Thierry Mugler e Alexander McQueen rimangono gli stilisti più rivoluzionari nel panorama mondiale della moda; iconici i loro look ispirati agli animali, inquietanti figure in metamorfosi che oscillano tra il fantastico e il reale. In passerella insetti, volatili e rettili, un défilé d’eccezione che trasporta lo spettatore in una nuova realtà. Il 23 Gennaio ci lascia Thierry Mugler all’età di 73 anni, morte dichiarata per cause naturali. Affascinato dalla figura femminile, il suo scopo era quello di rappresentare una donna dominatrice che non conosce limiti, uno stile inconfondibile, forte, fatto di corsetti e abiti in lattice; un look molto amato dalle star, in particolare dalla stella più luminosa di tutte, Madonna.

AlexanderMcQueen, Primavera Estate 2008
La pop star ha da sempre sbandierato nei testi delle sue canzoni e negli outfit scelti per le sue apparizioni ufficiali un’idea di donna maliziosa, che non ha paura di essere esplicita; una linea di pensiero condivisa da Mugler che ha realizzato per lei molti dei corsetti indossati ai suoi concerti, un capo d’abbigliamento che riusciva a mettere in risalto il suo fisico minuto. Il designer stravolge l’ideale comune di bellezza di quegli anni; in contrapposizione alla donna androgina. Mugler propone capi sensuali da femme fatale, un abbigliamento architettonico in lattice e strass, rilanciando la silhouette a clessidra. Fotografo, regista, stylist, realizza alcuni look iconici di star come David Bowie, Diana Ross, Lady Gaga, Beyoncé e Sharon Stone.

Alexander McQueen P/E 2008
Alexander McQueen, provocatorio e anticonformista, anche lui lascia un grande vuoto dopo la sua scomparsa.
Viene trovato senza vita nella sua abitazione a Londra, impiccato all’età di soli 40 anni, un animo tormentato di un genio indiscusso. Fin dalla tenera età dimostra la sua passione per il cucito, realizzando vestiti per le sorelle, prime vere fortunate ad aver potuto sfruttare e apprezzare l’arte del fratello. Vive un’infanzia difficile, segnata dalla povertà; il senso di realizzazione è forte in lui, per questo decide di trasferirsi da Londra a Milano, dove lavora per Romeo Gigli. Tornato nella sua terra madre, nel 1996 al 2001 lavora per Givenchy e poi anche per Gucci, fino a quando nel 2010 lancia la sua prima collezione, stesso anno della sua prematura dipartita.

Alexander McQueen P/E 2008
Considerati due outsiders del settore, sfruttano la moda come mezzo per esprimere la loro personale mitologia artistica.
Romantici e sublimi, fuori dagli schemi preimpostati del settore, folli creatori e narratori di creature fantastiche che prendevano vita negli abiti in passerella, spettacoli suggestivi che mettevano in atto le ossessioni di entrambi i designer. Due uomini lontani per età anagrafica ma accumunati dalla medesima immaginazione stravagante, una possibile collaborazione tra i due sarebbe stata una delle più spettacolari dell’intero fashion system. La memoria del loro operato li mantiene uniti da un resistente filo rosso, entrambi ispirati da forme ibride e magnetiche, spesso inquietanti, figure provenienti dal mondo animale, come uccelli e farfalle.

Thierry Mugler Haute Couture Autunno Inverno 1997-98
Mugler, nella sua collezione couture Primavera Estate 1997, Les Insectes, porta in passerella donne in metamorfosi, pronte a rivivere come mosche, farfalle e coleotteri; diversa la collezione Autunno Inverno dello stesso anno, dal titolo La Chimère, in cui vediamo protagonista una fauna fantasy come sirene, donne uccello, abiti che hanno richiesto anche sei settimane di lavoro ininterrotto. Ben dieci anni dopo, nel 2008, Alexander McQueen porta in scena donne uccello con abiti variopinti con piume e scollature; abiti da sera unici nel loro genere, strutturati, scenografici.

Thierry Mugler, Haute Couture Primavera Estate 1997
Presenta la sua collezione autunno-inverno 2009-10 The horn of plenty, seguita da Plato’s Athlantis, sua ultima “fatica” prima della morte; alcuni pezzi sono esposti nelle collezioni permanenti del Met Museum di New York e del V&A di Londra, come le iconiche Armadillo Shoes. Questi due stilisti, in particolare Mugler, sono stati i primi a mettere in mostra la forza della donna, una forza che va oltre preconcetti comuni e stereotipi sociali; una figura quasi mitologica, dotata di una sensualità fuori dal comune.
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