The show must go on. Dopo che il Regno Unito ha subito la scossa terrificante della scomparsa della Regina Elisabetta II, la Nazione ricomincia in pieno la sua programmazione su tutti i fronti, moda inclusa. Ecco allora che Alexander McQueen, storica maison britannica molto vicina alla famiglia Reale (ricordiamo che nel 2011 il brand ha firmato l’abito da sposa di Kate Middelton), ha presentato lo scorso mercoledì 11 ottobre la sua collezione Primavera Estate 2023, prima rinviata proprio a causa del lutto e allestita all’interno del Frieze Art Fair di Londra.
Una sfilata in una location molto particolare
Il brand diretto da Sarah Burton (a capo della direzione creativa da oltre dodici anni, esattamente dal momento della morte del fondatore) ha organizzato il fashion show in una location molto particolare, ovvero la The Admiral’s House-Old Royal Naval College, fascinosa struttura del versante est di Londra facente parte dell’Università degli Greenwich. Ma il défilé, al contrario di quanto si possa pensare, non è andato in scena all’interno delle meravigliose mura storiche issate nel XVII secolo da Charles Keys e ornate dai dipinti dell’artista John Constable, bensì in una struttura esterna “a bolla” progettata per l’occasione dall’architetto cileno Smiljan Radic che ha permesso agli spettatori di godere oltre che della bellezza dei capi anche della sempre suggestiva vista sul Tamigi e sull’iconico Skyline di Londra.
Maria Carla Boscono e Naomi Campbell: Regine della Primavera Estate 2023
L’intera collezione – intitolata “First Sight” – ruota intorno a uno dei concept chiave del pensiero stilistico di Sarah Burton, incentrato sull’esaltazione totale della femminilità, adorata in tutte le forme e soprattutto in tutte le taglie. Dalle creazioni emerge però una strettissima correlazione con l’occhio umano, come confermato dalla Direttrice Creativa stessa:
«Questa collezione è alla ricerca dell’umanità e della connessione umana. L’occhio è un simbolo di questa umanità, un registro di emozioni, un’espressione di unicità – ha detto Burton nelle parole raccolte nel comunicato stampa – I nostri abiti sono progettati per dare potere. Sono spogliati, selezionati e concentrati sul taglio, sul drappeggio e sulla silhouette. Abbiamo anche guardato all’opera di Hieronymus Bosch, al tempo stesso oscura e bellissima».
Nelle silhouette emergono le interpretazioni contemporanee dl tailoring, caratterizzati dai volumi e dalle sottrazioni di tessuto. Presenti inoltre bodysuit costellati di frange colorate di rafia, oltre che corset di pelle misti ad abiti che trasudano femminilità costituiti da bendaggi di tessuti. Di grande utilizzo poi il denim, la pelle (elemento chiave sciorinato per evidenziare la componente sensuale), la lana, il tulle e una tempesta di paillettes, sciorinate ad esempio per il catsuit cut-out sfoggiato da una fantastica Naomi Campbell, una delle Regine della passerella insieme all’italianissima Maria Carla Boscono. Da menzionare infine alcuni motivi che riecheggiano le intuizioni della pittura fiamminga, dunque con alcune simbologie religiose e di animali, oltre che motivi floreali. Apprezzatissimo inoltre il ritorno dei pantaloni bumster, carissimi al fondatore che, ricordiamo, considerava la parte inferiore della colonna vertebrale la più erotica, sia negli uomini che nelle donne.
E adesso arriva Raf Simons
Gli show legati al fashion però non sono finiti in quel di Londra. Giovedì 13 ottobre infatti, sempre nella cornice del fiera di arte contemporanea Frieze Art Fair, sfilerà davanti al pubblico e addetti ai lavori Raf Simons, designer d’altissimo profilo reduce dalla collezione milanese di Prada, brand che dirige a quattro mani con Miuccia. Come spesso capita con l’artista belga, si tratterà di una collezione mista, che coinvolgerà dunque entrambi i generi. Negli ultimi giorni non a caso sulla pagine social ufficiali del brand sono state diffuse le prime immagini e i primi indizi del concept, destando grande curiosità e soprattutto interesse da parte dei numerosi follower. Riuscirà a soddisfare le aspettative?
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