Il tailleur è l’outfit completo più elegante di sempre. Prerogativa del guardaroba maschile, grazie a Coco Chanel entra a far parte dell’armadio femminile, dandogli nuova vita. Una tipologia di abbigliamento comodo, sfruttabile e dal forte sex appeal. Scopriamo la storia del tailleur, la sua evoluzione e il suo significato contemporaneo. Anche l’attrice Zendaya sembra esserne grande estimatrice, scegliendolo per diverse occasioni ufficiali, sprigionando così la sua forte sensualità e femminilità.

storia tailleur Life&People MagazineSecondo tradizione, il primo tailleur della storia fu confezionato nel 1885 da John Redfern – sarto e fondatore della Redfern Couture – per la principessa del Galles. Influenzato dalla moda vittoriana, il completo era ricco di merletti e pizzi vistosi, abbinato con gonna o pantalone e dalle maniche vagamente voluminose. Il tailleur assunse, poi, la sua nuova connotazione grazie al genio di Mademoiselle Chanel. storia tailleur Life&People Magazine

Il secondo dopoguerra e il lancio del tailleur Chanel

Sono gli anni Cinquanta e il mondo è da poco uscito dalla guerra, le donne occupano un ruolo fondamentale nella società e sono incaricate di sostituire figli e mariti nella gestione di faccende pratiche ed economiche. In questo modo, scoprono un nuovo modo di vestire e abbandonano gonne e corsetti, considerati troppo scomodi per la faticosa vita quotidiana. Coco Chanel decide, quindi, di creare uno stile più confortevole, ma al contempo elegante e sofisticato. Nasce la versione del tailleur realizzato in tweed, iconico e intramontabile, firma indelebile del marchio francese. Il segreto di questo capo perfetto è proprio il tweed, oltre al taglio scelto: un tessuto morbido che avvolge le forme senza comprimerle.

storia tailleur Life&People MagazineIl primo modello realizzato era composto da tre pezzi: giacca, gonna e camicia. Bottoni dorati, tasche piatte e orlo al ginocchio sono dettagli che caratterizzano ancora oggi il tailleur Chanel. Entra nella storia della moda quello rosa disegnato e cucito per Jackie Kennedy, indossato, malauguratamente, il giorno dell’assassinio del marito. Famosa la faida tra i due stilisti francesi Chanel e Christian Dior; se la prima destruttura la rigidità del tailleur da uomo e regala il comfort alle donne, il secondo tenta di riportare in auge la moda delle gonne ampie e delle giacche stile corsetto, il famoso tailleur Bar, appartenente al cosiddetto New Look. storia tailleur Life&People Magazine

Una nuova silhouette by Yves Saint Laurent

Prima di creare il suo grande impero, Yves Saint Laurent lavorò per Christian Dior, assunto da lui nel 1955. Dopo soli due anni, il maestro Dior morì, così alla tenera età di 21 anni, nel 1957, Saint Laurent diventò direttore creativo della griffe. La sua prima collezione per Dior fu la linea Trapeze per la primavera 1958. Lo stilista ridimensiona i canoni della moda firmata Dior, abbandonando la classica vita stretta, e propone una silhouette più leggera e meno striminzita, riuscendo anche a risparmiare nell’utilizzo di tessuti. Definito come giovane prodigio, Yves Saint Laurent è l’unico artista vivente al quale fu dedicata una retrospettiva al Costume Institute del Metropolitan Museum of Art, nel 1983 all’età di 47 anni. 

 Life&People Magazine

La differenza: Chanel e Yves Saint Laurent

Secondo una citazione di Pierre Bergé, filantropo francese e compagno dello stilista Yves Saint Laurent, nonché cofondatore dell’omonima maison: “Gabrielle Chanel alle donne aveva dato la libertà. Yves Saint Laurent aveva dato loro il potere”. Quando nel 1966 Yves presentò per la prima volta “Le Smoking”, le donne in pantalone suscitavano ancora grandi critiche. Le Smoking diventò simbolo di ribellione ed emancipazione: un look androgino e glamour, basic ma sensuale, composto da blazer, pantaloni e tailleur. Le prime ad indossarlo furono Catherine Deneuve, Liza Minnelli, Lauren Bacall e Bianca Jagger. Iconica l’immagine scattata da Helmut Newtown nel 1966: il fotografo scelse come location rue Aubriot nel quartiere del Marais a Parigi, dove era cresciuto, e chiese alla modella Vikebe di incarnare la figura del dandy del XIX secolo. 

 Life&People Magazine

Zendaya, regina dei red carpet, indossa con stile il classico suit maschile, dal rosa fluo Valentino al grigio di Fear of God 

Vincitrice a soli 25 anni del prestigioso Fashion Icon Award del CFDA (Council of Fashion Designers of America), l’attrice mostra con orgoglio il suo talento innato per la moda, sapendo interpretare con grande naturalezza diversi stili. I suoi preferiti? I classici tailleur sartoriali in chiave edgy. In occasione della settimana della moda di Parigi ha indossato un completo rosa fluo di Valentino, alla prima di Spider-Man ha incantato il pubblico con un blazer doppiopetto tempestato di cristalli di Alexander McQueen e in occasione della reunion del cast di Euphoria ha sfoggiato un suit monocromo grigio ardesia di Fear Of God dalle vibes oversize. 

storia tailleur Life&People Magazine

Che sia corto o lungo, con gonna o pantalone, morbido o strutturato, il tailleur rimane ancora oggi il simbolo dell’emancipazione femminile. In continua evoluzione, non perde mai la sua anima primordiale nonostante i cambiamenti. Da sempre il completo è  sinonimo di donna forte e sensuale allo stesso tempo. Ultra colorato in versione mini by Chanel o Versace nei mitici anni ’90, quello androgino Dolce&Gabbana in stile gessato e strutturato, lo smoking da donna rimane un look intramontabile, così come le giacche. Quelle firmate Giorgio Armani sono morbide, ma professionali, adatte per le giornate lavorative e per i momenti di relax, . Must have della stagione invernale, con tessuti pesanti e avvolgenti, passepartout per la stagione primaverile ed estiva in lino o seta, (evoluto in stile pigiama di tendenza nell’ultimo periodo) averne uno nell’armadio e conoscerne la storia risulta oggi fondamentale. 

Potrebbe interessarti anche – Coco Chanel, segreti e successi di un genio assoluto della moda

Condividi sui social