Roger Vivier incanta ancora il mondo della moda con la sua Fall 2022 alla Paris Fashion Week: un’eredità lasciata dal grande maestro delle scarpe, vere e proprie opere d’arte contemporanee degne di essere custodite nei più importanti musei del mondo. Per questo soprannominato dalla critica: “il Fragonard della scarpa”, paragonato al noto pittore francese vissuto nel XVIII secolo, importante esponente del rococò.
Il famoso designer nasce il 13 Novembre 1903 a Parigi
Si forma nella la capitale francese presso l’Ecole des Beaux Arts. Trasferitosi a New York durante i conflitti mondiali, apre il suo negozio in Madison Avenue; da qui comincia a farsi notare come modista. Si specializza nella realizzazione di eccentriche calzature, inusuali per l’epoca; realizza le sue prime scarpe su misura per Mistinguett e Joséphine Baker, figure note al mondo della musica e della danza con un grande seguito e fama. Ma è quando fa il suo ritorno a Parigi che la strada verso il successo si illumina: apre nel 1937 la sua prima boutique al numero 22 di Rue Royal. Una immaginazione, la sua, che si fa sempre più ampia frequentando locali stravaganti come Moulin Rouge, il Casino e Les Folies Bergères, luoghi magici della Ville Lumière perfetti per stimolare la sua creatività.
Elemento iconico delle calzature firmate Roger Vivier: la fibbia sul collo del piede
Lo stilista brevetta questa particolare decorazione nel 1942, da questo momento ne diventa elemento distintivo e inimitabile. Lo stesso Vivier realizza le scarpe con rubini indossate da Sua Maestà Elisabetta II durante la cerimonia d’incoronazione. Un anno fortunato questo per Roger che verrà chiamato da Monsieur Christian Dior proprio per dirigere la linea di scarpe del fortunato brand. Un sodalizio destinato a durare nel tempo, la prima vera collaborazione tra due designer che decidono di affiancare il proprio nome accanto a quello di un altro. Roger Vivier è richiestissimo, durante questo proficuo periodo disegna anche delle scarpe per l’attrice del momento, Marlene Dietrich; chiamato anche per completare le collezioni, in fatto di calzature, da Balmain, Yves Saint Laurent, ma anche Jean Patou, Nina Ricci e Elsa Schiaparelli. Questa sua gloria gli permette di sperimentare con creazioni all’avanguardia e azzardate ma che riscontrano comunque un grande successo.
Il film “Belle de Jour” di Luis Bunuel del 1965, diventa il manifesto delle scarpe by Roger Vivier
Le sue creazioni furono sfoggiate dall’attrice francese Catherine Deneuve; da qui in poi il modello scelto prese il nome di ‘Belle Vivier’ e ne diventò simbolo della maison, indossate anche da Jacqueline Kennedy e Hélène Rochas. L’artista si diverte a sperimentare e mixare diversi materiali insieme, come l’abbinamento tra plastica e lacci, perle e piume, fiori vistosi di chiffon e pietre preziose; innovazioni illuminanti per l’epoca, un momento in cui la moda rimane ancorata al tradizionalismo e al minimalismo. Roger diventa riconoscibile e tutte le donne del pianeta desiderano indossare le sue creazioni. Oggi le sue scarpe appaiono in serie tv cult delle nuove generazioni, come quelle utilizzare da Blair Waldorf, interpretata dall’attrice Leighton Meester , protagonista in Gossip Girl, sia dentro che fuori dal set.
L’artista muore a Tolosa il 3 Ottobre 1998
Oggi la maison, dopo ben 16 anni della direzione creativa di Bruno Fasoni, è guidata da Gherardo Felloni, degno erede del maestro Vivier. Felloni propone una sua personale evoluzione dell’iconica fibbia, senza snaturarne l’origine; nascono le décolleté Très Vivier con annessa borsa abbinata. In onore della donna moderna, invece, Gherardo pensa a delle sneakers versatili, le Viv’Run. Per la collezione Primavera Estate 2020, in occasione dei 55 anni dalla nascita della fibbia, il direttore creativo propone la sua rivisitazione della Belle Vivier.
“Il segreto del cigno”, la nuova collezione Fall/Winter 2022-2023
“Oggi più che mai abbiamo bisogno di lasciare libero sfogo all’immaginazione”,
afferma Felloni. Libertà, bellezza, femminilità ed esaltazione dell’arte sono alla base della nuova edizione dell’Hotel Vivier. Il tacco è l’accessorio per antonomasia della donna contemporanea, che annuncia il suo arrivo a un evento con il ticchettio sensuale di un tacco a spillo; erotismo e mistero trovano spazio nei brillanti che impreziosiscono questa linea. Una grande scultura raffigurante un cigno, simbolo di purezza è il simbolo ella nuova collezione alla PFW. Una storia che il visitatore scopre di sala in sala ammirando le magnifiche creazioni; statue e cabaret ricordano un sofisticato night club ricco di sorprese.
Il ritratto in onore Roger Vivier padroneggia in una stanza dedicata alla meticolosità degli artigiani collaboratori del brand. L’ambientazione parigina di altri tempi stimola tutti i sensi, regalando allo spettatore un’esperienza unica. Tra le vetrine della mostra emerge l’emblematica borsa Viv’ Choc Strass in raso rosa fluo con strass alla chiusura. Gherardo Felloni consulta gli archivi storici e ripropone il famoso tacco Choc arcuato inventato da Monsieur Vivier. Presente e passato confluiscono nella nuova collezione Autunno/Inverno, all’insegna della leggerezza e della fantasia.
I modelli firmati Roger Vivier sono ospiti fissi nei musei più importanti del mondo
come il Metropolitan di New York, il Victoria & Albert di Londra e il Museo delle arti e della moda di Parigi, fino alla retrospettiva del 2013 al Palais de Tokyo. Ad essere evocata, in queste mostre, non è solo l’allure delle magiche creazioni ma anche l’anima di chi le ha indossate dandogli degna importanza. Marlene Dietrich e la Regina Elisabetta, ma anche la duchessa di Windsor, Elisabeth Taylor, Jeanne Moreau, Brigitte Bardot e Catherine Deneuve alcune di loro.
Oggi la maison Roger Vivier è dei fratelli Diego e Andrea Della Valle, con successivo passaggio al gruppo Tod’s. Nel 2003 Inès de la Fressange, ex supermodella e stilista francese, ne diventa ambassador, mentre al designer italo-francese Bruno Frisoni è stata attribuita la crescita del brand tramite l’inserimento di accessori quali borse, occhiali e bijoux. Nel mondo sono presenti circa 40 monomarca, tra Parigi, Londra, Milano, Tokyo, Dubai e molti altri.
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