“Il mio più importante risultato nella vita? Essere riuscito ad arrivare fino a qua!”
Scherza, Stefano Ricci, sulla terrazza alta del castello Aragonese di Ischia, 113 metri sul livello del mare, monumentali scalini di pietra per salire fino ai torrioni affacciati sulla baia, l’inconfondibile profilo dell’isola di Capri sullo sfondo.
L’ imprenditore-designer fiorentino a capo della sua omonima azienda
che quest’anno festeggia i primi cinquanta anni di storia è decisamente soddisfatto dell’impresa, imprenditoriale ma anche fisica. Arrivare in alto non è facile ma lui ci è riuscito, sempre insieme alla moglie Claudia, partendo da una semplice cravatta, nel 1972. E oggi, accompagnato dai figli uFilippo e Niccolò, rispettivamente direttore creativo e co-ceo dell’azienda, continua inarrestabile la sua scalata che è anche promozione instancabile di un made in Italy, abbigliamento e accessori da uomo di altissima fattura realizzati nei pellami e filati più pregiati, destinato a raccontare il valore ma anche la cultura del più sorprendente stile italiano capace di andare in giro per il mondo e conquistarlo.
Ad accrescere il sogno, quel suo Grand Tour,
divenuto un marchio di fabbrica aziendale, insieme all’aquila, giunto oggi al ragguardevole traguardo dei dieci anni. Due lustri, seguendo un’ idea facile e trasparente come l’acqua ma capace di alimentare, di volta in volta, sogni ed emozioni: quella di presentare le collezioni nei luoghi della Grande Bellezza Italiana, musei, palazzi, teatri, isole e monumenti capaci di stagione in stagione di accogliere il bello e raccontarlo, facendosi non solo cornice ma anche fonte di ispirazione. Così è stato a fine maggio scorso nell’isola verde, Ischia, scelta insieme a Capri per incorniciare la nuova collezione maschile per la Primavera Estate 2023.
Stefano Ricci, marchio di lusso, protagonista a Pitti Immagine Uomo,
la manifestazione fiorentina ritornata con successo in presenza con la sua edizione n.102. Successo di pubblico e di stampa, belle sorprese nel rivedere i buyers-amici giunti da tutto il mondo di nuovo allo stand fiorentino dove tra gli arredi di radica luminosa spiccano bomber nei colori del mare in pellami pregiatissimi, i completi maschili in lini leggeri, sapienza sartoriale in bianco e maglie in cachemire e seta preludio di memorabili serate estive. E poi quell’aquila e quella cravatta, il disegno di un fazzoletto, kick off della storia di famiglia e di impresa di Stefano Ricci.
“Era il 1972 e a quel tempo babbo e mamma, allora fidanzati, uscirono a Pitti con la prima collezione di cravatte, il primo disegno a fiori rossi su fondo blu che vedete sul fazzoletto alle mie spalle”, tirato fuori dai nostri archivi per farlo rivedere al mondo.Un tributo ai fiori e all’estate che abbiamo voluto riportare a Pitti, in occasione del cinquantesimo della Casa” racconta Filippo Ricci.
La cravatta è il nostro dna, l’accessorio maschile per eccellenza alla base della tradizione di famiglia,
il culto e la cultura della seta (l’Antico Setificio Fiorentino, uno dei laboratori artigiani più antichi del mondo specializzato nell’arte tessile è dal 2010 di proprietà della famiglia Ricci, ndr) è qualcosa che ci ha accompagnato in tutti questi anni. Oggi ovviamente la linea si è estesa a un total look uomo ma pensiamo anche al bambino; senza dimenticare l’interior design, gli arredi e l’orologeria, le fragranze”. Un percorso nel bello e ben fatto in Italia, ai massimi livelli, capace di conquistare il mondo: da Oriente a Occidente.
“Questo è un momento davvero particolare”, dice Niccolò Ricci, co-ceo dell’azienda. “Abbiamo concluso un 2021 di grande recupero con 130 milioni di fatturato e un +70 per cento rispetto al 2020 che è stato un anno complicatissimo. Un inizio, con il primo trimestre del 2022 con i numeri estremamente positivi in crescita del 20 per cento rispetto al 2019, per noi anno record. Il conflitto in Ucraina e il nuovo lock down cinese ci hanno costretto a rivedere le previsioni”.
Ma continuiamo a essere fiduciosi
Siamo concentrarti sull’Europa e sul Sudest asiatico con le boutique di Kuala Lumpur da poco aperta”, continua Niccolò Ricci. “Mentre a Settembre si inaugurerà la nuova boutique di New York, al Fuller building, tra la 57° street e Madison. Un regno dell’artigianalità fiorentina tra capi sartoriali ma anche pietra serena e radica degli arredi. Gli Stati Uniti stanno vivendo un momento magico e per noi è dall’inizio un mercato importantissimo. Ci auguriamo che anche la Russia dove abbiamo nove negozi e l’Ucraina con quattro punti vendita ripartano presto. Questo vorrebbe dire soprattutto che si sarebbe finalmente giunti ad un accordo e alla pace”.
E proprio a causa del conflitto in Ucraina, sono slittati a ottobre i festeggiamenti per il cinquantesimo della Casa fiorentina, destinazione Luxor, Egitto. “Il conto alla rovescia è di nuovo ripreso”, spiega Niccolò. “Nell’attesa, abbiamo realizzato anche una limited edition di cinquanta esemplari del cronografo SR Octagon, il nostro orologio di culto realizzato in una versione più grintosa in acciaio, finiture nere e cinturino in caucciù. Abbiamo anche “mosso l’aria” con le nuove fragranze dedicate alle città che in questo lungo percorso hanno accompagnato la crescita dell’azienda.
A cominciare proprio dal profumo: “Firenze”
E poi Beverly Hills, New York, Parigi, Londra. Istanbul, Tokyo, Shanghai. Tutta una serie in esclusiva di fragranze diverse disponibili nei negozi flagship dei rispettivi Paesi”. “L’Italia a noi ha sempre dato tanto”, conclude Filippo Ricci. “L’idea di poter girare il mondo e dire che i nostri prodotti sono orgogliosamente fatti al cento per cento in Italia è un valore aggiunto inossidabile e dichiaratamente legato alla nostra collezione. Quindi siamo fortunatissimi da italiani, nel poter viaggiare in questi luoghi bellissimi e celebrarli attraverso le collezioni ma anche le pubblicazioni e i cataloghi che realizziamo seguendo il percorso della più Grande Bellezza, artistica, culturale e alla fine, permettetemelo, anche sartoriale del nostro Paese” .
https://youtu.be/gzKxBVPJ2bA