Un’astronauta, una calciatrice e una chef. Rosanna Marziale, chef stellata casertana, è una delle tre Barbie italiane realizzate dalla Mattel per celebrare le capacità femminili fuori dagli schemi degli stereotipi di genere.

La One of a kind doll, alla lettera “bambola unica nel suo genere”, è il più alto riconoscimento concesso dal brand Barbie. Questa la motivazione: «perché grazie a tanta passione, creatività e coraggio è riuscita ad affermarsi in un settore, quello dell’alta cucina, tipicamente dominato da uomini». Protagonista del cartone animato “La cuoca girovaga”, autrice di molti libri e tra questi “Evviva la mozzarella!” e “Il MangiaRime” e “Il nuovo MangiaRime” con la scrittrice Rosanna Bazzano, ha quarantanovemila follower su Instagram, quasi ventiduemila su Facebook, ospite e giudice nelle più famose trasmissioni nazionali televisive dedicate al mondo della cucina, la chef casertana è in compagnia di Samantha Cristoforetti e Sara Gama nel gotha della Mattel.

intervista chef Rossana marziale Life&People MagazineIn questa intervista esclusiva Rosanna Marziale racconta a Life&People questo meraviglioso riconoscimento.

Cosa vuol dire per lei essere una Barbie?

Incarnare un possibile ideale di una bambina è una grande responsabilità. Provai una grande emozione quando dalla Mattel mi comunicarono che avevano pensato a me per il loro “Dream gap project” che celebra nuovi modelli femminili, su scala mondiale.

Una Barbie speciale ora adulta, com’erano le sue Barbie quando era bambina?

Non amavo giocare con le bambole. Ho vissuto un’infanzia spensierata e avventurosa nel ristorante di famiglia. Mi piaceva vestire i panni dello sceriffo, diventare un’indiana, costruire gli accampamenti con tavole e tovaglie, tirare con l’arco. Amavo i supereroi, Wonder Woman, Superman, Zorro, non disdegnavo Tarzan. Le Barbie sono entrate nella mia vita quando da sorella maggiore le compravo a Laura, la più piccola della famiglia, che ne era appassionata.intervista chef Rossana marziale Life&People Magazine

Dallo sceriffo alla chef. Com’è accaduto?

Il mio papà Gaetano morì quando avevo 16 anni. Da allora il ristorante che era stato il luogo dove avevo giocato e incontravo i miei amici divenne palestra della mia vita professionale. Ho sperimentato molte vie, ho imparato ad essere una maître, sommelier, barlady poi i fornelli mi hanno sedotta e conquistata. Raccogliere il testimone di papà Gaetano non è stato facile ma noi eravamo e siamo una squadra: mamma Pasqualina che amministra, Loreto e Maria che gestiscono con me Le Colonne e la Tenuta San Bartolomeo a Caiazzo che è il fiore all’occhiello di mio fratello, grande appassionato di giardini.

Oltre alla sua famiglia, c’è stato qualcuno che l’ha guidata in questa passione?

La prima persona che mi viene in mente è Vladimiro Abbate dell’Accademia Italiana della Cucina. Era un casertano adorabile ed urticante. Lo ascoltavo per ore, affabulata. Con lui ho scoperto il vero valore della mozzarella, la storia di questo prodotto eccezionale della nostra terra che è diventato centrale nella mia produzione culinaria.

A due passi dalla Reggia di Caserta, mozzarella dop e sapori del casertano sono il fulcro della sua cucina.

Un tempo, diciamo almeno fino ad una ventina di anni fa, mangiare a Napoli o a Caserta non era molto differente. I ristoranti proponevano più o meno gli stessi menu e prodotti. Capii che era importante valorizzare le nostre eccellenze e di esse raccontare la storia e le origini degli ingredienti usati nei vari piatti perché lo stare a tavola è un’esperienza multisensoriale, deve coinvolgere non solo il gusto ma anche la vista e l’olfatto, deve essere un arricchimento anche per la mente.

intervista chef Rossana marziale Life&People MagazineSu oltre 3300 chef stellati di 28 Paesi, solo 134 sono donne: più o meno il 4 per cento. È ancora così difficile sfondare il muro del maschilismo?

Diciamo che per le donne è sempre tutto più difficile. E veramente mi piacerebbe che giungesse il momento in cui parlare di queste cose divenisse un ricordo lontano. Ma così non è… Molto c’è da fare e molto dobbiamo fare anche noi per combattere atavici pregiudizi, ma questo in tutti gli ambiti lavorativi.

Qual è il segreto del suo successo?

Sicuramente la passione. Faccio il lavoro che amo e vivo quotidianamente la mia passione per questa scelta. Le persone appassionate si sentono cariche, affrontano con forza sacrifici e difficoltà.chef stellata Rosanna Marziale Life&People Magazine

Alle bambine che sceglieranno la Barbie – Rosanna cosa augura?

Faccio mio l’hashtag promosso dalla Mattel, che è insieme un augurio e un invito #PuoiEssereTuttoCiòCheDesideri – e aggiungo – se lo farai con passione.

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