Da oggi, sabato 9 Aprile, è possibile vedere la mostra dedicata a Banksy a Bari. Per la prima vota nel capoluogo pugliese, sarà possibile ammirare le quaranta opere dell’artista anonimo londinese proprio nel bellissimo Teatro Margherita, un tempo dedicato alla prosa e oggi suggestivo spazio espositivo. La mostra durerà fino al 12 giugno, ed è curata da Stefano Antonelli e Gianluca Marziani.

Una mostra alla scoperta dell’arte di Banksy

L’esposizione Realismo Capitalista è importante per tante ragioni. Infatti, mostra la volontà che ha Bari, da tanto tempo, di inserirsi nel circuito della street art e tante sono le iniziative promosse in tal senso. Questa è una delle innumerevoli, come illustra il sindaco della città, Antonio Decaro, durante un’intervista sulla mostra appena inaugurata:

“Parlare di street art oggi, e farlo con quello che è unanimemente considerato il più grande street artist della scena mondiale, significa immergersi totalmente nel dibattito attuale, toccando con mano il potere dirompente dell’arte, in particolare quella di strada, nel panorama storico-sociale contemporaneo”.

Mostra Realismo Capitalista Banksy Life&People Magazine

E questa operazione, all’interno della realtà storico-sociale attuale, non poteva non avvenire se non con un artista fondamentale come Banksy. A tutti gli effetti, il precursore di questa popolarissima forma d’arte urbana.  Un’arte, la sua, rivoluzionaria, ironica, provocatoria e dalla forte valenza politica, che arricchisce di significato un uomo di cui conosciamo davvero poco. Definito da molti un fantasma, Banksy è l’autore di un’arte senza volto, un’arte di denuncia nei confronti delle discriminazioni, della guerra, del consumismo della società capitalistica. Non a caso, il nome dell’esposizione è proprio Realismo Capitalista. Difatti, scopo è trattare i risvolti negativi della realtà capitalista nella quale viviamo.

Un’arte anonima, ma collettiva

Di Banksy non conosciamo il nome o il volto, ma è proprio questo il tratto distintivo della sua arte di denuncia. Un’arte che proprio per la sua indeterminatezza ha assunto dei caratteri collettivi, universali. Quello che denuncia, in fondo, sono problemi che riguardano tutti ed è questa la ragione per cui l’arte di Banksy sia tanto popolare. Come giustamente ha asserito Ines Pierucci, assessora alla cultura della città di Bari:

Il messaggio universale delle opere di Banksy rappresenta una forma avanzata di resistenza alla smania di protagonismo e alla violenza del capitalismo in grado di esprimere, attraverso una comunicazione sovversiva, la vera rivoluzione dell’urbanismo unitario. La transitorietà dell’arte di Banksy lascia in verità una traccia indelebile che scardina le coordinate della narrazione dominante mettendo in discussione le convinzioni attorno alla libertà dell’arte pubblica”.

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Il “no” di Banksy alla mercificazione dell’arte

Tra le tante opere in esposizione dell’anonimo artista londinese, al Teatro Margherita si potranno vedere due icone di Banksy, dalla grane importanza politica e sociale: innanzitutto, Girl with Baloon, una delle opere più amate a Londra, e Love is in the Air, lavoro su sfondo rosso, apparso nel 2003 a Gerusalemme, raffigurante un giovane con cappello a visiera, che lancia un mezzo di fiori. Un importante messaggio di pace e speranza, quanto mai attuale in questo momento storico, con una guerra così poco distante dai nostri confini.

mostra Bansky chi è Mostra a Ferrara | Life&People Magazine LifeandPeople.itEppure, un altro aspetto interessante che la mostra consente di analizzare è il suo intento di invertire la rotta dell’arte. La sua, infatti, è un’arte urbana, popolare, alla portata di tutti. Fatta al di fuori del contesto borghese e capitalista del museo o della galleria d’arte. Infatti, questo sconosciuto artista britannico non è d’accordo con la mercificazione, nonché la ritualizzazione dell’arte. Infatti, il suo modo di inserirsi nel circuito dell’arte contemporanea è un sonoro “no” alla sempre maggiore marginalizzazione dell’arte, rivolta ormai ad un pubblico sempre più limitato e di nicchia.

 

Come, infatti, afferma lo stesso artista:

“L’arte che guardiamo è fatta da solo pochi eletti. Un piccolo gruppo crea, promuove, acquista, mostra e decide il successo dell’Arte. Solo poche centinaia di persone nel mondo hanno realmente voce in capitolo. Quando vai in una galleria d’arte sei semplicemente un turista che guarda la bacheca dei trofei di un ristretto numero di milionari”.

La mostra è promossa dalla Città di Bari, organizzata da MetaMorfosi Eventi, con il supporto territoriale di Cime, nonché il sostegno di Regione Puglia e del Teatro Pubblico Pugliese. Certamente, si tratta di un’occasione da non perdere per conoscere un grande artista dei nostri tempi, che vuol scontrarsi con i mostri di questa società. Senza violenza, senza armi o urla efferate. Solo con la dolcezza di un mazzo di fiori, solo con la potenza della sua arte.

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