Da oggi, 5 marzo, si celebra l’anniversario della nascita di un grande poeta, i 100 anni della nascita di Pasolini. Una mente prolifica e straordinaria che l’Italia ha avuto la fortuna di poter annoverare tra le sue schiere di poeti, nel corso del ‘900. Uno scrittore e artista, tra i più prolifici del panorama italiano, morto in circostanze terribili, ancora oggi avvolte nel mistero, nella notte del 2 novembre 1975. L’intero stivale si impegna del corso di quest’anno a festeggiare e celebrare un così grande artista a cent’anni dalla sua nascita. Casarsa, sua città natale, non poteva essere da meno e così, a partire dal 5 marzo, ha inaugurato un museo permanente dedicato al suo grande poeta.

L’accusa a Pasolini, che mi se fine alla sua vita a Casarsa

Anche se si suole iniziare dal principio, è meglio cominciare da dove tutto è finito. A Casarsa, Pier Paolo Pasolini ha trascorso la giovinezza e ha messo su il suo circolo di letterati, scritto le sue prime poesie in friulano e si era guadagnato un certo rispetto tra i suoi abitanti. Finché la sera del 30 settembre, mentre era a Ramuscello, a pochi chilometri dal paesino friulano, si apparta con dei minori. Il 15 ottobre arriverà una segnalazione a Casarsa, dove Pasolini stava insegnando, da parte dell’Arma dei Carabinieri: il poeta viene accusato di aver adescato dei minorenni e viene di lì a poco allontanato dall’insegnamento, nonché dal partito comunista, di cui era l’intellettuale di punta.

100 anni dalla nascita di Pasolini Life&People MagazineCosì si conclude un periodo florido del poeta, che è costretto a spostarsi a Roma con sua madre Susanna. Lì viene accolto da suo zio e poi si trasferisce in una casetta nei pressi del carcere di Rebibbia, iniziando una nuova vita. Quella che si potrebbe definire la sua “fase romana”.

La prima fase intellettuale di Pasolini

Per Pasolini, mettere un punto a questa prima fase della sua vita è stato tragico. Proprio perché a Casarsa (ma in verità in tutta la regione) aveva ottenuto i suoi primi successi letterari, stretto i suoi primi rapporti intellettuali, cementato in un partito le sue idee politiche, schierandosi contro il fascismo, in tutte le sue forme. Aveva compiuto le sue prime importanti letture, scritto le sue prime opere teatrali.  A Casarsa erano legate le sue letture più importanti e quei rapporti epistolari che gli avevano permesso di emergere sempre di più come intellettuale. Era a Casarsa che si dirigeva in estate, dopo aver seguito i corsi universitari a Bologna. Qui, a cavallo della sua bici, si dirigeva nei paesi vicini, inforcando sentieri verdeggianti e stringendo i primi rapporti di amicizia.  Faceva i suoi primi giochi con il fratello Guido, che morirà come partigiano in giovanissima età. Formava umanamente e artisticamente la sua persona.

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La scoperta della poesia

A Casarsa, fa la sua più importante scoperta: sua madre, che insegnava in una piccola scuola come maestra, quando Pasolini aveva solo sette anni gli fece leggere una poesia scritta di suo pugno. Si trattava di un sonetto, in cui diceva a Pier Paolo quanto gli volesse bene. Leggendo quei versi, Pasolini sentì nascergli dentro un grande affetto per sua madre. Si accorse di quanto fossero potenti le parole, di quanto potere avessero nel far piangere o sorridere, di quanto fossero in grado di piegare l’animo, di far nascere e crescere un’emozione. E lì, a soli sette anni, iniziò a scrivere. Dapprima, compose versi in friulano, la lingua dei contadini. Un dialetto minore, assai meno diffuso del veneto, che era anche il dialetto materno. E queste sue poesie furono parecchio apprezzate da Ungaretti e da Cortini, con cui scambierà moltissime lettere.

100 anni dalla nascita di Pasolini Life&People MagazineMentre è a Casarsa, viene reclutato per andare in guerra e durante una marcia, al termine della quale lui e gli altri suoi compagni avrebbero dovuto consegnare le armi ai tedeschi e quindi condannarsi a morte certa, approfitta di una sparatoria per nascondersi in un fosso e salvarsi, correndo in direzione opposta, all’interno di un fitto bosco. Torna a casa dalla madre, in pena per lui e il fratello, e la stringe forte, promettendole di non lasciarla mai più.

Il museo a Casarsa

Ogni tratto fondamentale della sua infanzia, ogni più piccolo aspetto della sua adolescenza è nel museo di Casarsa, questo gioiello permanente, che raccoglie le pagine di diario del poeta, le sue poesie, le opere teatrali che scrisse, i suoi Quaderni rossi, adesso purtroppo fuori catalogo. I disegni, dedicati alla madre e al fratello, che invadevano i tiretti della scrivania. Le fotografie che lo ritraggono con la sua classe di scuola, la pagella con i risultati scolastici.

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Ad essere presente è anche la primissima opera teatrale di Pasolini, scritta per il fratello: La Morteana. Ma preziosissimi sono quei Quaderni rossi, scritti a mano da Pasolini, un documento importantissimo che racconta le fasi più importanti della sua vita. Un manufatto preziosissimo e conservato splendidamente, che adesso è possibile ammirare.

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