Fiat: un nome, una certezza
. Chi non conosce la Casa automobilistica nata sul finire dell’Ottocento a Torino? Una Casa che vanta oltre 120 anni: successi eccezionali e brand noto in tutto il mondo. Ma dov’è partito tutto? Andiamo a scoprire le principali fasi che hanno caratterizzato finora la storia di Fiat.
Il 1899… l’anno chiave
L’idea alla base del successo futuro di Fiat viene a otto aristocratici torinesi. Sono loro infatti a fondare la Fabbrica Italiana Automobili Torino. Tutto parte l’11 luglio 1899 a Palazzo Bricherasio: la prima auto realizzata da Fiat è la 3½ HP. Il primo Presidente è Ludovico Scarfiotti anche se i creatori del progetto sono il Conte Emanuele Cacherano di Bricherasio e l’avvocato Cesare Goria Gatti. Tra gli otto fondatori c’è anche un nome che segnerà per sempre la storia di Fiat. Si tratta di Giovanni Agnelli.
Crescita e momenti difficili, superati velocemente
Fiat – 20 anni dopo la sua fondazione – vive dei periodi positivi ma deve anche fare i conti con alcune difficoltà. La Casa torinese però è in grado di anticipare la concorrenza. Ciò si traduce nella diversificazione della propria offerta: realizza automobili ma si occupa anche di trasporti ferroviari, mezzi di navigazione e aeroplani. A prendere le redini dell’azienda troviamo Giovanni Agnelli. Nel 1937 si assiste al via dei lavori per la realizzazione dello stabilimento di Mirafiori che verrà inaugurato due anni dopo. Anche in questa fase i successi professionali non mancano. Infatti viene realizzata la 508 Balilla e la 500 Topolino. Il mercato risponde come auspicato, ovvero apprezza molto queste ‘creazioni’.
Il Dopoguerra per Fiat
Alla fine del secondo conflitto mondiale la Casa torinese si trova in una situazione non facile ma ancora volta riesce a superare i vari problemi che le si presentano. Come? Inizia a offrire al mercato alcuni nuovi modelli, come la 500 B, la 500 Giardiniera fino alla 1100 B e D. Agli inizi degli anni ’50 altro momento molto importante: Fiat rivolge la propria attenzione anche sui fuoristrada sportivi come ad esempio il Campagnola. È disponibile anche la 1400 diesel, la prima vettura italiana a gasolio. Negli anni del Boom economico anche dal capoluogo piemontese si resta al passo coi tempi. Basta pensare a un paio di vetture che negli scorsi decenni hanno scaldato i cuori degli amanti del settore automotive. Parliamo della mitica 600 e anche della Nuova 500, lanciata nel 1957.
Fiat e Agnelli alla conquista del mondo
Un binomio che ormai è sinonimo di successo a livello internazionale. Successi che vengono riconosciuti anche in occasioni di incontri formali e di eventi pubblici di caratura globale. Nel 1967 Fiat viene premiata per l’Auto dell’anno: di quale si tratta? La 124! Un riconoscimento che poi nel 1969 otterrà anche la 128: una vettura non come tutte le altre dal momento che è la prima a marchio Fiat che presenta un motore e trazione anteriori. La consacrazione definitiva della Casa torinese arriva però tra gli anni ’60 e ’70. In questo periodo la produzione aumenta in maniera esponenziale arrivando a quota un milione e 700.000 vetture a disposizione del mercato.
Una crescita che non si ferma qui ma che va di pari passo con quella dei trattori, camion e movimento terra. Il 1971 è davvero un anno indimenticabile: è l’anno della 127 mentre il 1969 rappresenta il momento in cui Ferrari entra nell’orbita Fiat. Non tutto però volge per il meglio dato che questo è anche il decennio in cui si assiste a un forte scontro tra sindacati e azienda, tra ricorsi alla cassa integrazione e licenziamenti che destano molte polemiche. Alla fine degli anni ’70 ecco una nuova operazione strategica: la creazione di Fiat Auto all’interno della quale troviamo i brand Fiat, Lancia, Autobianchi e Abarth.
Un’altra realtà molto nota in tutta Italia entra a far parte di Fiat:
è questo il caso di Alfa Romeo nel 1986. Sono gli anni della Panda, della Uno e della Croma ma anche della Y10. In seguito vedrà la luce anche la Fiat Punto. Nel 1993 fa il suo ingresso nella famiglia Fiat anche Maserati mentre nei primi anni Duemila il Gruppo torinese paga le scomparse di Umberto e Gianni Agnelli. A salvare la situazione anche da un punto di vista economico-finanziario ecco un amministratore chiamato da John Elkann: Sergio Marchionne. Un manager di assoluto livello che nel 2005 stringe un accordo fondamentale con General Motors e poi con Chrysler, di cui Fiat diviene proprietaria nel 2014. Nasce così FCA, ovvero Fiat Chrysler Automobiles, poi la Casa torinese vede la prematura scomparsa del manager italo-canadese. A succedergli ecco Mike Manley.
Il futuro è già qui… Fiat sempre al passo coi tempi!
Per avere successo in un mercato sempre più competitivo è fondamentale capire le richieste e le esigenze del mercato. La Casa torinese vanta una grande storia e notevole esperienza e quindi è in grado di comprendere in anticipo tutti i desideri della clientela sempre nel segno dell’innovazione. Questa è la base del successo di Fiat, un successo che rende l’Italia protagonista e orgogliosa in tutto il mondo.
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