Come nasce lo “stile Valentino”? Quali sono i tratti distintivi che hanno segnato le collezioni moda dal 1960 al 2008? Valentino Garavani inizia la sua carriera a Voghera per arrivare poi a Parigi, le creazioni dello stilista hanno cambiato la storia del Made in Italy. Oggi, 11 maggio, compie 90 anni e il mondo della moda festeggia il suo ultimo Imperatore.
“Penso che una donna vestita di rosso sia sempre magnifica”
il resto è storia. Storia che racconta passione, ricerca continua di eleganza, perfezione e viene commemorata, nel giorno del suo 90esimo compleanno con una mostra nella sua città natale al Teatro Sociale di Voghera. Un traguardo che celebra una personalità ineguagliabile e un modo di guardare il mondo e la bellezza.
La storia dello stilista inizia nella seconda metà del secolo scorso e già da allora Valentino Garavani ha fatto ciò per cui è noto: solo il meglio
Valentino Clemente Ludovico Garavani
fin da bambino si interessa sia di moda che di arte, a tal punto da dedicare interamente i suoi studi al disegno di moda all’Istituto Santa Maria di Milano. Poi, dopo aver studiato francese, si reca a Parigi per studiare moda all’École des Beaux-Arts, dove le sue doti innate di perfezione formale, lo portano a vincere un premio ad un concorso e ad ottenere un lavoro; dapprima presso la maison di Jean Dessès e poi da Guy Laroche. Fremente di creare un proprio marchio nel 1959, dopo soli 2 anni di esperienza, fatta di impegno, disciplina e devozione alla sua passione, torna a Roma. Nasce la sua label, al suo fianco Giancarlo Giammetti, socio in affari e compagno di vita; insieme organizzano la presentazione della prima collezione Primavera/Estate. Una collezione che trasuda glamour e lusso, con l’abito “Fiesta” in tulle rosso che dà inizio al suo regno.
Yves Saint Laurent ha la giacca smoking, Chanel ha i suoi tweed e Valentino il suo rosso
Per la Maison Valentino il rosso non è solo un colore; è un segno che non sbiadisce, un logo, un elemento iconico del brand, un valore. L’originale abito “Valentino Red Fiesta”, è un abito cocktail senza spalline di tulle; il suo colore rosso, puro e trasparente è un successo immediato che attira subito l’attenzione di Elizabeth Taylor, una delle sue prime clienti e ammiratrici. Una tonalità che ha conquistato il suo posto nella cartella colori ufficiale Pantone; un mix di 100% magenta, 100% giallo e 10% nero. Il colore della passione di Valentino arriva da studente quando assistendo allo spettacolo della Carmen di George Bizet rimane folgorato da una donna elegantissima in abito rosso: da allora il colore è immancabile in qualsiasi sua collezione.
E’ nel 1962, a Firenze, che Valentino conquista l’attenzione internazionale; la sua storia personale e quella del brand diventano imprescindibili
Riconosciuto come la forza trainante della couture italiana, veste star del cinema e i reali più glamour dell’epoca. Un’icona di stile consolida lo status di Valentino come re dell’alta moda; Jacqueline Kennedy, completamente conquistata dalle sue creazioni, lo chiama personalmente dando vita ad un rapporto professionale e personale duraturo e prolifico. Tanto da disegnare anche l’abito da sposa in pizzo avorio per il secondo matrimonio di Jacqueline con Aristotele Onassis. Nel 1967 l’International Herald Tribune lo definisce: “la Rolls Royce della moda”. Il grande trionfo non è solo associato al “rosso”, nell’universo Valentino, il bianco è altrettanto importante. Nel 1967, poco dopo l’abito da sposa di Jackie Kennedy, disegna per lei dodici abiti bianchi e l’anno dopo, profondamente ispirato, dedica un’intera collezione al bianco puro.
La “White Collection” è un grande successo tanto da inserirsi tra i momenti più iconici della storia della moda.
Abiti fluttuanti, morbidi, drappeggi leggeri in tonalità che vanno dal bianco ottico al sabbia, passando per l’avorio e per il beige. Una totale rivoluzione rispetto alla moda di quegli anni, fatta di forme rigidamente geometriche colori sgargianti e psichedelici. Negli anni Settanta, Valentino lavora a New York City, esaltato dai famosi Andy Warhol e Diana Vreeland, all’epoca caporedattrice di Vogue. Da quel momento in poi la storia e lo stile di Valentino Garavani è un susseguirsi di successi e riconoscimenti. Nel tempo disegna abiti da sposa per Elizabeth Taylor, la principessa Madeleine di Svezia, Jennifer Lopez, Sophie Hunter, Anne Hathaway, Courtney Cox e molte altre. Veste tutti i personaggi del jet set che contano, sia nella vita privata che in scena. Le sue sfilate non seguono tendenze ma dettano mode, all’insegna dell’eleganza più raffinata e assoluta, attirando un parterre di personaggi regali e dell’alta società: la principessa di Monaco e tutta la sua famiglia e la principessa Diana.
Gli anni 70 per Valentino sono caratterizzati da tagli asimmetrici
e gli anni ’80 è il power suit ad imporre forme rigide e spalle strutturate alle silhouette Valentino.
Durante questi anni lancia le collezioni Pret-a-Porter per poi portarle sulle passerelle di Parigi.
La Maison Valentino gioca un ruolo di primo piano nell’alta moda; una visione estetica che unisce tradizione e innovazione ma soprattutto il senso del bello, dell’eleganza charmant e la perfezione sartoriale; canoni che rimangono imprescindibili nel DNA dello stilista anche nelle collezioni Pret-a-Porter. Gli abiti Valentino rispecchiano il suo creatore nei dettagli e nella ricercatezza di un ideale di bellezza senza tempo, ma sono anche portatori di contenuti. Nel 1990 Valentino fonda a Roma l’Accademia Valentino; un luogo culturale per mostre d’arte e dedica la collezione Autunno Inverno 1989 – 1990 all’arte, a Josef Hoffmann e alla Wiener Werkstatte. Nel ’91, per la collezione Primavera Estate, la prima stagione post guerra fredda, disegna e realizza il “Peace Dress”, un lungo abito bianco blasonato con la parola “pace”, ricamata in quattordici lingue diverse.
Un abito che diventa rapidamente un messaggio universale di speranza e che, nel 2018, gli fa attribuire il premio di “Uomo della Moda e della Pace” nella sede del Parlamento Europeo Di Bruxelles.
L’abito preferito da Valentino?
Sorprendentemente non è rosso! Probabilmente l’abito che indossa Julia Roberts agli Oscar nel 2001; un look classico, intramontabile elegante e discretamente sensuale. Quell’abito, disegnato in stile hollywoodiano, lancia il nuovo trend di moda: il vintage.
Valentino annuncia il suo ritiro nel 2007 e organizza la sua ultima sfilata di alta moda nel gennaio 2008. Le leggendarie super Models degli anni ’90, Naomi Campbell, Claudia Schiffer ed Eva Herzigova sfilano sulla sua ultima passerella. Questa, la storia in pillole, di Valentino Garavani, icona che continua a dettare gli standard della moda mondiale.
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