Lo festeggiamo tutti, in quanto rappresenta il vero fulcro dell’estate. La vigilia, se si è soprattutto giovani, si trascorre in spiaggia, davanti a un falò, ad ammirare lo spettacolo dei giochi di fuoco. Il giorno dopo è un tripudio di socialità e di convivio, con pranzi e abbuffate di ogni tipo. Ma perché si celebra la festa del 15 agosto? Per un festeggiamento consapevole, ricordiamo la storia e le origini del ferragosto.
Perché “Ferragosto”?
Come sappiamo, il 15 agosto sul calendario è segnato in rosso. Si tratta quindi di una festa Nazionale, derivata da una tradizione religiosa. In questa data si ricorda infatti l’assunzione al cielo di Maria che, dopo aver concluso la propria esperienza nella vita terrena, viene portata in paradiso diventando l’unica persona oltre Cristo ad essere assunta in cielo materialmente. Le radici del nome “Ferragosto” derivano invece, come spesso accade con le feste, dalle antiche tradizioni romane: il nome prende origine dal latino feriae Augusti (il riposo di Augusto).
Ebbene sì. Nel 18 Avanti Cristo l’Imperatore Ottaviano Augusto decise di introdurre questa nuova festività per dare riposo ai contadini stremati dal lavoro dei campi, per consentire loro di ricaricare le forze per poi tornare nella terra per la nuova semina. Questo periodo di riposo, non a caso, cadeva nei primi giorni di agosto, con delle tempistiche variabili. Fu la Chiesa però a spostare la Festa convenzionalmente al 15 per farla combaciare con l’Assunzione di Maria.
La gita fuori porta e il falò
Molto più recente invece la tradizione della classica gita fuori porta nei giorni di Ferragosto, introdotta negli anni del ventennio. Nella seconda metà degli anni Venti infatti iniziarono a svilupparsi sempre di più le scampagnate turistiche, promosse sia dal regime fascista che dalle associazioni dopolavoristiche. Per garantire almeno un giorno di vacanza a tutti poi, dal 1931 al 1939, furono istituti dei veri e proprio treni popolari a prezzi stracciati, accessibili per tutte le famiglie. Discusse ancora oggi invece le radici dei falò in spiaggia, in voga tra i giovanissimi.
Nel rito pagano infatti i contadini erano soliti accendere il fuoco per pura devozione divina, dunque per ringraziare gli Dei e allontanare qualsiasi pulsazione negativa o maligna dal loro raccolto. Una tradizione che ha chiaramente mutato significato, adesso in uso in un’accezione semplicemente sociale: non per nulla spesso una delle protagoniste della notte di ferragosto è anche la chitarra (classica o acustica), strumento perfetto per unire diverse anime in un corpo solo. Ma c’è da fare attenzione. Pur non essendoci ancora una normativa nazionale chiarificatrice, i singoli comuni possono scegliere di vietare i falò in spiaggia (una decisione presa ormai su larga scala anche per la salvaguardia dell’ambiente) imponendo multe salatissime a tutti i trasgressori.
A ferragosto tutti al mare!
Come ogni anno, è il mare la meta prediletta delle vacanze di Ferragosto. Dei ventidue milioni di italiani in vacanza, ben quattordici milioni hanno optato per una destinazione balneare. Una vittoria dunque schiacciante sulle altre mete che produrrà oltre undici miliardi di euro di spesa complessiva, dato previsto tenendo in considerazione una durata media di sette giorni.
Quattro persone su dieci ha scelto una vacanza in assoluto relax, gli altri invece affronteranno le ferie in modo più attivo, scoprendo posti nuovi e immergendosi nella natura con passeggiate o escursioni. Parlando invece di percentuali, nella settimana di ferragosto il 61% degli italiani raggiungerà località marittime, mentre il 23% la freschezza della montagna. Sempre ottimo infine il riscontro delle città d’arte e dei piccoli borghi che, anche in questa annata, accolgono poco meno del 20% degli italiani in vacanza. Dopo tutto, noi italiani siamo avvantaggiati, in quanto gli unici a poter godere di un patrimonio così vasto e variegato.
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