Cosa ricorderemo di questa New York Fashion Week e quali tendenze moda hanno riservano le sfilate? Si è conclusa in modo positivo la grande kermesse allestita nella grande mela, contrassegnata da nomi altisonanti alternati dal proliferarsi di giovanissimi designer, sempre più al centro del sistema. Tra gli elementi più caratterizzanti spicca la potenza cromatica, probabilmente uno dei leitmotiv della collezioni Primavera-Estate 2023, oltre che una grande spirito evocativo e concettuale tipico dei brand d’oltreoceano.
Fendi e Tom Ford infiammano la passerella
Come prevedibile, l’ovazione è stata tutta per le maison più attese, ovvero Tom Ford e Fendi. La prima ha potuto finalmente allestire il suo show dopo la cancellazione di quello di febbraio, la seconda invece è stata autrice di una delle produzioni più importanti di tutta la kermesse, complice la celebrazione dei venticinque anni della borsa cult Fendi Baguette, per l’occasione svolta con la complicità di altri brand, tra cui spicca il nome di Marc Jacobs (co-creatore della collezione) e di Tiffany&Co che ha dato colore e diamanti ai capi sfoggiati sul catwalk.
Un vero e proprio evento nell’evento andato in porto nel migliore dei modi, grazie anche alla presenza delle modelle più richieste del momento (Bella Hadid, Precios Lee, Anok Yai, Lila Moss e Vittoria Ceretti) e una risonanza mediatica di primissimo piano scaturita da un parterre di ospiti certamente non indifferente. Ad assistere alla sfilata erano presenti infatti Kim Kardashian e Sarah Jessica Parker, oltre alle sorelle Maude e Iris Apatow e Grace Jones. Tre le parole d’ordine per descrivere la collezione: eleganza, varietà, eccentricità.
Riunione tra amici in casa Marni
Applausi a scena aperta poi per Francesco Risso, alla prima volta estera che consentirà a Marni di girare per il mondo prima di tornare in Italia per spegnere le trenta candeline. Il suo fashion show in notturna è affascinantissimo e curato sotto ogni minimo dettaglio, dalla location (sotto gli archi del Manatthan Bridge) alla selezione delle modelle (in passerella Mariacarla Boscono, Adut Akech, Lara Stone e Paloma Eslerr) senza dimenticare proprio la collezione, eccezionale mix di eleganza e influenze urbane. Anche in questo caso non è passato inosservato il pubblico di celebrity presente, con Madonna E Doja Cat a rubare completamente la scena insieme a Kendall Jenner, seduta in front row.
Gli altri brand
Per captare le tendenze moda della New York Fashion Week è necessario però analizzare anche la proposta degli altri brand. Grande potenza espressiva ed evocativa ad esempio per Barragàn, presentatosi con una sfilata basata sul concept “Business as usual”, spingendo all’ennesima potenza il senso del capitalismo, con vari richiami a elementi finanziari della cultura statunitense.
Nylon, abiti lunghi fino al pavimento e un’atmosfera semplicemente magnetica sono stati invece i grandi protagonisti della collezione di Luar, apprezzatissima dagli addetti ai lavori per via delle sue proporzioni maxi e per la solita audacia che da sempre contraddistingue la griffe.
Tanta politica poi nel messaggio di Elena Velez, abile a mandare in shock la fashion week newyorkese con “In glass”, sfilata allestita in una fabbrica volutamente poco illuminata, scenario perfetto per raccontare al pubblico l’esperienza del parto delle donne e la soppressione dei loro corpi nei tetri tempi d’oggi. Delle intuizioni concettuali che prendono vita in stoffa attraverso un taglio molto grezzo, giocando con il bondage e servendosi di abiti senza maniche.
La trasgressione è invece il fil rouge che caratterizza le creazioni del brand No Sesso, questa volta sciorinata proprio nel suo lato più oscuro e dark, in un’atmosfera riconducibile al black punk che trova la quadra, non a caso, nelle tonalità nere con sfumature ardesia e qualche dettaglio in argento. Una sartoria austera dunque che, però, non risparmia abbinamenti audaci e imprevedibili. La carovana della moda si sposterà adesso a Londra, – con programma modificato e sfilate rimandate per rispettare il protocollo di Buckingham Palace nel giorno dei funerali (19 settembre) della Regina Elisabetta – cosa aspettarsi dalla passerella britannica?
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