A più di due anni di distanza dal suo ultimo progetto discografico torna Marco Mengoni. Il 3 dicembre l’artista originario di Ronciglione ha pubblicato Materia (Terra) un disco che rappresenta un nuovo step del suo percorso artistico. Un ulteriore passo verso la scoperta di sé stesso, della sua interiorità e delle sue emozioni.
Materia (Terra) è il primo capitolo di questa nuova trilogia di Marco Mengoni.
Materia, un percorso in tre album che raccontano tre anime differenti, ma complementari, che uniscono le origini di Mengoni, le sue ricerche sonore e la sua attenzione verso la contemporaneità. Tre mondi sonori differenti che rappresentano e raccontano la sua unicità musicale, attraverso la narrazione di ciò che per lui è importante.
Si comincia con la terra, le sue radici, con la necessità di recuperare un contatto con il passato e con gli affetti da cui è rimasto distante in questi due anni così difficili. Il passato, attraverso le canzoni, si fonde con un presente che a volte spaventa. Le parole raccontano i cambiamenti, la voglia di incontrarsi e fidarsi, la paura, la necessità di perdonarsi, le diverse sfumature dell’amore, fino alla solitudine, che diventa risorsa.
Materia (Terra) è un percorso verso la pazienza, la lentezza.
Con questo disco Marco Mengoni riflette sui rapporti umani e sulla necessità di vivere le emozioni a pieno, senza emozioni né paure. Pensiamo ad esempio ad un pezzo che ha fatto molto discutere come Proibito. In questa intensa ballad Mengoni si rivolge per la prima volta nella sua carriera ad un “tu” maschile. Ma non si tratta di un coming out, bensì di una presa di posizione decisa nei confronti di chi, ancora oggi, pensa che l’amore fra due uomini o due donne sia qualcosa di sbagliato. Proibito è una riflessione sulle relazioni d’oggi caratterizzate da una perfezione solo apparente, che nascono e finiscono con troppa rapidità, così come in velocità si muove la società d’oggi. Rapporti che si esauriscono per l’incapacità dei singoli di impegnarsi a superare anche i più piccoli ostacoli.
Il tappeto musicale dove l’artista costruisce questo suo teatro fatto di emozioni è spiccatamente blues. Questo genere musicale, insieme al gospel, è quello che fin dall’infanzia appartiene ai suoi ascolti, anche famigliari, a cui il cantautore ha sempre guardato lungo il suo percorso di ricerca musicale dettato da profonda curiosità e che, da sempre, sono presenti nel suo lavoro.
Materia (Terra) è, al di là di tutto, anche un disco fatto di grande varietà musicale.
Se è pur vero che la base di fondo è nostalgica e languida (Cambia un uomo, prodotta da Mace e Venerus ne è un esempio, ma anche Il meno possibile con Gazzelle) ci sono almeno un paio di esempi di pezzi dallo spiccato sapore anni ’80. Questo ad esempio è il caso del primo vero singolo del disco, il tormentone Ma stasera. Il pezzo, dal piglio deciso e dance, è prodotto dai Purple Disco Machine, al lavoro anche dietro all’altra hit assicurata dell’album, Mi fiderò con Madame.
Le canzoni di Materia (Terra) Marco Mengoni le presenterà per la prima volta dal vivo il prossimo anno.
Marco Mengoni, dopo il successo del #MengoniLive2019 – Atlantico Tour, nell’estate 2022 sarà protagonista di due concerti eccezionali, i suoi primi live negli stadi. Un’esplosione di energia e condivisione con il suo pubblico, in una dimensione per Mengoni fino ad ora inedita: MARCO NEGLI STADI, organizzato e prodotto da Live Nation, sarà il 19 giugno 2022 allo Stadio San Siro di Milano e il 22 giugno 2022 allo Stadio Olimpico di Roma.
Inoltre, tornerà a breve, dopo la prima fortunata stagione, Il Riff di Marco Mengoni.
Il podcast del cantautore disponibile gratuitamente su tutte le piattaforme di streaming e podcast e in cui Marco ha incontrato e chiacchierato con personaggi provenienti dai mondi più svariati: dalla politica al mondo dello spettacolo, dal digitale alla televisione, dallo sport alla scienza, tra i tanti Beppe Sala, Neri Marcorè, Antonio Dikele Distefano, Alessandro Cattelan, Vincenzo Mollica, Paolo Nespoli e Paola Cortellesi.
Marco Mengoni è il primo artista italiano a realizzare un proprio podcast, ha parlato così del progetto:
“Ascoltando tanta musica, ho iniziato a pensare alla potenza del riff, quando funziona e quando è fatto bene. Così mi sono chiesto: che cosa è un Riff nella vita di una persona? Una cosa che ti caratterizza, nella vita come nel lavoro, una costante che ognuno riconosce in sé stesso. L’ho chiesto prima di tutto a me e credo di aver trovato la mia risposta… poi mi è venuta voglia di chiederlo agli altri”.
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