Oggi, 2 giugno, tutta l’Italia celebra la Festa della Repubblica, una delle giornate più importanti della nostra storia e della nostra Nazione, ricca di iniziative e cerimonie ufficiali. La Festa della Repubblica commemora il giorno in cui i cittadini italiani hanno votato l’abolizione della monarchia e l’istituzione della Repubblica Italiana che abbiamo ricordato oggi, attraverso il referendum istituzionale che si tenne proprio il 2 giugno del 1946.
Le tappe principali sulla storia della Festa della Repubblica
Tutto ebbe inizio dopo la caduta del regime fascista, sostenuto da Casa Savoia per più di 20 anni. Casa Savoia era una dinastia reale fondata nel 1003, che gradualmente crebbe, da famiglia al potere a regno imponente con dominio assoluto. Dopo la caduta e la fine della seconda guerra mondiale, il 2 e 3 giugno 1946 fu indetto un referendum a suffragio universale per l’abolizione della monarchia. Il suffragio universale è il principio secondo il quale tutti i cittadini, di norma al raggiungimento della maggiore età, possono esercitare il diritto di voto e partecipare alle elezioni politiche e amministrative, e ad altre consultazioni pubbliche (come i referendum), senza alcuna restrizione.
E fu così che, dopo 85 anni di monarchia, un referendum ha portato a 12.717.923 voti “a favore” (54%) e 10.719.284 voti “contrari” (45%). I risultati furono chiari: gli italiani inaugurarono un nuovo capitolo di libertà, come dichiarato dalla Corte di Cassazione, ed esiliarono i membri maschi della famiglia reale, i Savoia, che si trasferirono per la maggior parte in Svizzera. Il Paese adottò una nuova costituzione l’ 1 gennaio 1948, rendendo l’Italia una Repubblica parlamentare unitaria con il divieto permanente alla monarchia di governare di nuovo il Paese.
Mai più monarchia
La Costituzione ora vieta una monarchia e la famiglia Casa Savoia ha formalmente rinunciato alla pretesa al trono come una delle condizioni per il diritto al ritorno dall’esilio, nel 2002. Umberto rifiutò il diritto di tornare in patria, morendo a Ginevra nel 1983. Cosa è successo agli altri? Il principe Vittorio Emanuele, sua moglie e suo figlio sono tornati in Italia nel 2003, dopo che il partito dell’ex primo ministro Silvio Berlusconi ha ribaltato il loro esilio. Ma non furono proprio accolti a braccia aperte, anche perché Vittorio Emanuele, non molto tempo prima aveva difeso le leggi razziali di Mussolini definendole “non così cattive”. Dopo le numerosissime proteste, nel 2021, Emanuele Filiberto di Savoia (pronipote del re) si è scusato con la comunità ebraica del Paese per il ruolo svolto dal suo antenato nelle leggi razziali del dittatore Mussolini e nell’Olocausto.
Nella storia, la Festa della Repubblica ha cambiato data per 24 anni
Nel 1977, si pensava che il gran numero di giorni festivi in Italia avesse un impatto negativo sull’economia già in difficoltà. Quindi, per evitare di compromettere gli affari, la Festa della Repubblica è spostata alla prima domenica di giugno. La prima domenica di giugno aveva già avuto una lunga storia come festa nazionale d’Italia. Infatti prima che l’Italia diventasse una Repubblica, questa festa era conosciuta come la Festa dello Statuto Albertino; si commemorava la costituzione del 1848, che era vista come la fondazione del Regno d’Italia. Nel 2001, con la legge numero 336 20 novembre 2000, la festività del 2 giugno è reintrodotta.
Come si celebra la Festa della Repubblica?
Le celebrazioni per la Festa della Repubblica coinvolgono ogni anno le Forze Armate, le Forze di Polizia, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, il Corpo Nazionale della Croce Rossa Italiana ed alcune delegazioni militari di ONU, NATO ed Unione Europea. Il protocollo della celebrazione prevede che il Presidente Mattarella deponga una corona di fiori sulla Tomba del Milite Ignoto all’Altare della Patria a Roma. Segue la grande parata militare lungo Via dei Fori Imperiali. È tradizione che i membri del governo italiano e i Presidenti di entrambe le Camere del Parlamento abbiano una coccarda italiana tricolore appuntata sulla giacca durante la cerimonia. Il momento clou della giornata è il cavalcavia delle Frecce Tricolori; quando nove aerei dell’Aeronautica Militare italiana volano sopra la parata rilasciando striature di fumo verde, bianco e rosso nel cielo.
Il tradizionale protocollo prevede che i festeggiamenti proseguano anche nel pomeriggio
con l’apertura al pubblico dei Giardini del Palazzo del Quirinale; con i concerti delle bande dell’Esercito Italiano, della Marina Militare Italiana, dell’Aeronautica Militare Italiana; di Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria e Corpo Forestale dello Stato. Al Palazzo del Quirinale si svolge la rappresentazione del Cambio della Guardia con il Reggimento Corazzieri e la Fanfara del IV Reggimento Carabinieri a cavallo in piena divisa. Le cerimonie ufficiali si svolgono in tutto il Paese, nelle Regioni e nei Comuni; in tutto il mondo, le Ambasciate italiane organizzano cerimonie alle quali sono invitati i Capi di Stato del Paese ospitante.
Un giorno molto importante per tutti gli italiani che celebrano un patrimonio di valori condivisi; la libertà, la democrazia e lo stato di diritto che assicura la salvaguardia e il rispetto dei diritti e delle libertà dell’essere umano; insieme alla garanzia dello Stato sociale. Mai come in questo periodo storico questi festeggiamenti assumono un’importanza cruciale per la nostra società.
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