Quest’anno sarà sicuramente ricordato come quello più difficile che la nostra popolazione ha dovuto affrontare nell’ultimo decennio. Covid a parte, il tortuoso flusso della vita non si ferma e il mondo della moda nel 2021 è stato duramente colpito dalle morti di molti designer e figure influenti che hanno lasciato un vuoto incolmabile nella memoria di tutti. Parliamo di nomi importanti, personaggi che hanno creato le basi e le fondamenta del solido settore della moda così come lo vediamo oggi: pensatori, luminari, geni artistici ed estrosi. Sono tanti i giovani che vogliono intraprendere una carriera nel panorama del fashion; per farlo prendono ispirazione da questi grandi maestri, ammirati e studiati alla stregua di grandi filosofi e divinità antiche.
Virgil Abloh, 41 anni
Nasce il 30 settembre 1980 a Rockford, città degli Stati Uniti, e ci lascia prematuramente il 28 novembre. Nel 2012 fonda la casa di moda di lusso italiana Off-White, con sede a Milano, ricoprendo il ruolo di amministratore delegato; è stato anche direttore artistico di Louis Vuitton dal 2018 fino alla sua scomparsa, riportando in auge e modernizzando lo streetwear maschile di uno dei brand più famosi a livello mondiale. Una delle figure più influenti del secondo decennio degli anni 2000, ha sdoganato il concetto classico dell’abbigliamento streetwear; non solo un modo di vestirsi ma un vero e proprio movimento artistico.
Alber Elbaz, stilista, 59 anni
12 giugno 1961/ 24 aprile 2021, queste le date che hanno segnato l’inizio e la fine della vita terrena di questo designer, riconosciuto come uno tra i più umili, umani e creativi della storia della moda. Ha lavorato per Geoffrey Beene, Guy Laroche, Yves Saint Laurent, Rive Gauche e Lanvin. Prima della sua scioccante scomparsa, all’inizio del 2021 aveva lanciato il suo nuovo marchio AZ Factory, un brand che si poneva come obiettivo quello di mettere a disposizione tutta la conoscenza acquisita negli anni e favorirla a tutte donne del mondo, verso le quali Alber era devoto.
Elsa Peretti, designer di gioielli, 80 anni
Famosa per la sua collaborazione con Tiffany & Co, alcune delle sue creazioni sono esposte nella collezione XX secolo del British Museum, del Museum of Fine Arts di Boston e nel Museum of Fine Arts di Houston. È stata anche modella per Halston, Helmut Newton e Francesco Scavullo, tra i maggiori esponenti della fotografia di moda. Figlia minore di Ferdinando Peretti e Maria Luisa Pighini, nasce il 1° maggio 1940 e ci lascia il 18 marzo. Una carriera piena quella della Peretti; modella, restauratrice, creatrice e donna impegnata in diverse cause culturali e sociali.
Julien Hedquist, modello, 39 anni
Classe 1978, da sempre si distingue dai suoi coetanei per la bellezza e il fisico prestante; intraprende la carriera da modello, diventando uno dei volti più richiesti degli anni 90, grazie anche alle sue apparizioni in TV, tramite editoriali, ad articoli popolari oltreoceano e alle sue collaborazioni con Dior e Hugo Boss. Nel 2006 entra in coma per overdose; il risveglio fu traumatico, Julien si ritrova tetraplegico e riacquisisce le capacità motorie solo nel 2008.
Ivy Nicholson, modella e attrice statunitense, 88 anni
22 Febbraio 1933, New York/ Bellflower 25 ottobre 2021. Inizia la sua carriera da giovanissima, a soli 16 anni e posa come modella per riviste quali Vogue, Life, Elle e Harper’s Bazaar. Negli anni 50 sfila in Italia per gli stilisti più influenti dell’epoca, come le Sorelle Fontana, Emilio Pucci, Vincenzo Ferdinandi, Fernanda Gattinoni e Simonetta; a Parigi nel 1954, invece, viene vestita da Givenchy e Christian Dior e l’amicizia con Andy Warhol la renderà protagonista di molti suoi film.
Federica “Kikka” Cavenati, stilista, 28 anni
16Arlington è il nome del brand fondato nel 2017 dalla giovanissima Federica e dal marito Marco Capaldi, un marchio specchio della personalità brillante e frizzante della ragazza. Originaria di Bergamo, lavorava da molti anni a Londra; il suo decesso, avvenuto il 18 ottobre, è stato annunciato dalla famiglia pochi giorni dopo la data ufficiale. “Kikka era una luce bianca dall’energia inconfondibile”, queste le parole dei cari che spezzano in due l’animo di tutti.
Lina Wertmüller, regista, scrittrice e sceneggiatrice italiana
Nel 1977 è stata la prima donna ad essere candidata all’Oscar come migliore regista; il film Pasqualino Settebellezze vede come protagonisti importanti volti del panorama cinematografico italiano. Una pellicola che le assicurerà un posto nella storia del cinema nazionale. Tantissime le storie da lei raccontate, oltre la sopracitata, ricordiamo “Io speriamo che me la cavo” (1992). Con un tono sempre pungente e ironico, ha delineato gli aspetti più frivoli e più complicati della società italiana, il conflitto tra uomo e donna e tra borghesia e proletariato, aspetti evidenti che notiamo anche nella trasposizione teatrale “Storia d’amore e di anarchia”. Nasce a Roma il 14 Agosto 1928, una città a lei cara che l’accoglierà fino al giorno della sua morte, avvenuta il 9 Dicembre.
June Newton, fotografa, attrice, musa, 97 anni
Ricordata come compagna del maestro Helmut Newton senza la quale non avrebbe raggiunto sicuramente il successo che negli anni si è assicurato. Donna dai mille talenti e volti, utilizzava lo pseudonimo di Alice Springs come firma delle sue fotografie e quello di June Brunell quando recitava in rappresentazioni teatrali.
Sarebbero tanti i nomi da citare e ricordare, ognuno dei quali lascia un pezzo di se e della sua storia in eredità ad un settore che spesso e volentieri risulta arido e perbenistico; sono personaggi che hanno dedicato la loro vita ad una missione e alla realizzazione di un sogno, come Adolfo, stilista e modista americano, 98 anni, Steven Mark Klein, 70 anni, George Malkemus, cofondatore di SJP Shoes, 67 anni e molti altri. Tutte figure che hanno contribuito nel passato e nel presente a disegnare l’albero genealogico del grande settore del fashion e che sicuramente continueranno, con la loro memoria, ad influenzare anche le generazioni future della moda.
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