anche il principio opposto. Stare bene a livello psicologico, infatti, può sortire risultati positivi anche dal punto di vista fisico, ed è un principio imprescindibile che non possiamo più permetterci di sottovalutare. La salute mentale deve essere accessibile a tutti, indistintamente, ed è necessario abbattere stereotipi o preconcetti che ci potrebbero impedire di prendercene cura nella maniera adeguata.

Chiedere aiuto e parlarne è il primo passo

Sono ancora in molti a collegare la necessità di sottoporsi ad una terapia psicologica con la “pazzia”. Non c’è niente di più sbagliato, ovviamente. Chiedere un supporto psicologico in un  momento di difficoltà rappresenta semplicemente un modo per volersi bene e per non lasciarsi trasportare da pensieri negativi o persino distruttivi, che potrebbero compromettere la qualità della nostra esistenza. Per abbattere le barriere che la società ha creato sul tema nel corso del tempo basta parlare dell’argomento, fare sensibilizzazione e ammettere di vivere un momento di debolezza senza che questo possa pregiudicare i nostri rapporti con gli altri. Sottoporsi ad una terapia psicologica è un modo importante per dimostrare che ci vogliamo bene, e che a volte possiamo permetterci quel pizzico di egoismo in più che ci spingerà a pensare solo ed esclusivamente a noi stessi.

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Si può imparare ad essere positivi

Uno dei motivi principali per cui potremmo avere bisogno di uno psicoterapeuta è la necessità di lasciarsi alle spalle la negatività e i pensieri che ci tormentano e ci fanno soffrire. Per arrivare al proprio obiettivo sarà però necessario lavorare duro e avere pazienza, visto che la terapia è una sorta di maratona che richiede uno sforzo mentale non indifferente ma soprattutto prolungato. La positività, ad ogni modo, si può imparare. Vivere una vita con il sorriso o perlomeno serena, è di certo possibile: necessario ascoltare i consigli e le indicazioni del nostro terapeuta, consapevoli che ci verrà richiesto di essere costanti e di non arrenderci mai.

consigli salute mentale Life&People Magazine LifeandPeople.itDa questo punto di vista, possiamo immaginare le sedute dallo psicologo come l’aiuto che un universitario riceve da un tutor per riuscire a superare l’esame più difficile del suo corso. Costanza e determinazione sono dunque aspetti cruciali del processo, ma sono strumenti che si possono imparare ad utilizzare anche quando pensiamo di non averli mai avuti a disposizione.

Pensare di meno per vivere meglio

Quello che più spesso ci porta a diventare schiavi della nostra mente sono i pensieri, costanti e ossessivi, rispetto a situazioni traumatiche o difficili. Una terapia psicologica potrà aiutarci a liberarci dal giogo della negatività e a mettere in prospettiva un certo pessimismo per trasformarlo in energie positive. Lo psicoterapeuta, tramite domande ad hoc ai pazienti, saprà di certo accompagnarli in un percorso di accettazione di loro stessi che razionalizzi i pensieri negativi allo scopo di ridurne il loro peso sulla nostra psiche. In questo senso, tra l’altro, potrebbe rivelarsi molto utile trovare in parallelo attività di gruppo o individuali per “pensare di meno” e focalizzaci su un diverso obiettivo. Lo sport e in generale gli hobby sono da questa prospettiva dei preziosi alleati.

Scegliere il terapeuta giusto non è semplice

Dopo aver riconosciuto il problema, sarà necessario capire qual è lo psicologo più adatto per affrontare una psicoterapia della durata di qualche settimana, mese o anno. Nulla ci vieta di cambiare il professionista in corso d’opera, se ci dovessimo rendere conto che non siamo soddisfatti. Gli approcci sono diversi da individuo a individuo e non sarà un problema se emergesse la necessità di sceglierne uno più adatto ai nostri obiettivi. Ricordiamoci sempre, ad ogni modo, che i maggiori esperti della nostra mente siamo noi stessi: un supporto esterno sarà soltanto una stampella che ci aiuterà a non crollare, ma la gran parte del lavoro la dovremo fare dentro di noi.

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