Si apre la stagione delle passerelle con la collezione moda uomo Autunno/Inverno 2022 2023 Fendi. Uno dei primi grandi eventi che partecipano con sfilata fisica alla settimana della moda milanese. Nella capitale del Made in Italy torna in passerella il menswear per la prossima stagione invernale, ci sono ospiti di cui tutto il mondo parla, ma anche designer che scelgono di non sfilare causa Covid.
Fashion show Fendi AI 22-23: eleganza e rigore
A capo della linea maschile e degli accessori della storica azienda romana c’è Silvia Venturini Fendi, discendete diretta della famiglia, appartenente alla terza generazione della maison fondata novant’anni fa. Dopo la morte di Karl Lagerfeld, è proprio Silvia ad occuparsi della direzione creativa della linea donna e uomo; verrà sostituita nel 2020 da Kim Jones per la collezione femminile, mentre lei si occuperà di quella maschile, riuscendo a raggiungere il grande successo che tutti noi oggi conosciamo. È proprio lei l’artefice della fama mondiale della Baguette e della Peekabo. La collezione accessori FENDI Uomo Autunno/Inverno 2022-23 presenta delle versioni più architettoniche di quelle classiche; una grande shopper Peekaboo strutturata in cuoio massello liscio con logo FF e una Baguette ingrandita quasi come un baule morbido con logo FF a rilievo, ma anche in versione super mini.
L’atmosfera che ci accoglie all’interno dell’headquarter milanese è nebbiosa e misteriosa
Un mistero che però, pian piano che e i modelli si palesano, si fa sempre più nitido e chiaro. La scenografia è minimal; la passerella, in acciaio spazzolato specchiato a forma di FF realizzata dall’artista Nico Vascellari, permette luminosi giochi di luce volti a valorizzare interamente i capi, protagonisti indiscussi della sfilata. Come dichiara la stessa designer, non sono necessari grandi archetipi architettonici, il set è puro e gli abiti parlano da se.
Un contesto difficile quello in cui si muove il panorama mondiale della moda in questo momento
Sono tanti i punti interrogativi che ci si pone, tanti i dubbi lasciati in sospeso; una realtà bipolare con la quale ormai abbiamo imparato a convivere, in cui reale e irreale si ibridano per concepire nuovi stili di vita.
Oggi più che mai, l’uomo, in quanto essere, ha voglia di sentirsi libero; perchè non cominciare proprio dall’abbigliamento? Pensa Venturini Fendi. Essere liberi vuol dire riuscire ad evadere dalla realtà senza però dimenticarsi della sua esistenza, se non fosse così allora saremmo solo degli stolti; un bene primario irrinunciabile, una libertà che parte da dentro, nella sensazione di poter essere ciò che più si desidera ed essere accettati per quello che si è.
Il concetto di inclusività non poteva essere espresso in maniera migliore
Con un andamento deciso e rapido, come il tempo che scorre, i modelli indossano capi fluidi e adatti ad ogni identità; a voler comunicare che indossare un capo che sia femminile o maschile, inteso nel senso più comune diffuso, non ci rende meno donne o meno uomini di quello che siamo.
Gli anni 20 degli anni 2000: definita così la magnifica sfilata Fendi
Scrivere il futuro non significa lasciarsi alle spalle il passato, ma deve farne parte necessariamente; una rivisitazione moderna degli anni 20, ricchi di cambiamento e innovazioni stilistiche interessanti. Ritorno al bel vestire, senza rinunciare alla comodità e allo stile; il classico e il nuovo si mescolano per creare nuovi dogmi, in passerella vediamo sfilare degli evergreen della maison, must che mettono in discussione il logo FF, esposto in maniera quasi eccentrica, proposto in tampe digitali 3D di perle e diamanti, in spille e pendenti in cristallo.
Eleganza senza tempo espressa con nuovi codici e linee stilistiche
Il vestirsi bene non è più legato ad occasioni formali; ogni momento è degno di essere celebrato, indossare ciò che si vuole quando si ritiene più opportuno. La sfilata parte con dei toni neutri e con un color block ormai firma del brand; il bianco e il panna rappresentano la tela bianca sulla quale riscrivere il nostro futuro, colori seguiti dal nero, il burgundy, il lampone e il moka, nuance che ricreano texture preziose e audaci dichiarazioni grafiche.
L’effetto finale è elegante e grintoso, gli outfit sono ordinati e dai toni quasi futuristici, le forme oversize sono accoglienti e testimoni di un comfort sofisticato. I capispalla acquistano volumi da couture con spalle basse e maniche a pipistrello; capi modulari in proporzioni senza precedenti.
Una sfilata che è massima espressione dell’eleganza romana firmata Fendi; si manifesta nelle giacche doppiopetto cropped, nei pantaloni formali a vita altissima e frac indossati su Mary Jane stringate con orologio-cinturino. Un dinamismo incombente e irrefrenabile, coerente con la nuova visione inclusiva che Silvia mostra in maniera evidente in questo fantastico fashion show.
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