Dopo un anno di assenza causa Covid, tornano ad Anversa i Belgian Fashion Awards 2021, con diversi vincitori premiati da una giuria internazionale.
Il progetto intende omaggiare la moda belga e sottolinearne l’impatto creativo sulla scena nazionale e internazionale. La quarta edizione ha visto la premiazione di numerosi designer e personalità dell’industria belga del fashion, avvenuta durante una festosa serata presso la struttura Handelsbeurs. L’evento non punta i riflettori soltanto su affermati stilisti belgi ma valorizza anche coloro che lavorano dietro le quinte; si configura come un palcoscenico per i talenti emergenti e i nomi meno noti.
I Belgian Fashion Awards 2021 hanno visto la premiazione di sette vincitori, scelti da un giuria internazionale presieduta da Chris Dercon.
Il presidente della giuria è uno storico dell’arte, curatore e direttore del Grand Palais di Parigi; tra i restanti quattordici componenti di giuria figura lo stilista Christian Wijnants, Vena Brykalin di Vogue Ucraina e Pascale Mussard. I premi quest’anno sono una creazione del ceramista di Anversa Wouter Hoste. L’iniziativa è curata da organizzazioni no profit e prevede un’intera giornata ricca di appuntamenti, quali fashion talks, workshop, display e, infine, la cerimonia finale di consegna dei premi. Ad aggiudicarsi il premio della giuria è Walter Van Beirendock, il volto più anticonvenzionale dei sei di Anversa. Protagonista indiscusso dell’edizione 2021, Beirendock rappresenta da tempo il ruolo di “head of fashion” presso la Royal Academy of Fine Arts di Anversa.
Il suo lavoro, innovativo e avanguardista, ha un tangibile impatto nei giovani che si approcciano alla moda.
La scelta del suo nome è dovuta, infatti, proprio all’influenza che esercita su generazioni diverse, dando voce, grazie ai suoi contenuti sociali, a tematiche importanti sul genere, l’uguaglianza e la politica. L’arte, la letteratura e la musica sono la base dell’ispirazione di Van Beirendonck, insieme alle influenze della natura e dell’etnia. Riesce a combinare i colori in modo insolito, a tagliare in modo innovativo il tessuto e ad utilizzare una grafica forte nelle sue collezioni.
Tutte le sue sfilate sono dichiarazioni su vasti argomenti, dalla moda alla società contemporanea,
riunite in slogan e stampe sui suoi capi. Van Beirendonck è considerato uno dei più importanti trendsetter per quanto riguarda la moda maschile. Oltre a lavorare sulle sue collezioni, il designer lavora anche su diversi progetti come la progettazione di costumi teatrali, cinematografici e di balletto, la cura di mostre, il design di oggetti, la realizzazione di immagini per gruppi pop e l’illustrazione di libri.
Il premio designer dell’anno è assegnato a Nicolas Di Felice, il creativo trentottenne ora al timone creativo del marchio francese Courrèges.
La sua carriera inizia con l’esperienza maturata presso Balenciaga e Louis Vuitton sotto la visione di Nicolas Ghesquière. Il coraggioso lavoro che ha svolto negli ultimi due anni è stato premiato dalla giuria. Quest’ultima ha lodato il suo complicato ruolo di guida di un fashion brand dal profondo storico, in maniera coerente rispetto allo stile personale. La giovane designer Mryll Rogge viene insignita del premio di talento emergente dell’anno, grazie alla sua particolare visione estetica.
Una delle sue silhouette sarà comprata dal Museo Fashion Lace di Bruxelles ed inserita nella collezione permanente museale. Il fotografo Benoit Bethume riceve il premio di professionista dell’anno, grazie, oltre che al suo contributo creativo, al suo raro approccio critico nei confronti dell’industria della moda. Per la prima volta, viene assegnato “Changemaker of the Year”, vinto da Resortecs: l’azienda, con sede a Bruxelles, viene premiata per lo sviluppo di soluzioni innovative rispetto ai processi industriali di riciclo.
Liegi Imprèvu, fashion brand fondato nel 2016 da Justine God, viene riconosciuto come marchio di moda dell’anno.
Bernadette,
vince il premio UPR, inerente alla comunicazione e alle pubbliche relazioni, da parte dell’omonima agenzia che offre al marchio la sua assistenza professionale per un anno. Particolarmente interessanti si sono rivelati i Fashion Talks che hanno avuto per protagonisti degli importanti dialoghi sul tema della sostenibilità e del nuovo modo di pensare alla moda. Si confrontano, così, su tali questioni, personalità del calibro di Pieter Mulier, Jan-Jan Van Essche e Vanessa Bruno. Dai vari confronti, emerge la consapevolezza di un cambiamento del settore moda che riguarda però ancora solo piccoli gruppi; questi stanno già spianando la strada ai colossi del fashion, che devono mobilitarsi per un approccio più etico alla moda. È fondamentale che il maggior numero di persone possibile conosca gli abiti che indossa, la loro provenienza e la loro produzione, così che possa modificare di conseguenza le proprie modalità di acquisto.
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