Scegliere un abito da sposa nero per il proprio matrimonio. Perché no? In barba alla visione comune e popolare, innamoratissima del bianco, il nero con il passare del tempo sta diventando colore di tendenza, andando a ricordare una tradizione antichissima e molto più affascinante rispetto a quanto si possa pensare.
Le origini dell’abito nero
Ebbene sì. Il classico abito bianco ha una storia decisamente recente rispetto agli altri colori. In antichità per esempio, a partire dall’epoca romana, l’usanza delle spose era quella di presentarsi alla cerimonia con delle tuniche colorate, solitamente di colore acceso. Già nel medioevo le tonalità diventarono poi sempre più scure e cupe, come ad esempio quella del bordeaux. Il primo abito bianco entra nella storia solo nel 1849 grazie al matrimonio della Regina Vittoria d’Inghilterra con Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha.
Ma c’è un dato che fa riflettere e che riguarda da molto vino proprio il nostro Paese, l’Italia; è ormai assodato infatti che a Torino e nelle sue zone limitrofe ai tempi della controriforma, dunque nel seicento, era solito sposarsi con tessuti scuri, un modo per tornare al rigore rinascimentale. L’usanza è poi stata in qualche modo rispolverata anche nei primi anni nel novecento, elemento che ha dato quel tocco di mistero e di magia tipico del capoluogo piemontese. Ma cosa rappresenta nello specifico il nero, declinato all’abito da sposa? A grandi linee conferisce alla donna potere, mistero, raffinatezza ed eleganza, coniugato a una necessità di non conformarsi per forza alle regole, scardinandone i codici.
Moda bridal: il nero, abito da sposa riutilizzabile?
L’abito da sposa nero sta riscuotendo sempre più successo soprattutto negli Stati Uniti per motivazioni svariate, alcune insospettabili. Secondo alcune ricerche infatti sembra che una di queste ricada anche nella riciclabilità: scegliendo il nero infatti il capo può essere rindossato anche in altre occasioni, diventando parte integrante del proprio guardaroba e non più vestito da usare in una sola occasione: un’opzione che ricade anche nella scelta dei modelli con slip dress o tubini preferiti al classico abito da Principessa. Chiaramente si tratta di una caratteristica molto lontana – se non lontanissima – dalle nostre abitudini, ben radicate all’importanza dell’esclusività legata al singolo evento. Ma con il trascorrere degli anni, con le cerimonie civili sempre più in voga e particolari, non è escluso un arrivo significativo del nero “riutilizzabile” anche in Italia.
Le spose in nero: alcuni esempi celebri
Nel mondo dello spettacolo tante sono state le celebrity ad optare per un vestito da sposa in nero. Tra tutte spicca quello di Sarah Jessica Parker in occasione delle nozze del 1997 con Matthew Broderick, un semplice capo con bustino firmato Morgane Le Fay (brand di abiti da sera fondato a New York nel 1982 dalla designer Liliana Casabal) semplice ma straordinariamente elegante. Ancora più audace l’attrice Kristen Bell che, nel 2013, per il matrimonio con Dax Shepard ha optato per una scelta semplicissima in nero, ovvero un top e dei pantaloni. In direzione opposta invece si è mossa la star statunitense di “Selling Sunset” Christine Quinn che, durante le nozze con Christian Richard, ha scelto di indossare per due abiti di Galia Lahav dal valore di circa $ 50.000 per pezzo.
Impossibile poi non chiudere con la proposta, matta e strabordante come la sua personalità, della grande Chloë Sevigny: la celeberrima Diva del cinema infatti nel 2019 ha sposato Sinisa Mackovic in segreto, con una mise totalmente casual chic e total black. I due hanno reso pubblico il fatto soltanto l’anno dopo, tramite un post su Instagram, per poi comunque organizzare due anni dopo una super cerimonia pubblica apprezzatissima da tutti gli addetti ai lavori. Chissà in quanti saranno pronti a cedere al fascino del nero.
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