L’arte della recitazione per lei è un dono: innato. Ha iniziato a stare sul palcoscenico quando era una bambina e non ha più smesso. Soprattutto non ha mai perso la passione e l’entusiasmo per il suo lavoro. Paola Quattrini, artista eclettica, una straordinaria carriera da attrice di teatro, cinema, tv, doppiaggio.

“Ancora oggi mi emoziono quando sono in scena”, ci confessa la celebre attrice impegnata in: “Se devi dire una bugia dilla grossa”

di Ray Cooney, nella versione italiana curata da Iaia Fiastri. Commedia esilarante, trasmessa dai canali Rai, omaggio a Pietro Garinei e alla “Garinei e Giovannini”. Nel cast con Paola Quattrini ci sono Antonio Catania, Gianluca Ramazzotti, Nini Salerno, Cristina Fondi, Sebastiano Colla, Marco Todisco, Sara Adami e Ilaria Canalini, e la partecipazione speciale di Paola Barale. Ispirata alla regia originale di Pietro Garinei, la nuova messa in scena è diretta da Luigi Russo. Una certezza del teatro italiano, attrice di lungo corso, incoronata dal pubblico “Regina delle commedie brillanti”.

Incontriamo Paola Quattrini sull’ultimo set teatrale; l’attrice si è raccontata a cuore aperto in questa intervista esclusiva

Che effetto fa interpretare questa commedia dopo tanti anni?

E’ un grande successo che sorprende dopo 40 anni. Anche se il testo è stato aggiornato, in fondo è rimasto simile all’originale; una macchina infernale per far ridere: sold out tutte le sere. Una festa ogni volta, per noi e per il pubblico. Anche se non nascondo che è molto faticoso è un classico della commedia brillante forse quella che ha retto meglio nella storia del suo genere.  Non per niente il grande Pietro Garinei l’aveva scritta per Johnny Dorelli. Io ho avuto la fortuna di fare tutte e tre edizioni, sono l’unico filo conduttore tra la prima e quest’ultima: è una cosa molto strana, in America forse è normale, qui entrerò nel Guinness dei primati.intervista esclusiva attrice Paola Quattrini Life&People Magazine.

La gente oggi ha bisogno di ridere più cha mai…

Evidentemente sì. Credo che la gente abbia bisogno di ridere, di rilassarsi finalmente e soprattutto di cose belle, pulite. Nel nostro spettacolo non ci sono volgarità: è uno spettacolo di qualità perché recitato molto bene come testimonia la critica. L’impianto scenografico è importante. Tutta la vicenda si svolge in un grande albergo: in scena c’è un girevole, rifatto come quello storico, che ruota e fa vedere i diversi ambienti. Una struttura stupefacente che ha un grande effetto sul pubblico e soprattutto sui giovani.

Una enfant prodige: le è mai pesato il suo talento?

Sì. All’inizio non me ne rendevo conto, poi c’è stato un momento della mia vita in cui ho sentito tutto il peso di questo lavoro. Per me recitare era un gioco fantastico e naturale, mi chiamavano la ” Shirley Temple” italiana. Io ho ancora i giornali che i miei genitori raccoglievano e che raccontavano questa mia dote. Non provengo da una famiglia di attori, quindi, non so da dove derivi questo talento. Io sono la quarta di quattro femmine, e mio padre, quando sono nata ha scritto sulla porta: è nata la quarta femmina, povero il padre e tanti punti esclamativi.intervista esclusiva attrice Paola Quattrini Life&People Magazine.Solo mia sorella più grande Marisa, che purtroppo non ho più, ha deciso di fare l’attrice dopo di me. Mi è pesato quando ho capito che volevano sfruttare quel personaggio, quando si è cominciato a parlare di soldi. A quel punto l’arte non c’entrava più. A un certo punto è diventato un problema perché se non arrivava una parte o il contratto restavano le bollette da pagare e non sapevamo come fare. Ho perso mio padre a soli dieci anni e mia mamma, poverina, non lavorava, per cui ero l’unica che poteva mantenere la famiglia.

Oggi che rapporto ha con il suo lavoro?

Lo amo in maniera libera e assoluta. Recitare per me è vitale: non mi fa sentire il passare del tempo, la fatica. In scena potrei fare qualsiasi cosa, ho ancora una tale carica, una tale energia e gioia di vivere che il pubblico percepisce. Infatti mi ricambia con la simpatia, con l’affetto, con l’amore di chi mi segue. Sanno tutti gli spettatori che cerco di scegliere gli spettacoli da fare mettendomi dalla loro parte, pensando a cosa potrebbe piacere.intervista esclusiva attrice Paola Quattrini Life&People Magazine.

Lo spettacolo al quale è più legata?

Potrei dire che è stato un “Tram che si chiama Desiderio”. Blanche è un personaggio che mi assomiglia molto, anzi Blanche sono io. In quel ruolo c’era un po’ di follia, di fantasia, di sogno, tenerezza, romanticismo. C’era passione, sensualità. Io sono tutto questo. Poi se potevo far scappare una  risata lo facevo perché so come si fa, mi viene naturale. Sono molto vicina a quello che il pubblico vede in scena, anche nella vita ho il senso della leggerezza. Enfant prodige, un’attrice oggi consapevole del suo talento, una donna che ha saputo fare della leggerezza uno stile di vita. Perchè come lei stessa dice sorridendo: “Bisogna sempre sorridere alla vita”.

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